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Pescara, 15/05/2025
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Data: 21/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Strade impraticabili». La rabbia dei residenti. Buche, frane e pali della luce cadenti: a rischio la sicurezza

CHIETI In via Campana i residenti firmano una petizione per chiedere al Comune di non continuare a ignorare questa strada. In Strada fosso Paradiso, un cittadino sta scrivendo da un anno a Comune, Asl e Aca per rendere la strada più sicura e decorosa. Ma nulla. Le due strade si trovano in due periferie opposte della città. Ma anche in centro i problemi non mancano, nonostante i cantieri aperti per risistemare le strade. Basta vedere cosa sta succedendo in via Olivieri dove a febbraio scorso si è aperta una profonda voragine che ora rischia di riaprirsi qualche metro più a valle e il Comune si è limitato a stendere uno strato d'asfalto sull'avvallamento che cresceva a vista d'occhio. Via Campana. La strada è una traversa di via Madonna del Freddo. Si inerpica tra le campagne e, soprattutto di notte, percorrerla è diventato davvero pericoloso. La neve di gennaio, appoggiandosi sulla vegetazione, ha fatto sì che alberi, arbusti e canneti si rovesciassero sui pali della luce, in gran parte abbattuti. In alcuni tratti è caduto anche il muretto di contenimento. La strada è rimasta al buio, con la carreggiata ristretta, senza considerare frane, dissesti e rotture di tubature idriche. Una rottura molto visibile si trova accanto all'antica fontana. Un'altra un centinaio di metri più in là. Il Comune si è limitato a segnalarla con un cartello di pericolo e nulla più. La petizione è stata inviata al Comune all'inizio del mese. L'hanno firmata 26 famiglie «al fine di ottenere un trattamento quantomeno dignitoso per i medesimi sottoscrittori, che hanno la sventura di vivere in zona periferica e rurale», scrivono. Sono cittadini che pagano le tasse e che in cambio si aspettano dei servizi. «Anche in questo periodo», scrivono, «ci apprestiamo a corrispondere centinaia e centinaia di euro nella Tari, tassa che copre anche i servizi indivisibili quali la pubblica illuminazione, quando via Campana è di nuovo senza illuminazione da quattro mesi».Strada Fosso Paradiso. A giugno scorso è partita la battaglia di Lucio Iannetti, residente della strada scalina che ora, più che al Paradiso fa pensare all'Inferno. A renderla infernale sono buche, illuminazione insufficiente, frane e la convivenza forzata con il potabilizzatore, il mega impianto costruito negli anni '90 e mai entrato in funzione, che ora non viene neanche più ripulito. Il risultato è erba alta, pantani e acquitrini da cui vengono fuori animali di ogni genere, senza contare l'aria irrespirabile che si avverte soprattutto d'estate. Iannetti le ha provate tutte. Si è rivolto a Comune, Aca e Asl, ma è riuscito ad ottenere soltanto uno sfalcio d'erna di un'ora e mezza e niente di più. «Eppure la strada, sebbene periferica, è trafficata», dice, «ci sono anche attività commerciali e la sicurezza è sempre più a rischio. Si pensi che i due bancali in corrispondenza della frana li ha dovuti mettere un privato cittadino, perché il Comune ci ha dimenticati».Via Olivieri. Il manto stradale era stato appena rifatto dietro al tribunale, quando si è cominciato a notare un avvallamento in corrispondenza delle strisce pedonali. La voragine che si era aperta a febbraio si trovava qualche metro più in alto. Per risistemare la conduttura rotta che aveva provocato il profondo buco si era lavorato anche più a valle, proprio dove ora si è notato il nuovo avvallamento. Ma il Comune ha pensato di risistemare le cose semplicemente stendendo un nuovo manto d'asfalto sopra al nuovo avvallamento.

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