Nessun risparmio, anzi un aumento con la solita strizzatina d’occhio agli operatori della sanità privata. Che in questo caso costerà la bellezza di sei milioni di euro in più, tra mancati risparmi e aumenti veri e propri, alle tasche dei cittadini. La delibera è la 101 del 22 febbraio scorso, approvata da Luciano D’Alfonso, Silvio Paolucci e Dino Pepe, tutti gli altri assessori assenti, e riguarda la determinazione dei tetti massimi di spesa e l’approvazione del contratto, con avvio della negoziazione con le strutture private titolari di accreditamento pre-definitivo per le prestazioni sanitarie nelle strutture riabilitative, le residenze sanitarie assistenziali, le residenze protette e le strutture psico-riabilitative per l’anno 2018.
Tetti di spesa che non si sposteranno di una virgola, garantisce la Regione Abruzzo, che invece guarda un po’ si sposteranno e pure di parecchio grazie a una delibera che viene approvata anche con netto anticipo rispetto alla tabella di marcia, caso mai poi con le elezioni non si dovesse fare in tempo.
Aumenti, proprio così. Rispetto al 2017, per esempio, e basta guardare la delibera commissariale n.48 del 2016, i tetti di spesa crescono e anche di un bel po’. Diluito tra Rsa e residenze protette, si può calcolare che l’aumento è di circa un milione di euro.
Non solo: secondo il piano di rientro, approvato dalla Regione con determina n.55 del 2016, il costo per la riabilitazione in Abruzzo si sarebbe dovuto attestare sui 105 milioni di euro, ma adesso, grazie a questa delibera del 22 febbraio, cresce fino a 106.
Briciole, si dirà. Proprio per niente: lo stesso piano di rientro stabilisce che nel 2018 il costo sarebbe dovuto scendere a 100 milioni di euro, con un risparmio quindi di 5 milioni rispetto a quanto stabilito. Ma niente da fare, la Regione proprio non ce la fa a resistere all’incantesimo dei privati: quel tetto, tra l’altro contenuto nel piano di rientro approvato dai ministeri della Salute e dell’Economia, non solo non è stato rispettato ma con la nuova delibera regionale cresce addirittura di sei milioni di euro.
Poi, per dirla tutta, la tombolata contempla anche un tombolino: entro il 2017 era previsto che molte strutture dell’area residenziale per anziani e disabili completassero il processo di riconversione, ma questo processo per molti è stato soltanto avviato. Nonostante questo, la Regione conferma il budget: nessuna penalità, nessun sollecito, niente di niente.
ps: Ma com’è buona madama la Marchesa.