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Data: 17/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il ballottaggio - Cavallari resta in bilico. Morra lo vuole in giunta. Arrivano segnali concreti per dargli un assessorato molto pesante ma "Bella Teramo" aspetta anche il centrosinistra: deciderà l'ex candidato. D'Alberto agli elettori «Liberiamo questa città». Appello alla cittadinanza dell'aspirante sindaco dell'alleanza civica e dei Dem

TERAMO Il segnale dal centrodestra è arrivato e anche forte: dal centrosinistra no, ma si aspetta ancora. Mancano poche ore alla scadenza del termine per gli apparentamenti ufficiali in vista del ballottaggio di domenica prossima. Entro oggi alle 18 andranno sottoscritti in Comune eventuali intese destinate a cambiare l'assetto della futura maggioranza con l'inserimento delle eventuali liste aggregate tra quelle che hanno fatto corsa a sé al primo turno, poi il quadro del nuovo consiglio sarà immutato.Nonostante i tempi stretti, però, il destino di Giovanni Cavallari e della sua "Bella Teramo" non è segnato. Il candidato sindaco, che domenica scorsa ha incassato poco più di tremila voti, pari al il 10.24% dei totale dei consensi, venerdì sera ha riunito i 32 aspiranti consiglieri schierati al suo fianco nella prima fase della campagna elettorale per raccogliere le loro impressioni sui possibili apparentamenti. Molto più concreto quello con il centrodestra di Giandonato Morra che, a parte la battuta sulla preferenza per Cavallari come possibile suo vice, avrebbe fatto filtrare la proposta di un possibile assessorato pesante alla formazione civica nella quale sono confluiti pezzi del Pd. Proprio l'estrazione politica di alcuni aspiranti consiglieri di "Bella Teramo", oltre che la spinta a non orientare la scelta a un mero calcolo su incarichi e posti da occupare in seno alla futura amministrazione, ha frenato questa ipotesi. Dalla sponda opposta, quella su cui è attestato Gianguido D'Alberto con il centrosinistra, non sono arrivate offerte né suggestioni su possibili intese ufficiali ed eventuali contropartite. Un'apertura, sebbene non riferita a un apparentamento in senso stretto ma comunque meno generica di quelle che finora ha fornito il candidato di alleanza civica e Pd, è attesa a stretto giro. L'ultima parola spetterà in ogni caso a Cavallari che, raccolte le indicazioni discordanti emerse dalla riunione con i suoi, ieri si è concesso una pausa di riflessione in vista della scelta decisiva. L'apparentamento ufficiale avrebbe un effetto moltiplicatore del risultato elettorale di "Bella Teramo". Nella coalizione di Morra la lista civica, con il ricalcolo dell'attribuzione dei seggi, otterrebbe quattro posti in consiglio, che salirebbero a sei in caso di accordo formale con D'Alberto. Sarebbe molto di più rispetto agli scenari attuali, che porterebbero Cavallari in consiglio da solo se vincesse il centrosinistra o con Alessandra Ferri, nel caso in cui il ballottaggio arridesse al centrodestra. Il percorso verso l'apparentamento, ufficialmente escluso da entrambi gli aspiranti sindaco ancora in corso, è pero insidioso. I posti in più che verrebbero attribuiti a "Bella Teramo" sarebbero sottratti alle liste che al primo turno hanno sostenuto D'Alberto e Morra. Il primo sacrificherebbe, tra gli altri, tre eletti di "Insieme possiamo", la civica che lui stesso ha creato un anno fa dopo l'uscita dal Pd. Il secondo toglierebbe un seggio al suo partito Fratelli d'Italia, ma anche alla Lega e a Futuro in. Un accordo con tutti i crismi dell'ufficialità, insomma, resta molto difficile da concretizzare. Gli oltre tremila voti di Cavallari, però, farebbero comodo a tutti, in particolare a chi deve recuperare di più per assicurarsi la vittoria domenica prossima o a chi vorrebbe evitare sorprese e magari frammentare il fronte che, compatto, potrebbe puntare alla clamorosa rimonta. I giochi non sono ancora fatti, ma oggi alle 18 andrà al suo posto un altro tassello del mosaico elettorale.



D'Alberto agli elettori «Liberiamo questa città». Appello alla cittadinanza dell'aspirante sindaco dell'alleanza civica e dei Dem

TERAMO«Mi rivolgo in questo momento soprattutto ai cittadini, alle associazioni, alle categorie professionali, chiamando tutti a raccolta in quella che è una vera e propria battaglia per liberare Teramo da quel sistema di potere che si sta riproponendo esattamente uguale a prima». Gianguido D'Alberto, candidato sindaco del centrosinistra, lancia l'appello a poche ore dalla scadenza del termine per gli apparentamenti con i suoi avversari del primo turno. La sua attenzione, dunque, non è indirizzata tanto a loro, per creare un alleanza che gli permetta di rimontare lo svantaggio nei confronti dell'aspirante primo cittadino di centrodestra Giandonato Morra, ma alla «società civile».È una chiamata alla mobilitazione generale, quella di D'Alberto, per «un voto che chiuda definitivamente con il passato, con chi in questi anni ha distrutto Teramo». Il candidato di alleanza civica e Pd insiste nell'evidenziare il legame con il passato del suo avversario ricordando che «nei giorni scorsi Paolo Gatti, nel presentare tra i volti nuovi anche i consiglieri surrogati, aveva di fatto già messo la propria firma sull'eventuale giunta Morra, proprio come accaduto in passato con l'amministrazione Brucchi e la situazione non cambierebbe nemmeno in caso di accordi con altre liste». La sua proposta, ricorda D'Alberto, ha un chiaro orientamento alla discontinuità con il passato e dunque merita il consenso di chi aspira davvero al cambiamento dopo le precedenti esperienze delle amministrazioni di centrodestra che definisce fallimentari. «L'unica vittoria è quella di riuscire a coinvolgere la città, tutta, sullo spirito del nostro programma», tiene a precisare D'Alberto, secondo cui il progetto di cui è interprete «nasce dal basso, da un confronto col territorio che parte da lontano, e che si gioca su una totale ripianificazione di tutti gli ambiti della nostra vita». Tra questi il candidato cita in particolare «i servizi alla persona, la macchina amministrativa, ridare dignità alle frazioni con interventi che rispondano alle diverse problematiche, una rivisitazione della Team che ne valorizzi le risorse e restituisca ai cittadini una società in salute ed efficiente a fronte di una tariffa puntuale e non in costante crescita». Il ballottaggio in programma tra una settimana, dunque, secondo il candidato di alleanza civica e Pd «non si può ridurre a una mera sommatoria di voti o di forze».



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