PESCARA Luciano D'Alfonso conferma: vuole convincere Silvio Berlusconi a investire in Abruzzo. Manca solo la data in agenda. Le parti interessate confermano anche l'attivismo del senatore di Forza Italia Antonio Razzi: si sarebbe dato un gran da fare per promuovere l’incontro. D'Alfonso: «Sì, è vero, ho chiesto un contatto con Berlusconi perché vorrei che come imprenditore investisse in Abruzzo, non sul Porto turistico di Pescara ma nelle zone di montagna, dove abbiamo messo un sacco di soldi con il Masterplan.
Parliamo sempre del settore turistico-alberghiero? Parliamo di Ovindoli, Passolanciano, Roccaraso, dove ci ha già pensato Checco Zalone a fare una grande pubblicità». Parliamo di grossi investimenti. «Solo su Passolanciano abbiamo messo 25milioni con il Masterplan. Se gli imprenditori locali non si mettono d'accordo mi rivolgerò all'esterno. Ecco, a Berlusconi potremmo chiedere di investire proprio a Passolanciano». Quindi è vero che ha cercato un contatto con lui attraverso il buon Antonio Razzi? «Diciamo che Razzi si è inserito simpaticamente in questo discorso -sorride D'Alfonso- e Razzi è la mascotte della simpatia. A lui è concesso tutto».
RAZZI IN MISSIONEInsomma, tutto confermato. Il presidente della Regione sembra mostrare una certa insofferenza rispetto all'inerzia manifestata da una parte dell'imprenditoria locale. Non vuole liti, non vuole inutili perdite di tempo sui progetti del Masterplan. E si sta guardando intorno per intercettare i grandi investitori. Intanto Razzi non ha perso tempo: «Ho visto Berlusconi ieri -dice- nella sala della Regina della Camera, dove ci eravamo radunati con i deputati e i senatori per parlare di unioni civili. Mi sono avvicinato al presidente è gli ho chiesto quando avrebbe potuto incontrare D'Alfonso: ha risposto che non c'era alcun problema e che gli avrebbe fissato un incontro dopo avere consultato la sua agenda».
COREA DEL NORDGià che ci siamo, Razzi riferisce di un'altra sua azione «diplomatica» di peso, questa volta nelle vesti di componente della commissione Esteri di Palazzo Madama: «Ho incontrato quelli della Corea del Nord. Mi hanno detto che la bomba l'hanno tirata davvero, che l'esperimento è riuscito, ma che non potevano dirmi di cosa si trattava perché c'è il segreto di Stato». Razzi assicura però che il suo tentativo con l'irriducibile Kim Jong e con la comunità internazionale, per eliminare l'embargo ai coreani, non finisce qui: «Voglio andare a incontrare personalmente Kim Jong. Se ci riesco porto con me anche Berlusconi. Ieri non potevo dire anche questo al presidente, perché c'era tanta gente intorno e non volevo farmi sentire. Sono cose delicate».