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Data: 03/05/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Ctgs, Pignatelli junior si dimette e accusa. L'ingegnere (figlio dell'amministratore unico del Centro turistico): «Incarico gratuito accettato per spirito di servizio»

L'AQUILA «Ho provveduto a rassegnare le mie dimissioni dall'incarico di sostituto del direttore d'esercizio degli impianti sciistici del Gran Sasso». Lo ha deciso, per mettere fine alle polemiche, l'ingegnere Daniele Pignatelli, figlio dell'amministratore unico del Centro Turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli. A scatenarsi contro la nomina erano stati i consiglieri comunali Stefano Palumbo e Paolo Romano, affiancati dai sindacati.
«INCOMPETENTI». E proprio a loro si rivolge Pignatelli padre, ancora amareggiato dalla vicenda: «Voglio denunciare l'incompetenza e l'ignoranza della normativa di chi ha voluto mettere in discussione la mia serietà e professionalità, facendo la stessa cosa con mio figlio, che ha preferito tirarsi fuori dalla mischia». Con le dimissioni di Pignatelli junior, il ruolo del sostituto del direttore d'esercizio, previsto per legge, è rimasto vacante: «Abbiamo fermato gli impianti a fune perché la stagione invernale è finita», spiega Dino Pignatelli, «ma intanto ho avviato un'indagine conoscitiva per verificare la disponibilità di un altro sostituto, senza il quale non è possibile rimettere in funzione gli impianti per la stagione estiva. Voglio ricordare a chi ha sollevato questo polverone che gli impianti a fune hanno una legislazione apposita, che va rispettata, e che è il direttore d'esercizio in carica a nominare il suo sostituto, in base ai titoli richiesti, ma anche a un rapporto di fiducia».
DIMISSIONARIO. In Abruzzo ci sono però solo tre professionisti che possono ricoprire questo ruolo, come ricorda il figlio Daniele nella lettera di dimissioni inviata al sindaco: «Quando ho accettato», scrive, «l'ho fatto con più di una perplessità e per puro spirito di servizio alla comunità, consapevole delle polemiche che ne sarebbero potute scaturire. Mi preme sottolineare che in Abruzzo ci sono solo tre liberi professionisti in grado di assolvere a quel compito, che abbiano le certificazioni e le abilitazioni previste dalle norme: il direttore in carica, Pierpaolo Grassi, il suo predecessore, Marco Cordeschi, che essendosi dimesso non avrebbe assunto le funzioni di sostituto, e il sottoscritto. Ricordo, infine, che per le mansioni e le importanti responsabilità connesse alla nomina, disciplinata dalla legge, non è previsto alcun compenso». Anche Daniele Pignatelli sottolinea che l'incarico è richiesto da un decreto ministeriale, in cui si evidenzia che il sostituto debba essere persona fidata del direttore titolare. «Mi preme precisare», aggiunge Daniele Pignatelli, «che sono sempre stato il primo a denunciare un'ingiustizia che possa mettere prima il clientelismo a discapito del merito, proprio per questo motivo non ho partecipato al bando per svolgere l'incarico da direttore d'esercizio per gli impianti di Campo Imperatore, in modo da non far sfogare qualche politicante frustrato o dare adito a pettegolezzi da bar». In merito alle accuse lanciate dai sindacati, parla di «illazioni tendenziose, che dimostrano la loro poca preparazione sulla normativa che regolamenta i ruoli del personale operativo e di quello responsabile degli impianti a fune all'interno del Centro turistico». Infine, Pignatelli junior si augura che con le sue dimissioni «si possa mettere fine a queste polemiche che sono solamente una scusa per poter deviare l'attenzione della comunità dagli ottimi risultati ottenuti dall'attuale amministrazione sull'ultima stagione invernale».

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