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Data: 29/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia vuole congelare gli scatti di anzianità

ROMA Trattativa in salita per Alitalia. Ieri l'azienda ha fatto capire a chiare lettere che verranno eliminati gli scatti di anzianità dal primo gennaio. Un blitz per ottenere un risparmio strutturale di almeno 4 milioni di euro all'anno. Poco comunque rispetto ai 500 mila euro che il vettore perde ogni giorno. La misura interesserà circa 3.800 dipendenti e fa parte di un piano ben più ampio di riduzione dei costi. Si tratta di un segnale forte che l'ad della compagnia Cramer Ball, messo sulla graticola da Intesa e Unicredit ma anche da Etihad, vuole dare ai soci italiani per dimostrare che d'ora in poi si farà sul serio sul fronte dei tagli.
I PALETTI
Prima di agire i sindacati vogliono capire come sarà articolato il nuovo piano industriale, varato il 22 dicembre scorso, ma che resta al momento un oggetto misterioso. In sostanza il negoziato potrà decollare solo alla luce di un quadro definito sul nodo degli esuberi (le cifre oscillano tra 1,500 e 4000). «La proposta dell'azienda sul blocco degli scatti di anzianità - dice la Filt Cgil - non è percorribile, se non si conoscono prima tutti gli elementi del piano, il posizionamento sul mercato, gli investimenti, l'entità degli esuberi e la posizione di Alitalia sul rinnovo contratto». «Per noi - aggiunge Claudio Tarlazzi della Uil Trasporti - il contratto di lavoro resta valido e qualsiasi cambiamento va discusso all'interno del tavolo sul rinnovo e non in una trattativa a latere». Il sindacalista si è detto preoccupato, spiegando che per i sindacati il contratto di lavoro, che scade il 31 dicembre, continua in esercizio provvisorio fino al rinnovo. E «se l'azienda farà atti unilaterali - avverte - allora dovremo valutare bene cosa fare». Anche la Cisl è pronta a dare battaglia.
«Siamo sconcertati e preoccupati - osserva il segretario generale Antonio Piras - per la nuova crisi di Alitalia. Nel 2014 abbiamo consegnato alla nuova proprietà un'azienda completamente risanata principalmente per merito dei lavoratori e dei loro sacrifici in termini di tagli al personale e ai salari. È singolare ora rivedere lo stesso film. Il rilancio è possibile e passa dall'investimento sui voli a lungo raggio, ma finora si è visto poco, nonostante le promesse fatte dalla nuova proprietà. Anche il Governo può e deve fare la sua parte, rafforzando le norme per tutto il settore del trasporto aereo, che è allo sbando: le aziende si auto-cannibalizzano nel tentativo di dare al cliente il prezzo più basso, troppo spesso facendo dumping sul costo del lavoro. E questo è un problema che deve essere affrontato a livello di Ue».
Da più parti dunque si chiede un intervento del governo per dare equilibrio al mercato e regole uguali per tutti. Cosa che del resto sollecita anche Alitalia, che vuole un supporto per incrementare il turismo da e per l'Italia. Supporto assicurato ma mai arrivato dopo l'ingresso degli arabi e il salvataggio della compagnia.

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