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Data: 11/04/2019
Testata giornalistica: Molise network
Trasporti. Al Molise tagli dallo Stato per due milioni di euro. La denuncia in questo senso della Faisa Cisal, Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl autoferro è abbastanza forte e nel dettaglio spiega «Dal Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale destinato alle regioni a statuto ordinario, sono stati accantonati 300 mln/€ per garantire il Fondo di salvaguardia dei conti pubblici»

CAMPOBASSO – Trecento milioni di taglio per il trasporto locale su ferro e gomma alle Regioni che secondo una ripartizione, il Molise sarebbe penalizzato per una decurtazione di due milioni di euro con inevitabile riduzioni di corse e ricadute sull’occupazione del settore.

La denuncia in questo senso della FAISA CISAL, FILT‐CGIL, FIT‐CISL, UILTRASPORTI, UGL AUTOFERRO è abbastanza forte e nel dettaglio spiega.


“Dal Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale destinato alle regioni a statuto ordinario, sono stati accantonati 300 mln/€ per garantire il Fondo di salvaguardia dei conti pubblici da 2 miliardi di euro Come è noto il trasporto locale rientra tra i servizi pubblici essenziali cofinanziati dalla fiscalità generale e, nello specifico, il tpl fruisce di finanziamenti derivanti dallo Stato attraverso il Fondo nazionale trasporti e da finanziamenti locali attraverso i quali le regioni cercano a fatica di integrare quanto ricevuto dallo Stato. Nel corso degli ultimi anni queste risorse si sono sensibilmente contratte sia per le riduzioni attuate sul citato fondo nazionale trasporti dai vari governi nazionali che si sono avvicendati che per quelle di ambito regionale.


Oltretutto a queste riduzioni vanno aggiunte le ulteriori penalizzazioni di risorse applicate dal Governo nazionale alle regioni inadempienti in termini di efficientamento dei servizi di trasporto locale (e il Molise rientra tra le cosiddette regioni inadempienti e assoggettabili a penalizzazioni aggiuntive di risorse). E come se non bastasse, ora purtroppo si prospetta una nuova e più pesante scure in grado di determinare un vero e proprio collasso per il tpl molisano
IPOTECATI 2 MILIARDI DI TAGLI DI CUI 300 MILIONI AL TRASPORTO LOCALE -La legge di bilancio 2019 approvata dal Parlamento Italiano ha accantonato infatti, dichiarandoli indisponibili, 2 miliardi di euro provenienti da vari capitoli, allo scopo di riequilibrare probabili sbilanciamenti degli andamenti tendenziali di finanza pubblica in funzione dei dati reali sul deficit e sul prodotto interno lordo che a quanto pare risultano assai diversi rispetto alle previsioni ottimistiche formulate ad inizio anno dal Governo.


E in questo accantonamento prudenziale di 2 miliardi di euro da destinare al Fondo di salvaguardia dei conti pubblici dello Stato, sono inclusi anche 300 milioni di euro derivanti dal Fondo nazionale trasporti che, come detto serve, a finanziare il trasporto pubblico locale delle Regioni a statuto ordinario (in allegato la tabella di ripartizione delle risorse alle Regioni anno 2019 – acconto 80%)

PER IL MOLISE UNA SCURE DI OLTRE 2 MILONI DI EURO SU TRENI E AUTOBUS – In relazione alla percentuale di ripartizione pari al 0,71% attribuita storicamente alla Regione Molise e rapportandola ai 300 milioni di accantonamento, si potrebbe determinare nel corso dell’anno un taglio di risorse pari a oltre 2 milioni di euro senza averlo peraltro previsto nel bilancio regionale. Ciò significherebbe inevitabilmente minori entrate per onorare i contratti di servizio in corso del tpl ai quali la Regione dovrebbe far fronte riducendo le corse dei treni e degli autobus o aumentando sensibilmente le tariffe dei mezzi pubblici.


Uno scenario davvero preoccupante per un settore che soprattutto in Molise, come più volte denunciato dai sindacati, già sconta pesanti difficoltà e una qualità davvero indecorosa nella condizione dei servizi offerti ai cittadini. Peraltro a lanciare questo grido d’allarme sono già intervenuti anche i Sindacati nazionali di categoria oltre che la stessa Conferenza delle Regioni, che in un documento approvato giovedì dalla Commissione infrastrutture ha chiesto al governo di «individuare capitoli di spesa alternativi sui quali accantonare la somma complessiva di 300 milioni di euro».

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