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Pescara, 17/06/2025
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Data: 22/12/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
I precari Attiva paralizzano Pescara blocco del traffico, consiglio interrotto

Appuntamento oggi alle 12.30: inizia lo sciopero a oltranza dei precari di Attiva e si manda il traffico in tilt. Ieri pomeriggio l’assaggio con il blocco dell’attraversamento pedonale che per più di un’ora ha paralizzato l’incrocio di piazza Duca. Volantinaggio, slogan contro il governatore D’Alfonso, inevitabili scontri verbali con gli automobilisti. L’amministrazione aveva previsto un incontro di non più di un’ora prima del consiglio straordinario sulla filovia. Ma la scena la sono presa tutta i lavoratori: quelli che, dal primo gennaio, un lavoro non lo avranno più perché scalzati da un concorso pubblico cui si è arrivati «per responsabilità su cui ora vogliamo la verità».
È il sindaco Marco Alessandrini a margine del tavolo tenuto con i capigruppo e il direttore generale della società pescarese che si occupa dei rifiuti Massimo Del Bianco, a incontrare i circa trenta lavoratori arrivati in rappresentanza degli almeno 60 che il 2016 lo inizieranno senza uno stipendio con famiglie a carico. Seimila le persone che il 6 novembre si sono presentate per quel concorso di stabilizzazione che nella preselezione non teneva però conto di quei requisiti che avrebbero dato punteggi maggiori a chi da anni lavora nella società cui proprio il Comune di Pescara fa capo.
Imprecisato, ma certamente superiore al settanta, il numero dei ricorsi presentati con uno già vinto in primo grado con tanto di reintegro immediato previsto: «Voi o Del Bianco dovete dirmi perché non mi riassume dato che la sospensiva non è stata avanzata». Non è una guerra contro i nuovi assunti, spiegano questi padri di famiglia, «ma una richiesta di chiarezza. Votandovi vi abbiamo messo lì - dicono a sindaco e vicesindaco -: voi ci mettete fuori. Perché - chiedono - il sindaco di Città Sant’Angelo ha assorbito i cinque precari della Linda e qui non si è potuto fare. Ha agito illegalmente?».
Poche e chiare le domande cui cercano risposte, ma che, lo ha detto chiaramente Alessandrini, non avranno quelle sperate. Lui si appella al ruolo istituzionale che riveste, quello di «un padre di famiglia che ha 170mila figli, vede i loro volti eloquenti, ma deve applicare le regole presentando un conto amaro per il quale siamo riusciti a prevedere dei lavori temporanei»; loro ad una quotidianità che si traduce «in figli che ha fine mese ti dicono che hanno fame: se io sbaglio con i miei figli sono io che me ne prendo la responsabilità». Attiva sceglie il silenzio con Del Bianco che lascia la sala Giunta da una porta secondaria. I lavoratori parlano di promesse di politici che avevano parlato loro di un concorso ad hoc e di promesse dell’azienda su facilitazioni per chi avesse preso la patente per i camion: 2mila 500 euro per trovare i quali «molti di noi si sono indebitati». Quei nomi, perché almeno smentiscano, li vuole sapere ora anche il Movimento 5 Stelle.
Alessandrini intanto ribadisce: «La selezione pubblica è stata fatta in modo trasparente e non c’è modo di sospenderla» perché significherebbe togliere il lavoro a chi sta per averlo. Resta allora una sola domanda: «Come ci si è arrivati al concorso?». Per una risposta chiedono un tavolo tecnico con il presidente D’Alfonso. L’incubo di un Natale tra i rifiuti prende corpo.

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