|
|
|
Pescara, 04/07/2025
Visitatore n. 745.155
|
|
|
|
|
|
03/02/2017
Il Messaggero
|
M5S, Grillo sente i legali L'ala dura: devi cacciarla. Raggi, resa dei conti con la maggioranza: «La misura è colma, ha nascosto la polizza» |
|
ROMA Che ieri fosse una giornata difficilissima per il M5S era noto: dai pm infatti si attende la verità sull'enigma Virginia Raggi e le indagini per abuso d'ufficio e falso in cui è finita con Raffaele Marra, già in carcere per corruzione. Ma i vertici pentastellati hanno dovuto accusare un colpo più duro ancora: l'ennesimo nuovo dettaglio sulla sindaca, ovvero quella presunta polizza vita da 30 mila euro che le ha intestato Salvatore Romeo, poi promosso a capo della segreteria politica di Raggi con tanto di aumento di stipendio, sei mesi prima che vincesse le elezioni. La notizia della polizza, pubblicata dall'Espresso, deflagra in pieno pomeriggio mentre Raggi è ancora a colloquio con i pm (e ci resterà in totale otto ore). i SOLDI Polizza uguale soldi. E' questa l'equazione che fanno alcuni parlamentari ortodossi e attivisti pentastellati quando il nuovo colpo di scena comincia a circolare nelle chat interne e sui social. Soldi per scalare il Movimento, ovvero il cavallo vincente delle elezioni capitoline. I pm hanno scoperto questi rapporti economici indagando sulle nomine in Campidoglio, su quella di Salvatore Romeo si era espressa anche l'Anticorruzione, e lo scenario ipotizza un'influenza sulle comunarie, le primarie grilline, quelle che portarono in trionfo Virginia Raggi. O peggio ancora, il sospetto è che quelle polizze possano rappresentare un tentativo di occultare in qualche modo la tracciabilità di denaro. Fino a pochi giorni fa i dubbi in Transatlantico dei più morbidi non erano comunque teneri: «Forse è il caso di chiederci al di là delle indagini se una persona è in grado di fare il sindaco quando non sa valutare l'affidabilità di quelli che la circondano». LA SVOLTAIeri invece il caso Raggi ha preso tutt'altra piega e i dubbi che non venivano confessati ad alta voce sono comparsi prepotenti: «C'è qualcuno che ha investito soldi nel Movimento e ha cercato di comprarselo?». E' questo il sospetto, il tarlo che percorre le chat pentastellate. Al punto che una nutrita truppa di parlamentari ha chiesto con forza l'intervento di Beppe Grillo con telefonate, sms, segnali di fumo digitali. «Ma qui tutti i campanelli d'allarme sono stati ignorati», dice sconsolato un Cinque Stelle. Incubi che stanno agitando le notti del Movimento. I vertici hanno scelto il silenzio dopo ore concitatissime. Anche a loro è stata paventata l'ipotesi della scalata al M5s e per diverse ore tra Milano e Genova ha regnato lo sconcerto condito dalle richieste degli ortodossi di staccare la spina, prendere un provvedimento disciplinare, o ancora sospendere Raggi, metterla in quarantena, nel limbo in cui ha nuotato anche Federico Pizzarotti. Poi Grillo e Casaleggio, hanno deciso di consultare esperti e legali per capire l'esatto funzionamento delle polizze. «Dobbiamo preoccuparci?». La risposta che è stata data è no, soprattutto se risultasse che Raggi non era a conoscenza del regalo di Romeo. Si tratterebbe di poche decine di euro versate ogni anno, spiegano fonti vicine ai vertici, e quindi non si configurerebbe uno scandalo. Anzi, «Siamo sotto attacco», questa la rapida sintesi politica. LA PRUDENZAE così i leader hanno scelto di non prendere decisioni affrettate e a caldo, sotto l'onda delle reazioni infuocate dei parlamentari più arrabbiati che ora pretendono l'applicazione del codice etico. L'ala degli intransigenti usa l'arma della tutela dell'immagine del Movimento, un principio evocato in tutti i codici e regolamenti interni del M5S e che non a caso sventola anche Marcello De Vito, presidente dell'assemblea capitolina e gran rivale di Raggi, che ieri ha detto: «Io penso alla tutela del M5S e a fare il mio ruolo come ho fatto in questi mesi e come farò anche domani». E che Raggi debba rendere conto di quello che sta succedendo ne è convinto il deputato marchigiano Andrea Colletti. Uno fuori dall'agone romano ma che esprime tutti i dubbi che si affollano in queste ore. «Sulla polizza - scrive - non dovrebbe riferire solo al Pm qualora fosse vero ma a tutti noi». E anche chi si convince che questa è l'ennesima storia innocua, confessa a mezza bocca: «Rimangono troppe situazioni ambigue, decisamente troppe». Salvatore Romeo solo ventiquattro ore fa su facebook lanciava una riflessione ecumenica da attivista provetto: «Vedi, il progetto, nel suo insieme è qualcosa che va molto al di là delle individualità e degli interessi dei singoli. Il mio lavoro nel tempo è e sarà il fattore x le valutazioni finali. In questo credo e per questo lotto e ho lottato». Ma esattamente, si chiedono diversi pentastellati qual è quel fattore X di cui parla Romeo?
Raggi, resa dei conti con la maggioranza: «La misura è colma, ha nascosto la polizza»
I consiglieri comunali, gli stessi che si sono fatti fotografare uniti e sorridenti dopo l'approvazione del bilancio ma poi nelle varie chat spargevano ettolitri di veleno l'uno contro l'altro, ieri oscillavano tra le notizie dei siti sulla strana polizza da 30 mila euro a favore della Raggi e l'orologio. Sì, perché l'interrogatorio in procura, che secondo l'entourage doveva essere una formalità e così era stato venduto a Grillo, si stava rivelando una maratona pericolosa di molte ore. In parallelo, in Campidoglio è andato in scena un processo in contumacia alla sindaca, perché la vicenda della polizza da 30mila euro attivata da Salvatore Romeo a favore della prima cittadina, era poco spiegabile. Oggi ci sarà una rovente e dolorosa riunione di maggioranza con la sindaca. Sbottava davanti ai giornalisti Pietro Calabrese, uno dei più fumantini del gruppo M5S: «Verificheremo anche questa roba, ma i consiglieri non possono fare l'ispettore Derrick, non siamo stati eletti per fare questo». Anche il capogruppo Paolo Ferrara, benché vicino a De Vito (contro cui la Raggi partecipò alla preparazione di un dossier) e alla Lombardi (nemica acerrima di Virginia), ha sempre ripetuto ossessivamente che «va tutto bene, non ci sono problemi», ieri però ha vacillato: «Vedremo quello che succederà, poi faremo le valutazioni. Della polizza non so nulla». Ma nel gruppo c'era anche chi, a microfono spenti, non aveva pietà per la sindaca: «La misura è colma. Perché ogni volta che abbiamo chiesto a Virginia un chiarimento sui suoi rapporti con Romeo e Marra non ci ha parlato della polizza?». Alcuni consiglieri ieri evocavano il ricorso al contratto firmato dalla sindaca con la Casaleggio. «La sindaca si ricordi che c'è il codice etico. Ora va capito se il suo comportamento coincide con i valori del Movimento». Tra i Cinquestelle c'è chi si arrischia a previsioni: ci sono 50 possibilità su 100 che la Raggi questa volta vada davvero a casa. Una frangia degli ortodossi, in assenza di spiegazioni convincenti, sarebbe pronta a chiedere le dimissioni della sindaca. Altri in Campidoglio, al contrario di quando sostenuto da Calabrese, provano a fare l'ispettore Derrick, e mettono in fila alcuni indizi: le polizze a favore di amministratori di M5S sono una decina, alcune risalgono a tre anni fa, c'è una organizzazione che ha provato a piazzare alcune pedine nel movimento a Roma per poterlo poi controllare. Vabbè, è pur vero che il complottismo è nel Dna dei 5 Stelle, però oggi Raggi dovrà fornire diversi chiarimenti ai suoi. Come ciclicamente è già successo in passato, ieri in Campidoglio c'era già chi si aspettava il post di scomunica di Grillo, infuriato per l'ennesima omissione della sindaca. C'è sempre lo scenario, fragile, che porterebbe la Raggi all'autosospensione, con un nuovo vicesindaco al governo di Roma.
IL RIMPASTO Mentre la barca sta affondando, la consigliera Alessandra Agnello (quella che nella chat attaccava la Lombardi) rischia di essere l'assessore meno duraturo della storia (se la gioca con De Dominicis): viene data ai Lavori pubblici proprio mentre la Raggi sembra a un passo dalla caduta. Berdini e Mazzillo escono dal Campidoglio scuri in volto e non vogliono commentare. Fenomenale Pinuccia Montanari, assessore all'Ambiente, concentrata sul suo lavoro nella sede di Porta Metronia, risponde nel tardo pomeriggio a chi le chiede che fine farà la giunta Raggi: «Ma perché? E' successo qualcosa?».
|
|
|
|
|