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Data: 23/12/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Legge di stabilità 2016 - Sì alla manovra, meno imposte più fondi a cultura e sicurezza. Via libera definitivo in Senato con la fiducia. Renzi: i cittadini vedranno il calo del carico fiscale. Padoan: spingerà l’occupazione. Canone in bolletta, nelle casse della Rai 420 milioni in più

ROMA La manovra di cui per Matteo Renzi gli italiani vedranno le conseguenze sotto forma di «abbassamento delle tasse» e che in termini economici viene definita «espansiva» è diventata legge dello Stato ed entrerà in vigore il primo gennaio. Con un rapido voto di fiducia il Senato ha approvato il testo in terza lettura, senza modifiche rispetto alla versione messa a punto dalla Camera. Scatteranno quindi dall’anno prossimo le riduzioni fiscali promesse, a partire dalla cancellazione dalla Tasi sull’abitazione principale di cui i contribuenti si accorgeranno in pieno a giugno, quando potranno saltare l’appuntamento con il versamento al Comune. Il capitolo fiscalità immobiliare è comunque più ampio: comprende anche la detraibilità del 50 per cento dell’Iva nel caso di acquisto dal costruttore, la riduzione del prelievo per le abitazioni date in affitto concordato o in comodato ai parenti, gli incentivi al leasing immobiliare, oltre alla conferma delle agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico.
Sul fronte fiscale l’intervento quantitativamente più significativo non sarà però avvertito direttamente dai cittadini: si tratta infatti dell’azzeramento delle clausole di salvaguardia previste da precedenti provvedimenti, che se non disinnescate avrebbero fatto scattare nel 2016 incrementi di Iva e accise per un totale di 16,8 miliardi.
IL CONTANTE
Una misura che ha fatto molto discutere, non per il suo impatto finanziario ma per il significato anche simbolico, è l’innalzamento a 3 mila euro (da precedenti mille) della soglia sopra la quale sono vietati pagamenti in contanti. Alle obiezioni su possibili contraccolpi negativi per la lotta all’evasione, il governo ha risposto sostenendo che l’attenuazione del divieto potrà avere un impatto favorevole sui consumi.
Il compito di accompagnare la ripresa in particolare favorendo l’incremento dell’occupazione (come ha ricordato ieri il ministro dell’Economia Padoan) è affidato a interventi come il prolungamento - pur se con minore intensità - dell’esonero contributivo per chi assume e l’attivazione di investimenti aggiuntivi in particolare nel Mezzogiorno (7 miliardi su un totale di 11).
LE RISORSE IMPIEGATE
Complessivamente le dimensioni lorde del provvedimento, ovvero il totale delle risorse impiegate, sono cresciute fino a sfiorare i 32 miliardi. L’effetto netto sui conti pubblici è minore ma soprattutto è di segno opposto rispetto al passato: la manovra infatti fa crescere l’indebitamento netto (ovvero il deficit calcolato secondo i criteri europei) di 17,7 miliardi, fino a toccare il 2,4 per cento del Pil. Il governo ha scelto di utilizzare senz’altro gli ulteriori spazi finanziari originariamente condizionati all’accettazione dal parte dell’Unione europea della cosiddetta clausola dei migranti. Ma invece di destinare le risorse aggiuntive (3,1 miliardi) alla riduzione dell’Ires pagata dalle società, questi fondi saranno divisi tra sicurezza (mezzi per le forze dell’ordine, investimenti militari, concessione per il 2016 di 80 euro al mese in più in busta paga a Polizia e forze armate) e cultura (questa voce comprende tra l’altro l’introduzione della card da 500 euro che i dicottenni potranno spendere in cinema, teatro, concerti o musei).
LA VALUTAZIONE UE
La valutazione di Bruxelles sui margini di flessibilità arriverà in ogni caso a primavera: se fosse negativa, il governo dovrebbe correre ai ripari anche su misure nel frattempo già entrate in vigore.

Canone in bolletta, nelle casse della Rai 420 milioni in più

ROMA Decisamente un bel bottino. Con l'addebito in bolletta elettrica delle rate relative al canone Rai, nelle casse dell’azienda pubblica radiotelevisiva entreranno circa 420 milioni in più. Benché infatti il nuovo importo sarà più basso del precedente (100, contro 113,5), con il nuovo metodo di riscossione si abbatterà l’altissima evasione: dall’attuale 30% si dovrebbe scendere a quella più fisiologica del 5%. Lo afferma un rapporto di Ricerche & Studi Mediobanca. La Rai così diventerebbe il primo gruppo tv per ricavi in Italia.
Secondo il focus degli analisti di Mediobanca sul settore televisivo, la Rai ha il canone più basso fra i maggiori Paesi europei: nel 2014 è stato pari a 113,5 euro, contro i 133 in Francia, i 175,3 euro nel Regno Unito e i 215,8 euro in Germania.
In rapporto al Pil pro-capite, il canone risulta più alto in Germania, più basso in Italia e Francia, intermedio nel Regno Unito. «Va comunque sottolineato - afferma il rapporto - che il tasso di evasione del canone in Italia ha il primato stimato del 30,5% nel 2014, mentre è di circa il 5% nel Regno Unito e praticamente assente in Francia e Germania (1%)», dove il canone viene riscosso legandolo alla residenza.
«La valorizzazione dell’evasione del canone è stimata in 600 milioni di euro di mancato introito per la Rai: immaginando una riduzione dell’evasione fino al livello registrato nel Regno Unito (5%), la Rai diventerebbe il primo gruppo per ricavi in Italia e, a livello europeo, si avvicinerebbe a France Tèlèvisions, con circa 2,9 miliardi di fatturato» contro gli attuali 2,45, spiega la ricerca. I 420 milioni circa di entrate aggiuntive per effetto del nuovo metodo di riscossione del canone, infatti, andrebbero a sommarsi all'attuale gettito del canone, circa 1,56 miliardi nel 2014, e ai ricavi da pubblicità.
Complessivamente, e a pubblicità costante, la Rai passerebbe da un fatturato totale di 2,45 miliardi a circa 2,87 miliardi.
«Il tema del canone Rai - ricorda il rapporto - è tornato d'attualità con l'ultima legge di Stabilità che, proprio con l'obiettivo di abbattere l'evasione, stabilisce il pagamento del canone tramite la bolletta elettrica: con un canone di 100 euro, in un'Italia con un tasso di evasione al livello di quello inglese, si stima che il Gruppo Rai potrebbe fatturare circa 2,8 miliardi, collocandosi al primo posto per ricavi in Italia (Mediaset rimarrebbe in testa livello di gruppo ma con i forti ricavi realizzati in Spagna, ndr) e avvicinandosi, a livello europeo, a France Tèlèvisions».
Il canone più basso rispetto alle altre emittenti pubbliche è per la Rai parzialmente compensato dalla pubblicità, che invece manca nella Bbc e nella Rtve (Spagna) ed è limitata per quantità e fasce orarie in Francia e Germania.

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