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Data: 05/02/2016
Testata giornalistica: Il Tempo
Atac, il nuovo dg invia le ispezioni nei depositi. La task-force per controllare l’efficienza delle lavorazioni e impedire boicottaggi

Caterpillar Rettighieri. Tre dirigenti sospesi, almeno altri quattro sotto immediata osservazione, una lista di 10 persone di cui liberarsi entro un mese. Se non meno. E, notizia delle ultime ore, una task-force inviata in tutti i depositi per controllare la qualità delle lavorazioni, l’efficienza dei mezzi a disposizione e, soprattutto, per evitare possibili boicottaggi che la faida interna ad Atac potrebbe lasciar partire. È il bilancio di appena 48 ore di gestione di Marco Rettighieri, l’ex dirigente Fs invocato da Stefano Esposito e chiamato dal Governo Renzi attraverso il commissario Tronca ad occuparsi della disastrata municipalizzata dei trasporti capitolina. Un uragano che sta sconvolgendo gli annosi e incancreniti rapporti di forza all’interno dell’azienda. Pare addirittura che l’ormai ex capo del Personale, Giuseppe Depaoli, ieri mattina sia stato bloccato dalla vigilanza al suo ingresso nella «santa sede» di via Prenestina. Uno sgarbo senza precedenti per il manager ex Alitalia, chiamato a Roma da Guido Improta con una procedura d’assunzione finita al vaglio della Corte dei Conti e della Procura. Piuttosto interlocutoria al momento la posizione di Emilio Cera, responsabile della parte informatica della bigliettazione, e Franco Middei, ormai ex direttore acquisti.

Ma attenzione all’operazione di ieri. Rettighieri ha inviato un gruppo di fidatissimi ispettori negli 11 depositi delle linee di superficie e nelle 6 rimesse a cui fanno riferimento le 3 metropolitane e le 3 ferrovie concesse. A quanto pare, il nuovo dg teme che l’offensiva sui dirigenti, che comporta sempre uno stravolgimento degli assetti politici in azienda (per di più in piena campagna elettorale) possa spingere i gruppi legati ai manager «trombati» a ribellarsi boicottando l’operato dei nuovi vertici. Non solo. Rettighieri vorrebbe affidare i ruoli cardine a dei responsabili di sicura fiducia. È per questo che sono finiti sotto «stretta osservazione» il direttore delle linee di superficie, Roberto Monichino, quelli delle metropolitane, Renato D’Amico e Gennaro Maranzano e il responsabile della Roma-Lido, Alberto Lanzone. Un punto interrogativo sulla posizione di Enrico Sciarra, portato in azienda anche lui da Guido Improta, mentre l’unica linea ad avere registrato un certo apprezzamento nella sua gestione è stata la Metro C, grazie anche ad una produzione del 99% delle corse programmate.

Ci vuole poco a capire che il nuovo direttore generale sia tornato a Roma con le idee chiarissime. Tanto è vero che sempre ieri ha aggredito un’altra questione annosa: quella dei superminimi. Va detto che sotto la gestione di Guido Improta e dell’ex ad Danilo Broggi il problema era stato affrontato e in parte risolto. Tuttavia, restano almeno un’altra ventina fra dirigenti e quadri a beneficiare di un surplus sullo stipendio ordinario che finisce per raddoppiare la busta paga. Un benefit incomprensibile denunciato dai sindacati che, alla luce dei pessimi risultati di gestione ottenuti negli ultimi cinque anni, Rettighieri è deciso ad azzerare.

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