Domani sera, chi può, arrivi a casa in tempo per guardare Italia-Belgio, la partita d'esordio degli Azzurri agli Europei di calcio. Anche perché spostarsi durante il match, con metropolitane e autobus, sarà molto difficile. È stato confermato lo sciopero del trasporto pubblico proclamato dall'Ugl per domani sera, dalle 20,30 alle 00,30. Un'agitazione che coincide, appunto, con la partita della Nazionale. Lo sciopero riguarda la rete Atac: bus (rete diurna e notturna), filobus, tram, metropolitane, ferrovie regionali Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana-Viterbo e Roma-Lido. Peraltro, avverte l'Atac, durante l'astensione dal lavoro dei dipendenti, «nelle stazioni delle linee che resteranno, eventualmente, attive potrebbero non essere in funzione scale mobili, montascale o ascensori». Insomma, beato chi può guardarsi serenamente la partita.
LA POLEMICA
L'annuncio dello sciopero, nei giorni scorsi, aveva generato un duro botta e risposta tra Roberto Giachetti e l'Ugl. Ieri il candidato dem è tornato sull'argomento, intervenendo a Tele Radio Stereo. «Ho espresso semplicemente più di una perplessità sul fatto che casualmente accade che una sigla sindacale organizza uno sciopero in coincidenza con la partita di calcio - spiega Giachetti - dopodiché ho visto una risposta che mi è arrivata dai sindacati, che elencano tutta una serie di problemi anche reali che esistono in Atac, come la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri». Ma la tempistica dell'agitazione proprio non convince: «Hanno sostenuto che fare lo sciopero in quell'orario è perché dà meno fastidio agli utenti - sottolinea il vice presidente della Camera - Mi domando perché non sia stato fatto il giorno prima o se veramente poi quando si fanno gli scioperi c'è questa particolare attenzione dei sindacati a non creare problemi agli utenti. Casualmente accade solo nel giorno in cui c'è la partita». Insomma, il sospetto che ci sia la voglia di non fare tardi all'appuntamento con la tv è forte.
L'APPELLO
La conferma dell'agitazione fa insorgere il Codacons: «Con la decisione di indire uno sciopero nell'orario in cui gioca la nazionale di calcio italiana si è superato ogni limite e si è dimostrato chiaramente come i diritti degli utenti possano essere calpestati dai sindacati dei lavoratori - sostiene il presidente Carlo Rienzi - Finora i cittadini romani sono stati abituati ai venerdì neri del trasporto, ossia all'astensione dal lavoro sempre e solo nelle giornate di venerdì - spiega il presidente Carlo Rienzi - La nazionale di calcio italiana sembra aver fatto stavolta il miracolo, spingendo i sindacati a un brusco cambio di rotta e ad optare per uno sciopero serale, per giunta di lunedì». Il Codacons chiede quindi al prefetto di Roma e al Garante per gli scioperi di intervenire, con una precettazione, «dal momento che il trasporto pubblico deve essere garantito in modo continuativo anche durante le partite di calcio». Ma l'intervento non ci sarà, con buona pace di chi gli Europei non può (o non vuole) nemmeno vederli.