«Da una parte parliamo a Campli e alle aree colpite dal terremoto, ma dall’altra parliamo al Paese perché ci incamminiamo in un progetto strategico». Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, accompagnato dal sottosegretario Antonello Giacomelli, taglia il nastro del cantiere della Open Fiber per la posa della fibra ottica a Campli, e, dice il premier, «a nessuno sfugge il valore simbolico di questa inaugurazione». Per almeno due motivi: perché siamo nel cratere del terremoto e perché la cittadina farnese, per quanto ricca di storia e di opere d’arte, è solo un piccolo centro dove fino a un paio di anni fa nessuno avrebbe scommesso una lira sul fatto che potesse arrivare la connessione superveloce in fibra ottica prima di molte altre aree del Paese, più popolate ed economicamente più sviluppate. Perché, ha aggiunto Gentiloni, «la banda ultralarga è un servizio universale, lo devono avere tutti gli italiani, tutte le realtà del nostro territorio. La connessione veloce e sicura non è un obiettivo, ma una condizione del vivere contemporaneo. Come lo sono stati nel secolo scorso i collegamenti stradali, le ferrovie, la rete telefonica e la rete elettrica ».
SI GUARDA AL FUTURO. «Nelle aree del terremoto dobbiamo fare fronte all'emergenza, ripristinare l'antico facendo tornare alla loro bellezza i borghi con il loro patrimonio e le loro ricchezze e la loro unicità, ma questo lavoro lo si fa anche scommettendo e investendo sul futuro». Nel tendone allestito davanti a Palazzo Farnese, sede del municipio – quanto mai provvidenziale, poichè che la visita del presidente del Consiglio si è svolta sotto un violento acquazzone – Gentiloni invita le popolazioni del cratere a guardare al domani. «Io ci tenevo molto al fatto che questa simbolica inaugurazione avvenisse in uno dei comuni del cratere, ma il progetto va oltre le zone colpite dal terremoto, ha un valore strategico per la nostra economia. La capacità, l'ampiezza e la sicurezza della connessione sono e saranno il sistema nervoso della nostra economia. Portare la fibra in tutti i Comuni darà risultati straordinari per la ripresa economica». E nel dire queste parole il premier riferisce compiaciuto che mezz’ora prima di arrivare a Campli l’Istat ha rivisto al rialzo le stime di crescita che prevedono un aumento del Pil dell’1,8%.
UNA GIORNATA STORICA. Così l’ha definita il sindaco di Campli Pietro Quaresimale. Non solo perché da queste parti un presidente del Consiglio non si era mai visto, ma anche per l’avvio del cantiere della fibra ottica, risultato ottenuto «grazie alla perfetta sinergia tra Stato, Regione e Comune». Una svolta, soprattutto una speranza di rinascita. «Veniamo da una anno difficile», ha ricordato il sindaco a Gentiloni e soprattutto al commissario per la ricostruzione Paola De Micheli, seduta accanto al premier, «con il terremoto, le frane, la neve. Abbiamo ancora 500 sfollati. Abbiamo problemi per le scuole e molte chiese sono ancora chiuse: è vero che abbiamo avuto 4 milioni di euro ma dobbiamo accelerare le procedure».
D’ALFONSO ANNUNCIA. «È un risultato straordinario l'avvio di questa infrastruttura, ma è altrettanto straordinaria la venuta del governo qui a sacralizzare un metodo di collaborazione fondamentale». Anche il governatore Luciano D’Alfonso esalta la sinergia fra Governo, Regione e Comuni che ha consentito di aprire il cantiere a Campli. Ma questa è una scommessa che riguarda tutta la regione: «Noi abbiamo una bella agenda tra le mani», ha aggiunto D’Alfonso, «portare la banda larga in tutto l’Abruzzo, anche in zone industriali come quella di Atessa che l’aspettava da venti anni». In 28 Comuni c’è già; in altri 19 i lavori sono in corso e in moltissimi altri ci sono già i progetti pronti. Sviluppo e crescita economica passano da infrastrutture come questa: «In questa regione ci sono città», ha detto il governatore, «dove si pensa che bisogna aumentare il numero degli abitanti per diventare più importanti e più grandi, come se fossimo ancora nell’800. Le città si ingrandiscono con le infrastrutture: Ancona ha meno abitanti di Pescara, ma è più importante perché ha più infrastrutture». STRATEGIA OPEN FIBER. Costituita appena due anni fa, la Open Fiber è un società privata ma a chiara connotazione pubblica: i suoi azionisti sono l’Enel e una società di investimenti della Cassa Depositi e Prestiti. Tra i suoi obiettivi principali c’è quello di portare la fibra ottica nelle cosiddette zone bianche, cioè nelle aree meno sviluppate e nei piccoli centri come Campli. Zone definite “a fallimento di mercato” perché si ritiene che la domanda sia troppo limitata per essere remunerativa. «Quando venne varato questo progetto dal governo Renzi», ha ricordato il presidente di Open Fiber, l’ex ministro Franco Bassanini, «ci furono critiche molto autorevolii, di autorevoli commentatori e autorevoli giornali: a che serve portare la fibra fuori dalle grandi città? Non c’è richiesta. E invece adesso tutti portano la fibra, perché è il futuro. E su questo l’Italia può essere all’avanguardia in Europa». L’obiettivo è ambizioso, come ha spiegato l’ad di Open Fiber Tommaso Pompei (peraltro in procinto di lasciare l’azienda): l’agenda digitale europea prevede entro il 2020 la copertura del 50% del territorio con collegamento ultraveloce a 100 mbps e l’altra metà con una connessione più lenta; l’agenda digitale italiana punta invece alla connessione ultraveloce per l’85% del territorio nazionale.
CAMPLI. «Vivo apprezzamento per la scelta del Governo di dare il via al primo cantiere per la posa della banda ultra larga di Open fiber, in Abruzzo e in particolar modo a Campli, città colpita dal sisma nel corso del 2016». Ad esprimerlo è il presidente del CoRecom Abruzzo e del Coordinamento nazionale dei Corecom, Filippo Lucci, in occasione della visita del premier. «La banda ultra veloce», spiega Lucci, «porta economia, progresso, crescita, lavoro e trasparenza. Ora i sindaci siano in grado di cogliere fino in fondo questa grande opportunità che arriva dal Governo e mettano in campo capacità di progettazione e relazioni per attrarre risorse, aziende e capacità di fare innovazione per il territorio». Lucci, durante l'incontro con il presidente Paolo Gentiloni, ha illustrato i progetti nel settore dell'innovazione tecnologia e consegnato il libro realizzato dal CoReCom Abruzzo "Naviganti allerta" , destinato alle scuole per sensibilizzare gli studenti sulle opportunità ed i rischi della rete. Il Presidente del Consiglio si è congratulato per il lavoro svolto e ha ringraziato Lucci per il volume di sicuro valore educativo e sociale.
De Micheli: voglio celebrare chi è capace di rialzarsi
L'AQUILA «Sono qui per celebrare chi è capace di rialzarsi. Aiutato, sì, non sempre, ma sicuramente sostenuto dalle istituzioni. Credo che il Gssi è la dimostrazione di una comunità culturale, universitaria che ha deciso di risollevare la testa». Così il sottosegretario alla ricostruzione, Paola De Micheli, «all'epoca io facevo dell'altro, quando avete deciso si avviare quest'avventura e non era così facile e scontato investire sull'Aquila come non erano scontati i risultati. Questa giornata rappresenta, nella storia di questa città che ha uno straordinario futuro davanti a sé, soprattutto la celebrazione al riconoscimento che volendo si può. Avere la certezza che qui, all'Aquila, il sapere e la scienza continueranno ad essere driver di attrazione economica, di altre culture che possono incrociarsi e mixarsi, è il più bello dei risultati».La De Micheli ha, poi, sottolineato che «il Governo non ha mai smesso di dedicare il 110% della sua attenzione alla ricostruzione, sia nel 2009 che nel terremoto più recente. Ricostruire è complicatissimo», ha detto, «soprattutto nelle aree interne, però non abbiamo mai, nemmeno per un minuto, smesso di lavorare alla ricostruzione. Lo dimostra il fatto che abbiamo depositato un emendamento al decreto fiscale, dove sono ricomprese altre norme di ulteriore accelerazione e riorganizzazione per migliorare ancora l'efficienza della macchina organizzativa».La De Micheli ha concluso con un augurio al Gssi «un'istituzione che il Governo e gli aquilani hanno fortissimamente voluto», ha detto, «mi auguro che il risultato della ricostruzione dell'Aquila, dell'Abruzzo e di questo territorio segnato dal terremoto abbiamo come fine ultimo lo stesso delle grandi scoperte scientifiche: sconvolga gli equilibri di prima perché siano equilibri migliori».