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Pescara, 03/05/2025
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Data: 10/01/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Cresce la protesta nella maggioranza, dissensi anche in giunta. Danelli (Confcommercio) contrario al blocco del traffico «Noi commercianti saremo penalizzati da una misura inutile»

È bufera nel Pd per l’ordinanza delle targhe alterne. Il sindaco Alessandrini e il vice sindaco Del Vecchio sono sempre più isolati, mentre l’intero gruppo consiliare si è schierato contro le limitazioni del traffico. Persino in giunta si registrano dissensi. L’assessore alle politiche sociali e allo sport Giuliano Diodati, anche lui del Pd, ha detto di non condividere la scelta del primo cittadino e del suo vice. Ma l’intera maggioranza è dello stesso avviso. Per questo motivo, il segretario cittadino dei democratici Moreno Di Pietrantonio ha convocato una riunione urgente della direzione del partito per domani pomeriggio per tentare di ricucire lo strappo. Ma ieri sono continuate ad arrivare voci contrarie alle targhe alterne. Il consigliere del Pd, nonché presidente della commissione Cultura, Emilio Longhi ha scritto un breve commento sul suo blog in cui sostiene che il provvedimento poteva essere evitato e propone misure alternative. Dello stesso tenore le dichiarazioni del suo collega del Pd, presidente della commissione Commercio, Piero Giampietro. «Intervenire a difesa della salute pubblica è un dovere», ha detto, «ma lo strumento scelto non mi convince. Primo, perché non coinvolge l’area metropolitana, dove si riverserà il traffico. Secondo, perché non tiene conto che ci sono cittadini più penalizzati di altri. Ai Colli ci sono 40mila abitanti, per i quali non ci sono alternative all’uso dell’auto». Fortemente critica anche l’opposizione. «Presenteremo una mozione per far ritirare l’ordinanza», hanno avvertito Guerino Testa, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese (Ncd). «Questa misura danneggia le periferie che non sono servite dai bus», ha osservato Eugenio Seccia (Forza Italia).

Danelli (Confcommercio) contrario al blocco del traffico
«Le polveri spariscono solo con il lavaggio delle strade»
«Noi commercianti saremo penalizzati da una misura inutile»

PESCARA Un altro no secco all'ordinanza sulle targhe alterne che si unisce al coro di critiche piovute nei giorni scorsi all'indirizzo dell’amministrazione comunale di centrosinistra per la decisione di adottare questa misura per combattere lo smog. Arriva da Franco Danelli, da pochi mesi a capo della Confcommercio di Pescara. «È una misura che non va a mitigare l'inquinamento dell’aria», è l'opinione del presidente dell'associazione di categoria che raccoglie una grossa fetta dei titolari dei negozi ubicati in centro e nella periferia della città, «piuttosto servirebbe un lavaggio adeguato delle strade con le autobotti, come accadeva una volta, e un controllo mirato ai riscaldamenti negli edifici pubblici». Presidente, crede che le targhe alterne porteranno benefici a Pescara? «Si creerebbe soltanto un grosso problema. Chi ha più di una macchina in famiglia in genere ha un'auto con targa pari e un'altra dispari, quindi non è toccato dal divieto e semplicemente si organizza. Invece, chi ha una sola vettura è penalizzato e se deve fare una commissione tra le 10 e le 11, ad esempio, o dovrà anticiparsi o spostare a un altro giorno, determinando quindi un intasamento ulteriore nei giorni e nelle fasce orarie in cui non ci sono limiti». Quindi, non condivide il provvedimento antismog varato dal sindaco Marco Alessandrini? «Le targhe alterne non rappresentano la soluzione al problema delle micropolveri. La circolazione automobilistica influisce soltanto per il 5 per cento sulla qualità dell'aria. La principale fonte di inquinamento sono gli impianti di riscaldamento, domestico e non. Oggi, ad esempio (ieri per chi legge), la temperatura esterna registra 20 gradi, ma potrei scommettere che in qualche edificio pubblico i termosifoni sono rimasti accesi». Di recente, è stata emanata un'ordinanza che abbassa a 19 gradi il riscaldamento e riduce la fascia oraria di accensione. «Quello che manca sono i controlli: il Comune ha il dovere di andare a verificare la temperatura almeno negli edifici pubblici, visto che in quelli privati diventa complicato. Si dovrebbe iniziare con l'emanare qualche sanzione, così forse per paura mano a mano qualcuno comincerebbe a mettersi in regola». Che cosa propone come misura alternativa alle targhe alterne? «La mia proposta è alleviare il problema delle polveri nell’'aria ricorrendo al lavaggio delle strade con le autobotti, un po' come si faceva una volta, perché è sull'asfalto che si depositano queste particelle pericolosissime. Purtroppo, i nostri mezzi con gli spazzoloni davanti non risolvono granché: le polveri si sollevano e si spostano da un punto all'altro della strada. Invece un'autobotte va a lavare in profondità ed eliminare le particelle inquinanti. Dico di iniziare con il togliere queste, prima di dedicarci a quelle che circolano nell’aria e che dipendono da molteplici fattori». Condivide la proposta della Confesercenti di spegnere le vetrine dei negozi in segno di protesta? «Cerchiamo di fare le cose semplici e giuste ed evitare polemiche sterili. Noi di Confcommercio staremo più aperti di prima. Credo che Confesercenti abbia lanciato una provocazione e suppongo che nessuno abbia voglia di chiudere. Però, non posso rispondere al loro posto».

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