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Pescara, 04/07/2025
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Data: 07/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Gelo Teodoro-sindaco. Il Bilancio a Diodati. Appoggio a singhiozzo dopo il siluramento di Veronica. Santavenere contro tutti: adesso parlo io

PESCARA Il nodo da sciogliere per dare il via concretamente al secondo tempo dell'amministrazione Alessandrini riguarda la casella scoperta delle deleghe al Bilancio e ai Tributi. Con il piano di riequilibrio finanziario pluriennale ormai decollato verso una fase di risanamento, il compito di rimettere ordine tra i conti del Comune e dare respiro alla cittadinanza con una tassazione meno estenuante spetterà a Giuliano Diodati. Come anticipato ieri dal Centro e salvo sorprese dell'ultima ora, sarà l'assessore del Pd a ereditare il ruolo più scivoloso all'interno della giunta, quello che ha portato negli ultimi due anni e mezzo alla sostituzione prima di Bruna Sammassimo (dirigente esterno dell'Inps di Montesilvano) e poi di Adelchi Sulpizio (eletto con il partito Liberali per Pescara). Con l'entrata in giunta di Antonella Allegrino, infatti, Diodati ha dovuto lasciare la delega alle Politiche sociali e, in cambio della rinuncia, potrebbe ricevere proprio il Bilancio e i Tributi. Una possibilità che lui stesso non ha escluso, ma che anzi accetterebbe volentieri, in cambio però di conservare anche la delega allo Sport a cui tiene particolarmente «per dare continuità all'azione amministrativa e ai tanti progetti messi in campo nella prima parte della consiliatura: dal nuovo stadio Adriatico all'associazionismo». L'ufficializzazione delle deleghe dei componenti dell'esecutivo bis avverrà tra oggi e domani, a circa dieci giorni dall'azzeramento deciso dal sindaco Marco Alessandrini mercoledì scorso durante il consiglio comunale. Il rimpastone di metà mandato, in vista di un annunciato rilancio dei settori dell'urbanistica e dell'edilizia in fase di stallo da troppo tempo, ha portato alla sostituzione di tre pedine e al rimescolamento di alcune deleghe. Oltre a Sulpizio sono stati silurati Veronica Teodoro (Scegli Pescara-lista Teodoro) e Sandra Santavenere (Pd), mentre hanno fatto il loro ingresso a Palazzo di città tre esterni lasciando quindi inalterata la composizione del consiglio comunale. Il docente di diritto amministrativo Stefano Civitarese Matteucci ha preso in carico l'Urbanistica e la Mobilità, l'ex dirigente in pensione prima alla Provincia di Pescara e poi al Comune di Pianella Loredana Scotolati riceve invece l'Edilizia e, probabilmente, l'Ambiente che sarà scorporato dal pacchetto di compiti di Paola Marchegiani (Pd), mentre l'ex consigliera provinciale Idv Antonella Allegrino, candidata con il Pd alle scorse regionali, si occuperà di welfare e politiche sociali, due settori in linea con la sua esperienza di imprenditrice. Nel frattempo, al termine dell'ennesimo incontro di ieri sera con la lista Teodoro, convocato dalla maggioranza di centrosinistra per tentare di ricucire lo strappo dopo l'uscita di scena di Veronica Teodoro dalla giunta, i due consiglieri Piernicola Teodoro e Massimiliano Pignoli hanno chiarito la loro posizione all'interno della coalizione. Come era già trapelato dalle parole di Gianni Teodoro, papà di Veronica e mentore della lista, per il momento non sarà formalizzato alcun passaggio all'opposizione, ma i consiglieri si riservano un «ruolo di verifica attenta sugli atti dell'amministrazione» che tradotto in soldoni equivale a un appoggio «che sarà valutato volta per volta in base al contenuto degli atti che approderanno in consiglio comunale». «È evidente», si legge in una nota congiunta firmata dai gruppi consiliari di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura, «come il parto della nuova giunta non sia stato né facile, né indolore, ma assai travagliato, oltre che essere la plastica rappresentazione del colossale fallimento dell'amministrazione di centrosinistra. Non occorrevano certo ben 27 mesi, quasi metà consiliatura, per rendersi conto di carenze e lacune fin troppo evidenti che hanno paralizzato, quando non compromesso, attività strategiche per la città. Né può essere fatto passare sotto silenzio che siamo già al terzo assessore delegato alle finanze e tributi in meno di tre anni. La verità è che il sindaco Alessandrini non aveva, e continua a non avere, alcuna autonomia politica da partiti e governatori».


Santavenere contro tutti: adesso parlo io «Blasioli non mi ha mai voluto in giunta, Alessandrini si fa condizionare e Presutti deve dimettersi»

PESCARA Più che un sasso dalla scarpa, l'ex assessore comunale all'Edilizia e al Patrimonio Sandra Santavenere all'indomani dalla presentazione della nuova giunta si libera di un peso dal cuore. Prima una sferzata al presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, suo ex alleato nella scorsa campagna elettorale, poi un rimprovero al sindaco Marco Alessandrini «strattonato da giochi di corrente, spifferi e spifferini che lo hanno condizionato sulle scelte» e infine una critica feroce al capogruppo del Pd Marco Presutti «che si dovrebbe dimettere per rispetto di chi lo ha votato». Santavenere dopo due anni e mezzo all'interno dell'esecutivo, forte di un bagno di voti di 1.083 preferenze al suo debutto in politica, è stata scaricata e sostituita con un esterno. La delega all'edilizia è stata assegnata a Loredana Scotolati, ex dirigente della Provincia e del Comune di Pianella, mentre quella all'urbanistica rimasta in capo al sindaco fin dall'inizio del mondato è stata attribuita al docente di diritto amministrativo Stefano Civitarese. Ma l'ex assessore non ci sta a rimanere in silenzio, sbattuta fuori dopo le dimissioni da consigliere del Pd date a inizio consiliatura prima di entrare in giunta, e con un colpo di teatro esce di scena sbattendo la porta: «Per due anni sono stata in silenzio, ma adesso parlo io», dice con freddezza durante una conferenza stampa convocata al terzo piano della Regione. «Voglio tornare indietro sui fatti», sottolinea scandendo le parole, «all'indomani del voto ho dovuto fare i conti con atteggiamenti negativi da parte di una persona che non ha mai condiviso la mia scelta di diventare assessore e ha comunque preferito non entrare in giunta, quindi non si è corciato le maniche per iniziare un lavoro difficile». Il riferimento è alla brusca separazione e alla lite furibonda con il "fidanzato elettorale" Blasioli, dopo una campagna elettorale fianco a fianco, che ha determinato il suo riavvicinamento alla corrente democratica che fa capo al consigliere regionale Donato Di Matteo e all'assessore comunale Giuliano Diodati, entrambi presenti ieri mattina per portarle la loro solidarietà. Con loro anche i consiglieri Di Carlo e Balducci, mentre sono stati citati tra i ringraziamenti il deputato Fusilli e gli assessori Del Vecchio e Marchegiani. Nel lungo elenco di quanto realizzato compare il centro per le tartarughe marine, realizzato con l'unico finanziamento europeo ottenuto dal Comune, i matrimoni in spiaggia, l'abolizione della commissione edilizia e le tante convenzioni con casa circondariale, tribunale, geometri praticanti e in ultimo quella sul regolamento degli ascensori che approderà in giunta nei prossimi giorni. «Ho ricevuto centinaia di telefonate e messaggi di affetto», rimarca Sandra Santavenere, «per me è stato difficile spiegare alla gente quanto è accaduto perché non c'è una ratio. Hanno prevalso altre logiche che non sono quelle della meritocrazia e del cambiamento. Il sindaco non ha saputo tutelarmi. Il metodo finora adottato lascia molto a desiderare perché il messaggio che arriva ai cittadini è che il loro volere non conta nulla, i problemi contingenti non sono all'ordine del giorno e chi viene eletto si impegna e ottiene risultati non ha alcun supporto». Infine, Santavenere lancia un'accusa diretta sia a Presutti sia all'intero Pd: «Non si dovrebbe dimettere da capogruppo perché è un ruolo che non ha mai esercitato visto che dovrebbe essere un collante. Per rispetto nei confronti di chi lo ha votato dovrebbe dimettersi da consigliere. La politica è una cosa alta, i greci ce lo hanno insegnato, si fa in piazza, con la gente e per la gente, mentre questo partito ha dimostrato di agire in altro modo».

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