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Pescara, 16/05/2025
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17/10/2016
Il Centro
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La legge di bilancio 2017 - Multe, Imu, bolli auto cosa pagare senza sanzioni. Le cartelle non riscosse ammontano a 50 miliardi, si punta a incassarne quattro. Non ci saranno sovrattasse e interessi, solo una maggiorazione fissa del 3% |
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ROMA È una montagna di 50 miliardi di vecchie cartelle, quelle che alla fine del 2015 non erano ancora state pagate. Ma il debito fiscale e previdenziale, che nei tre quarti dei casi è inferiore ai 5.000 euro, è spesso lievitato moltissimo attraverso il meccanismo moltiplicatore di sanzioni e interessi. A questa platea si rivolge la norma che, nello stesso decreto che “rottama” Equitalia, consente a cittadini e imprese di liberarsi degli importi contestati dal fisco. Il testo non è ancora stato messo a punto ma, secondo le indiscrezioni più accreditate, si pagherà l’imposta o la multa dovuta, con una maggiorazione fissa, attorno al 3 per cento, che serve come aggio per il costo di riscossione. Tra le ipotesi c’è l’idea di dare un anno di tempo agli italiani per aderire, anche se - secondo alcune valutazioni tecniche - bloccare la riscossione così a lungo potrebbe rappresentare un rischio. Il governo conta di incassare dall’operazione circa 4 miliardi: un valore prudente visto la massa di cartelle non pagate che pendono sulla testa degli italiani e visto che molte sono di importi non altissimi. In attesa del testo del decreto, si ipotizza che l’operazione «cartella scontata» possa riguardare quasi tutti i crediti che Equitalia ha l’incarico di riscuotere. Non ci sarebbe, invece, l’Iva che è un’imposta comunitaria. Si va dalle multe auto - che se non pagate dopo pochi mesi raddoppiano nell’importo - ai bollettini per il pagamento dell’Imu, dai contributi previdenziali all’Irpef, dai diritti camerali fino al bollo auto. L’operazione arriva proprio mentre Equitalia smobilita e passa all’Agenzia delle Entrate, una scelta che richiederà di risolvere qualche problema (si ipotizza la creazione di una sorta di ramo d’azienda). Si incrocerà inoltre con altre scadenze per i contribuenti. La prima è fissata per il 20 di ottobre, quando termina la possibilità di richiedere la riattivazione delle rate per i contribuenti «decaduti» perchè non avevano versato gli importi concordati. L’incrocio delle due scadenze richiederà anche qualche altro chiarimento: i contribuenti che versano a rate ed hanno già pagato il 70-80 per cento della cartella con interessi e sanzioni possono aderire alla nuova regolarizzazione e considerare assolto il proprio debito? L’importo per le vecchie cartelle, poi, potrà essere più basso di quello pagato con un ravvedimento operoso? In ogni caso è in arrivo un’altra novità. A novembre partirà l’operazione Sms, o meglio l’operazione «Se Mi Scordo»: in pratica il fisco avviserà i cittadini che la scadenza della rata si avvicina. Lo farà con un messaggino telefonico oppure con una email. Ma, ovviamente, solo se il contribuente ha autorizzato il fisco ad avvertirlo.
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