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Pescara, 03/05/2025
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Data: 05/01/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Rincari autostradali - Caro pedaggi: perchè la stangata è destinata a durare altri 13 anni

L'AQUILA L'andazzo sarà lo stesso per i prossimi tredici anni, finché cioè durerà la convenzione fatta tra Anas e Strada dei Parchi nel 2001, quando con un'operazione osservata anche dalla Corte dei Conti, la gestione dell'A24 e dell'A25 passò nelle mani dei privati. Ogni notte di San Silvestro con l'anno vecchio si saluteranno anche i vecchi pedaggi, in un aumento progressivo (quest'anno +3,45%), in alcuni casi vertiginoso, che va avanti ormai dal 2003. Si pensi solo che negli ultimi dieci anni le tariffe sulla Strada dei Parchi hanno subito aumenti, a seconda della distanza, dal 50% al 100% e questo nonostante nel triennio 2003-2006 (quando l'allora governo Del Turco ingaggiò una vertenza contro i gestori a seguito della tragedia del viadotto) le tariffe erano aumentate già del 50%. Insomma se nel 2006 ci volevano 12,50 euro per andare da Pescara-Villanova a Roma, oggi ce ne vogliono 19,90 e ancora se da Sulmona-Pratola a Chieti il pedaggio era dieci anni fa di 2,70 euro, oggi ce ne vogliono 5,40 (esattamente il doppio).
IL CONFRONTO IMPIETOSO

Il confronto non regge neanche in rapporto alle altre tratte autostradali: da Sulmona-Pratola a Roma Est, 145 km, ci vogliono oggi 14,90 euro, da Vasto a Pedaso, 167 km, 12,80 euro.
«NON E’ AMMISSIBILE»

«Questo non è ammissibile, né tollerabile - lamenta Gianluca Carota, presidente della Cna-Fita, l'associazione dei trasportatori - perché agli aumenti, tra i più alti in Italia, non corrispondono servizi e opere di miglioria e sicurezza stradale. La Strada dei Parchi è un'autostrada vecchia, senza manutenzione, con asfalto non drenante, con guardrail di un'altra epoca (gli spartitraffico New Jersey sono solo in alcuni tratti), dove tra un'area di servizio e l'altra ci passano anche cento chilometri a fronte dei 25-30 che dovrebbero passarci, e dove se fa un po' di neve ti sbattono fuori».
UNA STANGATA
Una stangata, quella dell'autostrada, che accende la polemica politica con un'interrogazione parlamentare fatta da Gianni Melilla e i dubbi sollevati da Maurizio Acerbo di «eccessiva vicinanza» tra Toto (gestore) e D'Alfonso. Anche se poi il presidente della Regione può poco, se non contrattare sulla sicurezza e sulle opere eseguite. A rimetterci, anche e soprattutto, i pendolari: «E' l'ennesimo aumento che pesa sulle nostre tasche - commentano - noi possiamo anche protestare come avvenuto in passato, ma alla fine saremo costretti a pagare, perché in molti casi l'autostrada in Abruzzo resta l'unica via di comunicazione su gomma percorribile».

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