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Data: 11/05/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Fs, piano da 58 miliardi di investimenti. Il gruppo ferroviario nei prossimi cinque anni farà anche 15 mila nuove assunzioni. Ma nel programma è assente Alitalia

ROMA Investimenti per 58 miliardi, 15 mila nuove assunzioni dirette, la creazione di un indotto per 120 mila posti di lavoro e una crescita stimata di 90 milioni di passeggeri in più l'anno, un'accelerazione su 1.600 cantieri, miglioramento della puntualità e focus sui pendolari. E' con questi numeri e queste priorità che il nuovo Piano industriale 2019-23 di Ferrovie dello Stato, fornirà un contributo annuo all'aumento del Pil fra lo 0,7 e lo 0,9%. Un progetto di cui fa parte a pieno titolo Anas, per la quale sembra ormai tramontata l'ipotesi di marcia indietro sulla fusione, mentre non c'è ancora Alitalia, sulla quale Fs continua a lavorare guardando alla scadenza del 15 giugno. «Un piano veramente ambizioso», orientato verso un sistema di trasporto integrato che è «la chiave di sviluppo del Paese», commenta il premier Giuseppe Conte presente all'evento insieme ai ministri dell'economia Giovanni Tria (che accoglie con un «sorriso rafforzato» le performance di Fs) e delle infrastrutture Danilo Toninelli (che plaude al fatto di aver messo al centro le persone) per assicurare il «sostegno» del Governo. Una presenza, quella di Conte (la prima volta di un presidente del consiglio ad un piano di Fs), con un «significato particolare», spiega lui stesso: riconoscere a Fs «il ruolo di perno» per il sistema di trasporto e «il ruolo fondamentale per lo sviluppo del sistema Italia».Il piano per i prossimi 5 anni prevede un impegno record sul fronte degli investimenti, ad un ritmo di 13 miliardi l'anno (+75% dal 2018), sostenuto per il 24% con risorse del Gruppo, per arrivare al 2023 ad avere 16,9 miliardi di ricavi, 3,3 miliardi di Ebitda e un utile netto di 800 milioni. Il grosso delle risorse è destinato alle infrastrutture (42 miliardi, di cui 28 per le ferrovie e 14 per le strade); cui si aggiungono 12 miliardi per nuovi treni e bus (in arrivo oltre 2 mila nuovi mezzi, di cui 600 treni regionali e 1.421 bus), 2 miliardi per le metropolitane. «Fs è stata, è e continuerà ad essere colonna portante dello sviluppo economico e sociale di questo Paese», sottolinea il presidente Gianluigi Castelli, escludendo che sia all'orizzonte una privatizzazione del Gruppo. «Siamo il primo gruppo per investimenti in Italia», aggiunge l'a.d. Gianfranco Battisti, sottolineando che i pendolari sono la «priorità assoluta». Proprio per loro, oltre ai nuovi treni, è previsto un incremento delle frequenze nelle ore di picco fino ad un treno ogni 8 minuti. Tra gli obiettivi anche il miglioramento della puntualità, «biglietto da visita» del Gruppo, con 5,5 miliardi di investimenti. E ancora, accelerazione sui cantieri. Ma mentre Anas è ormai parte integrante di Fs la grande assente del Piano è Alitalia.

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