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Pescara, 08/05/2025
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29/06/2018
Il Centro
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Il Senato dice sì al Decreto terremoto. Cinque nuovi comuni abruzzesi inseriti nel cratere sismico: Catignano, Civitella, Penne, Penna Sant’Andrea e Basciano |
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Il Senato dà il via libera al decreto terremoto, e inserisce cinque nuovi comuni abruzzesi nel cratere sismico: Catignano, Civitella Casanova e Penne in provincia di Pescara, Penna Sant’Andrea e Basciano in provincia di Teramo. Si tratta dell’ultimo atto del governo Gentiloni, che contiene una serie di misure urgenti per le popolazioni del centro Italia. L’aula di palazzo Madama ha approvato il provvedimento con 204 sì, un solo no e 56 astenuti: ora il testo passa alla Camera, dove il voto finale è previsto tra il 17 e il 18 luglio. Le misure erano state sollecitate a più riprese dai presidenti delle 4 regioni interessate, dai sindaci e dal Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli, che ha ringraziato il governo. Nel pacchetto, la proroga della struttura commissariale fino al 2021, dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018 (con uno stanziamento di 300 milioni) e l’inserimento nel cratere de cinque abruzzesi. Ma il provvedimento contiene anche una serie di norme riguardanti tasse e contributi: la proroga della scadenza della cosiddetta “busta paga pesante”, la proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi e il posticipo del rimborso da parte di lavoratori dipendenti e pensionati al gennaio 2019. E a gennaio 2019 riprenderà anche il pagamento dei premi di assicurazione e dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro. Il canone Rai viene sospeso fino al 31 dicembre 2020 mentre è prorogato al 31 dicembre di quest’anno il termine per la presentazione delle domande per la ricostruzione privata. Il provvedimento contiene poi altre due norme che erano attese dai territori: la regolarizzazione delle strutture provvisorie realizzate sui terreni di proprietà - la cosiddetta norma di nonna Peppina - e la procedura di sanatoria delle «lievi difformità edilizie», in sostanza i piccoli abusi - in una percentuale consentita del 5% - realizzati prima del 24 agosto 2016: i proprietari degli immobili possono presentare, contestualmente alla domanda di contributo, una segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria pagando una sanzione tra i 516 e i 5.164 euro. Introdotte, infine, una serie di misure per la tutela dei familiari delle vittime dei terremoti del 2016, del 2012 e del 2009: è previsto un indennizzo di 5mila euro, che salgono a 40mila se la vittima era un minore. Dal decreto sono però rimaste fuori una serie di norme riguardanti altri terremoti - quello dell’Emilia Romagna del 2012, quello dell’Aquila del 2009 e quello di Ischia del 2017 - tanto che sia Fi sia il Pd, che ha votato a favore del decreto, hanno attaccato il governo.
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