PESCARA Puntale come il brindisi di fine anno, dalla mezzanotte del primo gennaio è arrivato l’annunciato aumento delle tariffe sulla A24 e la A25: +3,45%, come deciso dal Ministero dei Trasporti, a fronte di una richiesta del 4,70% che era stata avanzata da Strada dei Parchi, la società del gruppo Toto che dal 2003 gestisce in concessione le autostrade abruzzesi. Il costo del pedaggio sul tratto Pescara-Roma, da casello a casello, è ormai vicinissimo alla soglia psicologica dei 20 euro. «Il secondo aumento più caro d'Italia» osserva il deputato di Sel, Gianni Melilla, che non è il solo a parlare di "vergogna" e a invitare le istituzioni abruzzesi, in primis la Regione, ad assumere una netta posizione per impedire «questa ennesima ingiustizia». Già, perché come ricorda anche la Cna, l’aumento delle tariffe autostradali sulla A24 e la A25 sono ormai una costante negli ultimi sette anni: +4,78% nel 2010, +8,14% nel 2011, +8,06% nel 2012, +8,28% nel 2014. Lo scorso anno, a fronte di una richiesta di aumento della concessionaria che superava il 9%, il ministero decise di applicare su tutti i tratti autostradali d’Italia solo un rincaro dell’1,5% legato all’indice Istat sul costo della vita. Quest’anno un po’ tutti si attendevano un analogo provvedimento che non è però arrivato dalla Capitale: su 27 concessionarie italiane, 7 hanno presentato richiesta di aumento delle tariffe, tra queste Strada dei Parchi, ottenendo il via libera, sia pure in misura ridotta rispetto alla pretesa iniziale del 4,70. La Fita Cna parla di «ennesima stangata» per gli automobilisti e gli autotrasportatori abruzzesi, con il rischio che l’intero sistema economico regionale perda competitività. L’associazione di artigiani e piccole impresa si affida alle cifre per dare forza alle proprie argomentazioni: «Fino a ieri, per percorrere i 150 chilometri che separano Vasto Nord da Pedaso, occorrevano 11 euro e 30 centesimi, contro i 14 euro e 50 centesimi più o meno necessari, a parità di chilometri, per andare da Sulmona a Roma Est, o i 14 euro e 70 di pedaggio necessari per coprire la tratta San Gabriele Colledara-Roma Est. Se poi guardassimo ad altre tratte, sempre intorno ai 150 chilometri, scopriremmo che si applicano tariffe inferiori anche di 5 euro rispetto a quelle praticate da Strada dei Parchi».
GLI INVESTIMENTI DI TOTO
Dal canto suo la società del gruppo Toto si difende mostrando bilanci, costi d’investimento, oneri concessori («su ogni euro incassato, 57 centesimi finiscono nelle casse dello Stato») per spiegare che senza l’aumento delle tariffe sarebbe impossibile mantenere gli attuali livelli occupazionali e, soprattutto, procedere con i nuovi investimenti e la messa in sicurezza di viadotti e gallerie, come previsto dalle nuove norme antisismiche. Poi c'è il dato politico, con le opposizioni in Regione che approfittano del boccone ghiotto per incalzare il governatore Luciano D’Alfonso, anche in ragione della sua antica amicizia con la famiglia Toto. Nell’ultima seduta dell'Emiciclo, all’Aquila, il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri ha pungolato a lungo il presidente della Regione sui rincari autostradali. Sul piede di guerra anche le associazioni dei consumatori, poco disposte a subire passivamente l'ennesima batosta ai caselli.