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Pescara, 01/07/2025
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Data: 28/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Riconteggio voti al Comune di L'Aquila. La destra grida al complotto. D'Eramo (neoparlamentare della Lega) va all'attacco dopo gli ultimi calcoli «In corso un golpe giudiziario che rischia di ribaltare la volontà del popolo»

L'AQUILA L'eventualità della cosiddetta anatra zoppa cioè il ribaltone di voti al Comune che lascerebbe, in caso di accoglimento del ricorso del centrosinistra, il sindaco Biondi senza una maggioranza, manda in fibrillazione il centrodestra aquilano. Il neo-onorevole Luigi D'Eramo parla di «golpe giudiziario in corso» e il sindaco Pierluigi Biondi rincara la dose, accusando il centrosinistra di «fregarsene del voto dei cittadini». Le operazioni di riconteggio dei voti delle passate elezioni amministrative, partite dopo che il Tar ha accolto il ricorso presentato dallo sconfitto Americo Di Benedetto e altri rappresentanti della coalizione, hanno fatto recuperare terreno al centrosinistra: in attesa dell'esame dei risultati del seggio di Arischia, previsto domani, attualmente, secondo alcuni calcoli, mancherebbero solo quattro voti per raggiungere la soglia del 50% più uno dei voti validi. Il sindaco si ritroverebbe così un consiglio comunale con una maggioranza di consiglieri eletti nel centrosinistra. Biondi lancia la sfida: «La cosiddetta anatra zoppa in salsa centrosinistra aquilano», scrive, «funziona così. Sei convinto di vincere, tanto che sei sopra di 19 punti al primo turno, dopo che te ne sei mangiati 15 rispetto a un sondaggio di un mese prima. Al secondo turno prendi sette punti di distacco, segno di una chiara volontà popolare. A quel punto fai ricorso ai giudici amministrativi, nonostante l'errore palese di un presidente di seggio che non viene tenuto in considerazione, perché non ti arrendi a dover mollare la mangiatoia. In pratica la via giudiziaria al potere, e chi se ne frega del voto dei cittadini. Di fatto vuoi l'inciucio o il condizionamento dell'attività amministrativa. Non avrai nessuno dei due: ci vediamo nella mischia, comunque vada». D'Eramo è pronto a coinvolgere il futuro ministro dell'Interno: «È un golpe giudiziario», afferma D'Eramo, «che rischia di ribaltare la volontà degli aquilani che hanno affidato il governo cittadino al centrodestra». Per D'Eramo, «il ricorso si basa su una falsata somma totale dei voti, legata alla trascrizione dei numeri di un seggio, il 41, viziata da un palese errore materiale. Non si tratta di dar conto di un'interpretazione normativa del risultato elettorale rispetto all'assegnazione dei seggi, quanto di un manifesto stravolgimento della volontà popolare. Il centrosinistra che si riempie spesso la bocca, a sproposito, di tutela del popolo, dica se questa non è altro che un'operazione di palazzo che mette in discussione il voto nitido del giugno scorso. Tutto ciò non è più tollerabile, soprattutto se si tenta di ribaltare per via giudiziaria un processo democratico. Il primo atto da parlamentare», conclude, «sarà quello di investirne il governo, affinché assuma le decisioni conseguenti».

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