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Data: 09/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Così la televisione si paga con la luce. Cento euro in bolletta i primi 60 a luglio. Fare i furbetti non conviene: il rischio è una maximulta fino a settecento euro

Il canone Rai nella bolletta elettrica ha un obiettivo preciso. Mettere al sicuro un gruzzoletto di entrate in più. La riduzione a 100 euro non inganni. I consumatori italiani faranno molta più fatica a evadere la bolletta che dovrebbe portare in dote 420 milioni di euro in più nelle casse dello Stato rispetto al 2015. Ma il provvedimento del governo dovrebbe avere un altro effetto: abbassare l'evasione dal 30,5 al 5 per cento. Almeno secondo le stime di Mediobanca R&S. Ma l'intervento non fa in tempo a uscire allo scoperto che viene giù una valanga di critiche e c'è pure chi lo vorrebbe pugnalare in culla. Vedi alla voce Altroconsumo. L'associazione a tutela dei consumatori sta per raggiungere le 60.000 firme della petizione per chiederne l'abolizione. Altro che canone in bolletta. La manovra - secondo Altroconsumo - genera confusione nel consumatore, senza contare che ci sono già parecchi oneri fiscali in bolletta e non può servire allo Stato per fare cassa. Uno sprone, dunque, ad approvare un vero pacchetto di riforme strutturali sul tema. Non ci va leggero nemmeno il presidente nazionale di Aduc, Vincenzo Donvito, che ribatte sull'evasione fiscale: «Troviamo curioso che il governo si sia preoccupato del canone ordinario, quello delle famiglie, ma non abbia preso in considerazione il canone speciale. Quello che riguarda le attività a fini di lucro che possiedono una televisione». Dentro ci stanno tutte le attività ricettive: dal campeggio all’hotel di lusso, dal B&B alla casa di riposo. Ma anche negozi, botteghe, scuole, banche, esercizi pubblici, ospedali, uffici, poste, studi professionali, istituti religiosi, sedi di partiti politici, circoli, associazioni. Una stima prudenziale della Corte dei Conti attesta l'evasione in questo settore al 65-70 per cento. L'Unione nazionale consumatori, invece, si preoccupa di un altro guazzabuglio imminente. «Mettiamo il caso che l'intestatario del contratto di fornitura elettrica - spiega Mauro Antonelli - sia diverso da chi ha pagato fino ad oggi il canone Rai. Un classico è la moglie che paga la bolletta della luce ed il marito l'abbonamento alla tv. È possibile che alla moglie sia chiesto il pagamento del canone già pagato dal marito, oppure che la moglie paghi, ed il marito, vecchio abbonato, sia considerato un evasore». Mentre l'Aduc solleva la possibile discriminazione per le coppie di fatto. Se si è conviventi, infatti, si ha lo stesso indirizzo di residenza e il rischio è di pagare il canone Rai due volte. Un problema in più sembra poi sorgere per le coppie omosessuali, dato che anche volendo non possono sposarsi in Italia. Tutto dipenderà quindi da come i singoli Comuni gestiranno gli stati di famiglia negli uffici anagrafe. Altro dilemma: la tariffa D3, e qui potrebbero essere chiamate in causa le società elettriche che emetteranno la bolletta con dentro il canone. Continua Antonelli: «La tariffa viene applicata sia ai residenti con impegno di potenza superiore a 3 kW sia ai non residenti, che il canone, invece, non devono pagarlo. Come riusciranno a distinguere tra i due casi?». «E poi cosa chiederanno in cambio le società elettriche per il servizio offerto allo Stato italiano? - si chiede Donvito - perché state pur certi che non lo faranno gratis». Insomma. È appena nata, eppure la matassa del canone in bolletta è già bella intricata. Il governo sarà chiamato a sbrogliarla con i provvedimenti esecutivi.


Fare i furbetti non conviene: il rischio è una maximulta fino a settecento euro

Meglio non provare a fare i furbi. Non è concesso fare nessuno scherzo al canone della tv pubblica nella bolletta. L'utente Rai che proverà a sgarrare dal pagamento dell'imposta, troverà delle brutte sorprese ad aspettarlo. L'innesco per un'escalation di reati è dietro l'angolo. Mettiamo il caso che si provi ad inviare una dichiarazione falsa per cercare di non pagare. Se l'utente verrà scoperto dovrà pagare, tanto per cominciare, una sanzione pari al canone stesso. Ma fin qui non ci sarebbe molto da preoccuparsi. Sarà semplicemente chiesto di sborsare, anche se in ritardo, i 100 euro di quanto si doveva. Il problema, però, arriva quando verrà chiesta anche la maggiorazione dell'importo pari da due a sei volte quello dell’imposta. Quindi – calcolatrice alla mano - si potrà pagare fino a 700 euro di multa. Ma non basta. Chi rilascia una dichiarazione falsa relativamente al non possesso della televisione potrà essere incriminato rischiando addirittura di finire in carcere e passarci due anni. Il reato che gli verrà contestato sarà quello di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Cento euro in bolletta i primi 60 a luglio

Canone Rai: ecco tutte le informazioni sulla novità scattata dal 1 gennaio 2016. Il canone sarà pagato con la bolletta elettrica. Chi riguarda e chi no? La manovra riguarda i canoni ordinari. Quelli delle famiglie, delle coppie e delle persone in generale che hanno un televisore ad uso privato nella casa dove risiedono. Per il canone speciale delle attività a fini di lucro, invece, non cambia nulla. Rimane, comunque, la novità. Con il 2016 finisce in soffitta il vecchio bollettino tv per gli utenti privati (nella foto sopra). Quello che arrivava nel dicembre dell'anno precedente e doveva essere pagato entro e non oltre il 31 gennaio dell'anno successivo. Chi è tenuto a pagare e chi no? Il canone Rai dovrà essere pagato dall'intestatario della bolletta della luce che ha residenza anagrafica nel luogo in cui viene fornita la luce. Per fare un esempio: se l'utente tv ha residenza in un immobile e risulta intestatario di un contratto di fornitura elettrica per quell'immobile, il canone gli verrà automaticamente addebitato in bolletta. La novità è che si presume la detenzione dell'apparecchio nel caso in cui esista un'utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica. Cosa fare se non si possiede la tv? La presunzione di detenzione dell'apparecchio può decadere nel caso in cui il cittadino ha un contratto di fornitura della luce, ma non possiede la tv. Allora dovrà fare un'autocertificazione all'Agenzia delle entrate - Direzione Provinciale I di Torino - Ufficio territoriale di Torino I - Sportello S.A.T. Anche in questo caso, però, è bene fare molta attenzione. La dichiarazione ha validità per l'anno in cui è stata presentata. Dunque dovrà essere ripresentata ogni anno. Ma l'autocertificazione va mandata dopo la richiesta del pagamento del canone. Non prima. Quanto si paga? La cifra da pagare è tonda: 100 euro. Dunque finisce nel cassetto la quota da 113,50 euro del 2015. Sarà l'Agenzia delle Entrate a riscuotere l'imposta. Mentre la Rai dovrà trovare un accordo con l'Agenzia delle Entrate sulle modalità per incamerare l'importo dovuto. Quando si paga? La scadenza del 31 gennaio non c'è più. La data da tenere a mente è un'altra: quella del 1 luglio 2016. Sarà da quella data, infatti, che arriverà la prima maggiorazione nella bolletta della luce per il pagamento del canone Rai. Come saranno dilazionati gli importi? L'importo sarà indicato nella fattura con una voce distinta. Nella prima bolletta di luglio verranno addebitate tutte le rate scadute del canone Rai. Che sono l'equivalente delle prime sei per un importo di 60 euro. Le altre 4 verranno addebitate nelle bollette della luce delle mensilità successive. Saranno altre due rate da 20 euro. Chi non deve pagare il canone? Il governo ha messo due criteri per avere diritto a chiedere l'esenzione dal pagamento del canone Rai. Bisogna avere un'età pari o superiore a 75 anni e un reddito non superiore agli 8mila euro l'anno. Dunque c'è un piccolo margine di miglioramento rispetto all'anno scorso quando la fascia di reddito si fermava a 6.713,98 euro. E per chi ha una seconda casa o più di una televisione? Nessuna novità. Se avete una seconda abitazione dove c'è un televisore, non dovete pagare un secondo abbonamento. Idem se avete più televisori. Il canone è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora, dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica. Ultima novità. Non è più possibile chiedere il suggellamento del televisore. La pratica non era diffusa. Venivano in casa e mettevano la tv in un sacco. La legge di stabilità ha eliminato questa possibilità.

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