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Pescara, 04/05/2025
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Data: 30/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La tragedia di Ilaria, l'ira dei pendolari. Lo sfogo dei lavoratori che percorrono la Trignina: «Quante vittime ancora qui?». Domani a Tufillo i funerali della 30enne

TUFILLO Saranno celebrati domani i funerali di Ilaria Mastroberardino, l'operaia di 30 anni morta all'alba di due giorni fa in un incidente stradale sulla statale Trignina. La salma sarà riconsegnata alla famiglia oggi dopo l'autopsia che verrà eseguita dal medico legale Pietro Falco nell'obitorio dell'ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Attorno ai genitori di Ilaria, al marito Nicola Lapergola e al figlioletto si è stretta tutta la comunità. «Ma neanche un oceano di persone», ha detto don Rino Ronzitti, il parroco del paese, «potrà ridare alla famiglia il calore e il sorriso di Ilaria». Alle esequie della donna parteciperanno anche molti colleghi di Ilaria e del marito, entrambi operai della Sevel-Fca Fiat di Atessa e diversi rappresentanti sindacali. «Ilaria era una brava lavoratrice. Lascia un vuoto enorme», dice il sindacato Fim-Cisl. Intanto sono stabili le condizioni di uno dei feriti trasferito a Pescara a causa delle gravi ferite riportate nello schianto davanti alla stazione di servizio Il Girasole. Altre nove persone sono ricoverate a Vasto e a Termoli con prognosi che vanno dai 30 ai 10 giorni. La tragedia riaccende i riflettori sulla Trignina. Massimiliano Barattucci, di Palmoli, pendolare che, come tanti, ogni giorno percorre la fondovalle per andare a lavoro, ha lanciato l'ennesimo Sos. «A cosa serve il sindacato?», chiede Barattucci, «a tutelare i lavoratori. E la politica, a cosa serve? A tutelare i cittadini. O almeno dovrebbe. Mercoledì la classe politica ha fallito di nuovo. Ha fallito nei confronti di tutti, e nei confronti di una giovane mamma. Quanto tempo ancora serve per trovare una soluzione?», chiede il pendolare. «Quante vittime ancora servono? Ditelo anche a noi, almeno abbiamo una data. Diteci su chi dobbiamo sperare. Se sulla fortuna o su un camionista non distratto. Fate qualcosa. Siamo papà, mamme e giovani che ogni giorno percorrono quella strada per andare al lavoro. Le promesse non bastano più. Vogliamo risposte concrete, azioni. Io oggi, al vostro posto, mi sentirei per l'ennesima volta in colpa». Anche Antonio Turdò, rappresentante dell'associazione ProTrignina lancia un nuova proposta. «Questa statale», scrive Turdò, «ha bisogno del raddoppio delle corsie almeno per il tratto che da San Salvo arriva a Salcito. Quello che chiediamo è un intervento sistemico che renda la Trignina una strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, senza intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali contraddistinti da segnali. La Trignina», conclude Turdò, «deve essere attrezzata con aree di che comprendano spazi per la sosta, con accessi con corsie di decelerazione e accelerazione».

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