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Data: 09/01/2019
Testata giornalistica: Primo piano
Biglietteria chiusa, d’Apollonio attacca: «È inaccettabile». Dura la presa di posizione del sindaco di Isernia in merito alla soppressione del servizio: «Il provvedimento non tiene conto delle esigenze dei viaggiatori»

ISERNIA. Si anima a Isernia il dibattito legato alla scelta di Trenitalia di chiudere lo sportello per il servizio di biglietteria ferroviaria della stazione. Un provvedimento che sta creando parecchio malcontento tra i viaggiatori e non solo, perché si tratta di un altro servizio perso per la comunità. Diverse le prese di posizione che si sono registrate in questi giorni e dura quella del primo cittadino Giacomo d’Apollonio che contesta la scelta e, sulla questione, ha già avuto un primo confronto con l’assessore regionale Niro per cercare di trovare una soluzione che consenta la riapertura dello sportello. «È stata una decisione presa unilateralmente da Trenitalia – ha dichiarato d’Apollonio –. L’azienda del gruppo Ferrovie dello Stato non ha ritenuto di informarne il Comune e ho appreso la notizia dai media. Come sindaco non ho competenze in materia, ciò non di meno, contrariamente a quanto è stato detto e scritto, mi sono subito attivato contattando l’assessore regionale Niro, e mi è stata data assicurazione che ci sarà un immediato intervento presso i vertici di Trenitalia. Certo – ha aggiunto d’Apollonio – la decisione delle Ferrovie è l’atto di soppressione d’un servizio importante, è un provvedimento inaccettabile, che non tiene conto delle esigenze dei viaggiatori né del ruolo di capoluogo che Isernia riveste. Francamente la città è stanca di dover subire scelte altrui senza il benché minimo confronto con le istituzioni locali; e da quanto mi risulta neppure le forze sociali sono state ascoltate su tale questione». Il sindaco ha poi ricordato che, non molto tempo fa, la società che gestisce la tratta ferroviaria aveva garantito maggiori servizi per il territorio molisano. Ma a quanto pare quelle promosse sono rimaste solo sulla carta. «Quello che è certo – sottolinea infatti il sindaco di Isernia -, però, è che gli accordi con le Ferrovie dello Stato prevedevano il potenziamento dei servizi, non la loro abolizione. Ricordo, a tal proposito, la visita a Isernia dell’allora ministro Delrio insieme ai più alti rappresentanti di Trenitalia. Si parlò di nuovi e ingenti investimenti per la rete ferroviaria molisana, di rimozione dei ritardi e dei disagi, nonché di miglioramento delle prestazioni. Purtroppo, a distanza di circa un anno e mezzo da quelle dichiarazioni, debbo amaramente constatare come si stia andando in una direzione ben diversa e decisamente penalizzante per la città. Pertanto, – ha concluso il sindaco – l’amministrazione comunale esprime la sua ferma disapprovazione rispetto alla chiusura dello sportello di biglietteria della stazione isernina, e auspica che, nel rispetto degli accordi, l’intervento del competente assessorato regionale presso Trenitalia possa scongiurare ogni forma di ridimensionamento dei servizi per gli utenti». Nei giorni sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vittorio Nola. «Un problema, certo – ha evidenziato -, che va ad aggiungersi a una carenza di servizi non più tollerabile. Tuttavia, credo che il problema di fondo al quale gli amministratori e le istituzioni devono avere la capacità e il coraggio di guardare sia la totale mancanza di programmazione, di strategia, di un piano trasporti serio ed efficiente». Dura, infine, anche la presa di posizione della consigliera comunale di Casapound Francesca Bruno, che ha evidenziato tra l’altro i disagi che si sarebbero verificati in questi giorni di ripresa delle attività dopo le vacanze natalizie. «Si tratta – il suo commento - di una decisione incredibile, che conferma come Isernia, che almeno sulla carta resta capoluogo di Provincia, versi in una condizione di buio e declino più totale, completamente abbandonata a se stessa da istituzioni assenti. Per questo CasaPound ci attiveremo per dar voce alla protesta di tutti quegli isernini che non si arrendono di fronte al declino cui le istituzioni sembrano voler condannare la nostra città».

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