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Pescara, 13/05/2024
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Data: 07/09/2017
Testata giornalistica: Prima da Noi
«Viaggia con loro», la sopraffina strategia di marketing di Tua spa. La concorrenza è meglio ma se una società pubblica fa pubblicità ad un competitor privato….

ABRUZZO. Pubblicità di Alitalia sul sito di Ryanair? No, ancora mai vista. E spot di programmi Rai su reti Mediaset? Anche quelli sono un miraggio. Il banner del Corriere su Repubblica? Lo spot della clinica privata in ospedale? Ci siamo quasi...

Allora vuoi vedere che la Tua, l’azienda unica di trasporto pubblico abruzzese, è destinata ad aprire un nuovo filone di filosofia del marketing all’avanguardia? Altro che meteoriti che inceneriscono genitori anti Buondì.

Non è passata inosservata, infatti, la pubblicità che campeggia sui mezzi TUA (società interamente pubblica) e che invita i cittadini ad avvalersi di un competitor (e per giunta privato) per gli spostamenti a lunga percorrenza.

Siccome la società sprizza salute da tutti i pori ed i bilanci scoppiano di salute perchè non dare qualche vantaggio ai competitor?

Pescara-Roma a soli 8 euro se scegli Flixbus contro i 12-15 euro offerti dalla società unica attraverso le partecipate Di Febo o Di Fonzo.

Anche sul Pescara -Napoli Flixbus risulta più economica se si sceglie di partire la mattina, prima delle 7: si spendono 17 euro contro i 25 di Tua (tramite Satam): magari la prossima notizia che la Regione vorrà veicolare sui propri bus potrebbe essere proprio questa.

La società di trasporto privata si è fatta notare negli ultimi anni per essere stata al centro di presunte norme che l’avrebbero frenata e danneggiata in un primo momento, poi tutto è rientrato.

L’azienda sembra praticare biglietti lowcost a fronte di moltissime destinazioni nazionali ed estere. In Abruzzo, a Pescara, Flixbus ha un hub per il collegamento con 13 destinazioni diverse ed ora anche un invidiabile endorsement della rivale pubblica.

Insomma, è vero che la pubblicità sarà stata pagata e avrà portato soldi nelle casse dell’azienda regionale ma per i sindacati rappresenta proprio uno svarione ingiustificabile. O magari è solo marketing così innovativo da risultare ancora incomprensibile ai più, soprattutto a chi si domanda a che gioco stia giocando l’ente pubblico.

E non è solo questo il motivo per il quale la Filt Cgil Abruzzo, insieme alle segreterie territoriali di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo e alla Cgil Abruzzo, ha indetto uno sciopero regionale di 4 ore del trasporto locale che si terrà il 15 settembre.

All’origine di questa decisione vi sono i provvedimenti ufficializzati dalla Regione che avranno un impatto notevole sul futuro dell’azienda regionale ma più in generale sull’intero assetto del trasporto pubblico locale abruzzese.


Tra gli aspetti contestati nella dichiarazione di sciopero c’è la cessione di un ramo d’azienda a Sangritana Spa che darà origine ad un trasferimento societario di tutti i servizi a lunga percorrenza ed interregionali oggi espletati da TUA (collegamenti da e verso Roma e da e verso Napoli).

Una decisione che, unitamente alla decontribuzione di alcuni importanti servizi essenziali in grado oggi di assicurare i collegamenti dei tantissimi pendolari abruzzesi con la Capitale, secondo i sindacati andrà ad indebolire la società regionale di trasporto, «limitandone fortemente i ricavi da traffico e determinerà altresì pesanti ricadute occupazionali soprattutto nelle aree interne».

«L’operazione, contrariamente a quanto vorrebbero far credere Regione Abruzzo e la stessa TUA», dicono i sindacati, «non risponde ad alcun obbligo di legge che invece prevede espressamente la possibilità di mantenere all’interno di una società (seppur affidataria di servizi in house) anche servizi di natura commerciale purché gli stessi siano opportunamente separati dal punto di vista contabile/amministrativo dalle restanti attività».

La realtà è che dietro questa decisione del Governo regionale che farà resuscitare la Sangritana dando anche risposte a quella politica lancianese che non ha mai accettato e gradito la fusione e incorporazione in Tua, vi sono motivazioni e interessi davvero poco nobili che nulla hanno a che fare con le false affermazioni di voler tutelare e salvaguardare i 1600 dipendenti della società regionale di trasporto.

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