Tagliano l'armadio metallico con la mola e rubano l'incasso della biglietteria. Missione compiuta per gli scassinatori che, incuranti delle telecamere di sorveglianza, hanno preso di mira nottetempo la stazione ferroviaria di Porto di Vasto. Tanto utile a pendolari e studenti, il secondo scalo cittadino sulla linea adriatica, a Punta Penna, quanto indifeso e, per questo, più volte brutalizzato da ladri e teppisti. Il nuovo blitz è avvenuto la notte tra lunedì e martedì, quando i malviventi, di sicuro più di uno, hanno attuato il loro piano. Preparato con cura e fatto scattare quando alla stazione non ferma nessun treno regionale e, dunque, è più semplice darsi da fare indisturbati. In attesa della ricostruzione dei fatti da parte della Polfer, si può al momento solo provare a fare questa ipotesi. Con uno dei componenti la banda all'esterno dello scalo, con il compito di sorvegliare la Statale 16, visto che, nei pressi, le forze dell'ordine sono solite istituire posti di blocco, i complici, nell'atrio della stazione, si sono dedicati alla biglietteria automatica. Con il volto travisato per sfuggire alle telecamere, i ladri si sono applicati con la mola all'armadietto metallico, aperto, alfine, come una scatoletta di tonno. Quando, all'interno, hanno sfilato quel che cercavano, la cassetta con il contante, i malviventi si sono allontanati dallo scalo, indisturbati. A fare la scoperta, all'alba di ieri, sono stati i pendolari giunti alla stazione per salire sul primo convoglio diretto a Pescara: la biglietteria automatica era a pezzi, inservibile, scena che, oltre a provocare lo sdegno dei viaggiatori, ha aggiunto un'ansia in più a chi, privo di abbonamento, non aveva ancora acquistato il biglietto.
DOPO L’ALLARME Dato l'allarme, i pendolari di lungo corso hanno rassicurato tutti gli altri: in casi del genere, fatta verificare al capotreno l'impossibilità di comprarlo per tempo, il titolo di viaggio si può comprare anche a bordo, senza sovrapprezzo. Resta tutta intera, però, l'amarezza di cittadini ed ex addetti ai lavori: «Ricordo ancora - dice Lucio Spalatino, oggi pensionato Trenitalia - quando da quella di Vasto dipendevano le cosiddette stazioni satellite, non solo Porto di Vasto, ma anche Casalbordino, Torino di Sangro e Fossacesia; eravamo anche noi a contabilizzare gli incassi di questi scali. Prima di andare in pensione, quattro anni fa, ricordo che, a volte, erano gli addetti alla vigilanza a prelevare il denaro dalle biglietterie automatiche per conto della divisione passeggeri di Trenitalia ».