«Mi hanno chiesto di attendere, c'è ancora confusione, ma se sarà confermata la mia esclusione la considererò una scelta poco comprensibile». Così l'assessore Stefano Civitarese è tornato ieri a commentare la sua esclusione dalla giunta per fare spazio a Gianni Teodoro. «Non ho mai chiesto né ricompense né garanzie, ma mi erano state fornite ampie rassicurazioni», prosegue Civitarese, «mai mi era stata prospettata questa uscita dalla giunta e lo stesso sindaco mi aveva indicato come una figura simbolo del nuovo corso». «Non mi sento tradito», aggiunge, «non credo nei matrimoni in politica, ma mi dispiace per la città e per il lavoro che si stava facendo». L'opposizione di centrodestra, ieri mattina in una conferenza stampa, gli ha riconosciuto «onestà intellettuale», mettendo in luce gli aspetti positivi del lavoro che aveva intrapreso. «Mi fa piacere che ci sia quanto meno un riconoscimento per l'opera che avevo avviato», commenta Civitarese, «e sono molto lieto della miriade di messaggi e attestati di stima ricevuta in queste ore». Civitarese, fino a ieri sera, ci sperava ancora, anche se le sue parole avevano il sapore del commiato. «È ancora presto per tracciare un bilancio», conclude l'assessore, «vediamo che succede, anche perché qui le cose cambiano di ora in ora. Quando ci sarà l'ufficialità ne riparleremo».
«L'assessore non deve andare via» L'Istituto di urbanistica si schiera al suo fianco, i comitati anti-filovia brindano
PESCARAL'Istituto nazionale di urbanistica boccia l'estromissione di Stefano Civitarese dalla giunta. La sezione Abruzzo e Molise dell'Inu esprime, in una nota, la sua netta contrarietà a questa operazione. «Il professor Civitarese», si legge, «ha portato con generosità la propria notevole competenza nell'azione di governo del territorio comunale, dopo anni di scelte dal basso profilo e di sostanziale delega esterna delle prospettive di riqualificazione, prive, peraltro della necessaria taratura amministrativa e di fattibilità». «Questa, del resto», ricorda L'Inu, «è stata la principale motivazione della sua chiamata: affidare in mani competenti un settore vitale dell'amministrazione. Durante il suo assessorato sono stati posti sul tavolo e fatti oggetto di azione amministrativa i maggiori temi della città: dal sistema della mobilità, alle proposte e studi sulle sue maggiori aree di trasformazione. Ciò è avvenuto all'interno di un dibattito cittadino che, finalmente, registra segnali di ripresa, con l'espressione, come è opportuno, sia delle posizioni critiche, che di adesione alle proposte».«È stato avviato un processo progettuale e partecipativo», è scritto ancora, «che ha visto l'illustrazione delle scelte all'opinion pubblica, senza trascurare le sue componenti più organizzate come gli Ordini professionali, le categorie, lo stesso Istituto di urbanistica che si è offerto, in un recente incontro di accompagnare criticamente le fasi della progettazione urbana.È inaccettabile che la politica non riesca a utilizzare le competenze e subordini alla ricerca di equilibri che prescindono dai contenuti l'efficacia e la qualità dell'azione amministrativa. Con la piena solidarietà all'assessore Civitarese, esprimiamo un forte appello alle forze politiche, perché questa miope scelta non venga compiuta».Di tutt'altro avviso i comitati a difesa della strada parco, contrari alla filovia. «I comitati», affermano, «accolgono con amara riflessione l'uscita tardiva dell'assessore Civitarese dalla giunta Alessandrini, avendone sollecitato le dimissioni volontarie fin dall'aprile scorso. Una soluzione obbligata sul piano politico, che avrebbe suggerito un più elegante passo indietro spontaneo da parte dell'interessato, che invece non c'è stato. Un'occasione persa».