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Pescara, 17/06/2025
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Data: 24/12/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Apre la Variante di valico Nord e Sud sono più vicini. È realtà il tratto appenninico della A1: più veloci i collegamenti Firenze-Bologna. Opera da 4 miliardi, lavori lunghi 11 anni Al debutto si forma la prima coda di auto

ROMA «Finalmente, non ci credeva più nessuno». Un tweet di Matteo Renzi prima del simbolico taglio del nastro (un pulsante rosso premuto dal premier ) scioglie una tensione lunga 11 anni. La Variante di Valico sull’A1 è stata inaugurata ieri mattina a Castiglione de’ Pepoli, nel bolognese, chiudendo in questo modo anche una interminabile scia di polemiche fatta di costi lievitati in corso d’opera e di ricorsi e denunce in carta bollata agitati da cittadini a difesa di case e territori.
I NUMERI
L’opera, attiva da subito in entrambe le direzioni, punta a fluidificare i collegamenti tra le province di Bologna e Firenze in un tratto autostradale tradizionalmente complicato. Una carovana di vecchie 500 tricolori è stata la prima a transitare lungo il percorso costruito attraverso un investimento di 4,1 miliardi necessario per potenziare un tracciato di 59 km, di cui 32 in variante. I numeri parlano di 41 nuove gallerie (per 57,3 km di carreggiata) e di altrettanti nuovi viadotti e di 14,5 milioni di metri cubi di terra movimentati. Costruita per il 50% in galleria, dove sono stati scavati 7,9 milioni di metri cubi di terra, la nuova variante autostradale del tratto appenninico dell’A1 abbassa la quota di valico di 226 metri, riducendo di oltre il 30% i tempi di percorrenza, con un risparmio annuo complessivo stimato di circa 100 milioni di litri di carburante. La spesa finale è stata superiore rispetto ai 2,5 miliardi previsti nel 1997 ma senza alcuna ricaduta sul pedaggio.
«La variante di Valico è costata il 60% in più del previsto - ha riconosciuto l’ad di Autostrade Giovanni Castellucci -, anche per l’aumento del costo delle materie prime: un aumento fisiologico se si considera che altre opere progettate in quegli anni hanno moltiplicato i costi per tre o per quattro. E comunque si tratta di un problema di Autostrade». «Nel 1997 - ha ricordato ancora Castellucci - fu firmato un contratto di concessione in cui autostrade si impegnò a fare la variante di valico in cambio di un allungamento della concessione per vent’anni, senza trasferire in tariffa ulteriori costi. L’azienda, poi diventata privata, si è assunta tutti i rischi di esecuzione: l’onere è sempre stato di Autostrade, senza gravare su automobilisti e cittadini».
La conclusione dell’opera sembra mettere fine anche agli strascichi giudiziari connessi all’esecuzione dei lavori. Il più importante nel 2011, quando un gruppo di residenti di Ripoli-Santa Maria Maddalena denunciò alla magistratura danni ingenti alle proprie abitazioni a causa degli scavi per la galleria. Quella piccola località toscana venne subito ribattezzata come il “paese che frana”. Tanto che nel 2012 i residenti lanciarono un accorato quanto inutile allarme: «Fermate i lavori di Autostrade».
IL TRAFFICO
«Un anno fa (l’8 novembre 2014) ho scommesso che saremmo riusciti ad aprire la variante di valico prima di Natale 2015» ha esultato Matteo Renzi in un post su Facebook, accompagnato da una foto che lo ritrae alla guida di un’auto in marcia sulla variante. Sulla quale, ieri, il traffico è stato subito piuttosto sostenuto. «Alle ore 14 e 30 - ha informato Autostrade - i flussi più intensi si registrano sulla A1 tra Bologna e Incisa in direzione sud, tratto lungo il quale è stata aperta al traffico la variante di Valico. L’interesse destato dal nuovo tracciato ha fatto si che la variante sia stata percorsa dalla quasi totalità dei mezzi in transito da Bologna verso Barberino del Mugello con un risparmio di circa 20 minuti sul tempo di viaggio rispetto al corrispondente tracciato storico ma con un bilanciamento di utilizzo tra le due alternative non ancora ottimizzato».
L’inaugurazione è stata accolta con soddisfazione da Enrico Rossi. «Tutti sanno - ha osservato il presidente della regione Toscana - che qui quando c’era vento, ghiaccio o neve si bloccava questo tratto e l’Italia si spezzava in due, adesso ci auguriamo che con questo nuovo lavoro ciò non avvenga più». «Spero che questo il via libera ad una stagione di realizzazione di importanti infrastrutture che servono alla competitività dei nostri territori» ha invece sottolineato il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Mentre secondo il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini è stato tagliato «uno dei due grandi nodi infrastrutturali italiani: l’altro è la Salerno-Reggio Calabria».

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