E' per questo motivo che il maresciallo della Polizia municipale di Pescara, Pasquale Solari, da ieri si trova agli arresti domiciliari su disposizione del gup di Chieti, Luca De Ninis che ha accolto la richiesta del pm Campo. Truffa pluriaggravata il reato che viene contestato al sottoufficiale che, in maniera spudorata, stando almeno all'informativa della guardia di finanza che ha condotto le indagini, sistematicamente timbrava la presenza in servizio e se ne andava a fare le sue faccende personali: giocare alle slot machine, andare a pescare, andare a passeggiare sul lungomare e via discorrendo. La procura chietina, competente soltanto perché lo stipendio il maresciallo lo riscuoteva in un ufficio postale di Francavilla al Mare (soldi che molto probabilmente gli verranno chiesti indietro), iniziò le sue indagini partendo da un esposto anonimo che però venne prontamente verificato, con una serie di accertamenti preliminari nel periodo dal 30 novembre al 16 dicembre 2015. In quel periodo le fiamme gialle verificarono l'esistenza di una vera notitia criminis, «per non aver mai potuto osservare - come scrive il giudice nel suo provvedimento di misura cautelare -, durante gli orari di servizio, lo svolgimento di attività riconducibili a quelle istituzionali». Il maresciallo aveva un compito ben preciso che gli era stato assegnato: era addetto al controllo ambientale ed ecologico del parco D'Avalos. Una condizione ottimale per chi ha intenzione di prolungare, diciamo così, le sue ferie. «In tutte le giornate lavorative oggetto della verifica - scrive ancora il giudice - è risultato che l'indagato non si è mai recato a svolgere tale attività istituzionale, omettendo persino di indossare la divisa del Corpo di appartenenza (come invece avrebbe dovuto), ma invece, dopo aver eseguito la timbratura di entrata in servizio presso il Palazzetto di via Elettra oppure presso lo stabile dell'ex Aurum, anche per tale aspetto contravvenendo alla disposizione di servizio che gli imponeva di timbrare presso la sede del Comando di polizia, si è sistematicamente dedicato ad attività di natura personale e privata».
AL BAR O AL MARE Gli uomini del colonnello Francesco Mora della finanza, lo hanno seguito per giorni e giorni, lo hanno fotografato nei vari momenti della sua giornata lavorativa e lo hanno filmato. E dalle foto appare chiaro che il maresciallo tutto faceva meno che controllare la pineta D'Avalos dal punto di vista ambientale ed ecologico. E' stato fotografato davanti ad una cabina di uno stabilimento balneare; all'interno di un bar impegnato a giocare alle macchinette mangiasoldi; persino in mare, su una barchetta, con un amico, intento a pescare. Tutto questo, naturalmente , durante l'orario di lavoro: tutto documentato con tanto di orari . E poi c'è l'ultima fotografia che lo ritrae, al termine della sua giornata di fatica, mentre rientra nella sede dell'ex Aurum, ma soltanto per timbrare il cartellino marcatempo in uscita. Quello che lascia perplessi è come un sottufficiale della municipale possa tranquillamente comportarsi in questo modo in un periodo storico dove la lotta ai furbetti del cartellino ha avuto ampio spazio nei media nazionali e sia anche oggetto di nuove e restrittive normative che prevedono il licenziamento in tronco. E qui si inserisce il prosieguo dell'inchiesta che non è certamente conclusa. Lo afferma lo stesso giudice nell'ordinanza quando parla di corresponsabili del reato. Possibile che qualche collega non si sia mai reso conto che il maresciallo non era mai sul posto di lavoro? E chi doveva controllarlo, magari un suo diretto superiore, perché non lo ha mai fatto? Sono le domande alle quali risponderà la seconda parte dell'inchiesta che è ancora in corso.
Il sindaco Alessandrini: «Tolleranza zero, chi sbaglia paga»
La notizia dell'arresto del maresciallo di polizia municipale Pasquale Solari è stata accolta con disappunto dal sindaco Marco Alessandrini: «Ho chiesto al comandante Carlo Maggitti spiegazioni in merito a questa vicenda. Se le accuse verranno confermate, saremo di fronte a un caso grave su cui sarà la magistratura a fare chiarezza. Non possiamo che avallare la tolleranza zero verso situazioni simili» ha aggiunto il primo cittadino, assicurando insieme con l'assessora al personale, Sandra Santavenere, che «il Comune attiverà tutte le procedure amministrative e disciplinari previste. Chi sbaglia paga». Stupore molto più contenuto, invece, al Comando di via del Circuito, almeno tra quanti si aspettavano che prima o poi il bubbone sarebbe esploso. L'8 marzo scorso le segreterie provinciali di Diccap Sulpm e Csa inviarono al sindaco Marco Alessandrini, all'assessore Santavenere e al direttore generale Pierluigi Caputi una segnalazione anonima secondo cui alcuni appartenenti alla polizia municipale, dopo aver timbrato, si allontanavano dal luogo di lavoro. Il 10 maggio Caputi, unico a rispondere, esortò i dirigenti a fare accertamenti per i quali si attivò il comandante Maggitti dando disposizioni nel merito. Sullo stesso fronte si era già mossa però la Finanza, che ieri è arrivata all'arresto del maresciallo.
Figura controversa quella di Pasquale Solari, da qualche anno collocato a controllo del parco D'Avalos e del parco dell'Amicizia. Nel 2012 fu tra i primi a vigilare al parco Florida occupato da tossicodipendenti. E' inquadrato nel Nucleo Ambiente di polizia municipale e aveva superiori cui rispondere, quelli che saranno ora chiamati a dare chiarimenti sulla condotta del maresciallo.
Solari finì alle cronache nel 1998 perchè era lui il vigile capellone rimproverato dall'allora assessore Bernardo Siega in occasione della visita del presidente Scalfaro a Pescara. Risulta in quegli anni anche un suo coinvolgimento in uno strano giro di targhe rubate. Lasciò l'incarico per essere poi reintegrato il 7 dicembre 2001 con delibera di giunta e giurò con le matricole a gennaio 2002. Nel maggio 2008 è tra i 71 vigili travolti dallo scandalo dei verbali cancellati, chiuso con vari patteggiamenti ma senza procedimenti disciplinari. Solari è però anche l'agente che nell'agosto 99 bloccò un maniaco esibizionista davanti a mamma e figlioletto al parco D'Avalos; a dicembre 2009 partecipò al blitz anti-prostituzione alla Pineta; ad aprile 2010 ricevette, con molti altri colleghi, l'encomio per quanto fatto in una domenica senz'auto.
Quanto alle timbrature in altre sedi, nel 2006 l'allora comandante Ernesto Grippo, con l'abolizione dei distaccamenti della Municipale nei quartieri, dispose che il Comando in via del Circuito fosse l'unica sede in cui prendere servizio e smontare. Vennero a galla casi anomali che portarono a denunce alla procura. L'arresto di Solari riapre una pagina nera per la Polizia municipale ed è possibile che dall'indagine in corso possano scatutire nuovi sviluppi.