ROMA «Mi stanno attaccando dall’inizio della campagna elettorale. Mi attaccano sul lavoro, è l’unica cosa che possono fare. Ho già chiarito, è tutto regolare. È solo fango». Virginia Raggi chiude la campagna elettorale per i ballottaggi con una accorata autodifesa. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, la candidata pentastellata avrebbe avuto una consulenza con incarico per il recupero crediti affidatale dalla Asl di Civitavecchia sia nel 2012 sia nel 2014, consulenze che però non sarebbero state dichiarate dalla candidata. L’azienda sanitaria locale aveva affidato all’avvocato Raggi il compito di recuperare una somma pari a 860mila euro. La Raggi, per le prestazioni, avrebbe incassato finora un acconto di 1.878 euro. La parcella prevede 8.000 euro per il primo incarico, del luglio 2012, e 5.000 per il secondo, risalente al 2014. Tutto regolare? «Nel 2012 non era necessario essere iscritti nell’albo speciale se non ovviamente a quello degli avvocati. L’incarico era fiduciario. Il mio mandato era quello di mettere in esecuzione una sentenza della Corte dei conti per far recuperare soldi alla Asl che era stata sostanzialmente truffata» spiega la Raggi che ieri sera ha annunciato quattro componenti della sua futura giunta. All’ambiente e ai lavori pubblici andrà Paolo Berdini, alla sostenibilità ci sarà Paola Muraro, che ha già collaborato con Ama. Alla qualità della vita andrà invece il rugbista Andrea Lo Cicero mentre alla crescita culturale è destinato Luca Bergamo. Ma a far discutere sono le polemiche sulla Raggi. E il Pd attacca soprattutto perché dal 2014, data del secondo incarico alla Asl, il consulente doveva essere scelto tra i nominativi di un albo apposito e la Raggi non era tra questi. «L’amnesia di Virginia Raggi sugli incarichi ricevuti dalla Asl di Civitavecchia rischia di renderla ineleggibile?» si chiede Ernesto Carbone. Per David Ermini la Raggi avrebbe agito «in contrasto» con la legge Severino». Ma a volerci vedere chiaro è anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: «Ho appena chiesto alla Asl di Civitavecchia una relazione». Il colpo più pesante arriva da Alfonso Sabella, che oltre ad essere un magistrato sarà anche capo di gabinetto di Roberto Giachetti in caso di vittoria: «A questo punto l’avviso di garanzia alla Raggi è un atto dovuto. Per colpa o per dolo siamo davanti all’ipotesi di reato continuato di falso ideologico in atto pubblico». Si chiude così, tra i veleni, la campagna elettorale per il secondo turno delle elezioni comunali. La sfida più attesa è quella di Roma ma si vota anche in altre grandi città come Milano, Torino, Bologna e Napoli. Il Pd si gioca molto perché il voto sarà anche una sorta di “referendum” sulla popolarità del premier. Posta alta anche per il centrodestra che a Milano prova a riequilibrare al centro la coalizione. A Napoli, invece, la partita è nelle mani di Luigi de Magistris, che adesso pensa a un movimento nazionale aperto ai 5 Stelle. E Giachetti? Il candidato del Pd, che ieri ha chiuso la campagna al Ponte della Musica, fa sapere che affiderà la comunicazione a Flavia Perina (ex parlamentare del centrodestra) e poi si lancia a testa bassa contro la candidata pentastellata: «Raggi dovresti chiarire. Questi sono reati, è il codice penale. Come minimo sei bugiarda. Adesso dovete spiegare alla vostra gente che siete uguali a tutti gli altri».