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Data: 16/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Intesa Macron-Conte «Hotspot in Nordafrica» Ma Parigi boccia Salvini

PARIGI «Conte sappia che qui trova un presidente della Repubblica francese che ama l'Italia, e che con l'Italia vuole costruire un'Europa più forte»: Emmanuel Macron riceve il presidente del Consiglio all'Eliseo, ed è subito tregua tra Italia e Francia. Sorrisi, lunghe strette di mano, Conte cauto nei movimenti e nei toni, ma «davvero lieto» di essere a Parigi. Sulla crisi dell'Aquarius, sulle vicendevoli accuse di ipocrisia e cinismo, scende almeno per il momento il sipario delle «convergenze» del «siamo completamente d'accordo» del «lavoriamo insieme» e della «cooperazione». «I giorni turbolenti» dice Conte, sono passati, «ci siamo perfettamente chiariti». E ricambia subito l'invito: annuncia per «il prossimo autunno un vertice a Roma».
LA SINTONIA
Giuseppe e Emmanuel come si sono chiamati l'un l'altro nella conferenza stampa congiunta hanno sottolineato la sintonia totale sulla necessità di frenare i flussi migratori con hotspot nei paesi di origine e transito per «prevenire i viaggi della morte», sulla necessità di rivedere da cima a fondo il regolamento di Dublino sul funzionamento del diritto d'asilo in Europa, e, in genere, sulla necessità di costruire un'Europa più forte e solidale. Nessuno però, né Giuseppe né Emmanuel, ha potuto assicurare che un'altra crisi come quella dell'Aquarius non si ripeterà. «Se dovessero capitare altre situazioni di tensione ha detto Conte - le gestiremo sempre ispirandoci ai medesimi principi». «La Francia rispetterà sempre il diritto umanitario internazionale: se una nave arriva nelle vostre acque, voi ne dovete assumere la responsabilità. L'Italia non può risolvere il problema aggirando le regole del diritto internazionale ma con un approccio europeo cooperativo». Mentre i due parlano, dall'Italia Salvini attacca la Francia su Ventimiglia dedinendo i francesi «cinici e irresponsabili».
E se Conte ha assicurato che «sul dossier migranti c'è sempre stata piena condivisone con il ministro dell'Interno Salvini, con quello delle Infrastrutture e con tutti gli altri ministri», Macron preferisce pensare che «l'Italia ha un capo del governo, come la Germania, e la Francia ha un capo di Stato: sono loro ad avere la responsabilità davanti ai loro popoli e ai loro parlamenti, è al loro livello che i paesi raggiungono gli accordi. Questo dicono le loro costituzioni». Se Salvini pensa a un «Asse» italo-tedesc-austriaco, Macron ha detto di diffidare «di queste formule che non hanno mai portato tanta fortuna nella storia» ma, ha aggiunto «se il ministro dell'interno (italiano) ha contatti privilegiati con alcuni in Europa, ci auguriamo che li usi per farli spostare su posizioni più amichevoli e solidali con l'Italia». «L'Europa ha sbagliato perché poco efficace e poco solidale ha concesso Macron e non possiamo dimenticare quello che l'Italia ha subito con le ondate di arrivi dei migranti nel 2015 e nel 2016».
Ma poi il presidente francese riporta il discorso alla «realtà dei numeri»: «Gli sbarchi in Italia sono diminuiti del 77 per cento nell'ultimo anno. E se l'Italia ha registrato 129 mila domande d'asilo nel 2017 rispetto alle 100mila della Francia, nei primi quattro mesi del 2018 l'Italia ha avuto 18.000 domande d'asilo, la Francia 26.000».
Sintonia tra i due anche sui temi economici e su come rilanciare l'eurozona: investimenti, unione bancaria e flessibilità.
Conte è arrivato a Parigi con due proposte fondamentali in tasca: «Creare centri di protezione europei nei paesi di origine e transito per velocizzare identificazioni e richieste di asilo» e «cambiare il regolamento di Dublino». «L'Italia è fortemente contraria alla proposta di riforma in discussione e sta elaborando una propria proposta che non vede l'ora si sottoporre alla Francia e agli altri partner prima di finalizzarla a livello europeo sotto la presidenza austriaca». Basta col principio che i rifugiati devono avviare la procedura di richiesta asilo nel paese dove sbarcano. «Il concetto stesso di Stato di primo ingresso va ripensato ha detto Conte chi mette piede in Italia mette piede in Europa». «Dobbiamo consolidare il concetto di frontiera europea ha aggiunto il presidente del Consiglio nessuno in Europa può pensare d rimanere estraneo e di potersi lavare le mani rispetto al problema dell'immigrazione».
Conte ha evocato un necessario «cambio di strategia», per creare un «sistema coerente con i valori europei». Ma oltreatlantico la sua politica è giudicata già eccellente senza bisogno di «voltare pagina». «Fantastico!» è il giudizio che Donald Trump ha riservato a Conte in un'intervista a Fox News.

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