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Data: 31/07/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Scritta Dux, inviato il rapporto al ministero. La polemica monta: Pagano e Patricelli la difendono, l'Anpi spara a zero contro il simbolo fascista

CHIETI Il caso della scritta Dux arriva al ministero dell'Interno. Il prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, ha inviato una prima relazione sull'incisione riapparsa a Villa Santa Maria sul costone di roccia che sovrasta il centro abitato. La decisione è stata presa dal sindaco Pino Finamore, che ha sottolineato a più riprese il valore storico e il potenziale turistico dell'iniziativa. Dopo l'interrogazione presentata dal deputato del Pd Camillo D'Alessandro, il prefetto e il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri, hanno fatto un sopralluogo per documentarsi in prima persona. Nella tarda mattinata di ieri, in prefettura è arrivata una richiesta del ministero sul caso che sta animando il dibattito politico anche fuori dall'Abruzzo. In serata, dalla prefettura teatina è arrivata una prima risposta. Ma l'istruttoria continua e, già nei prossimi giorni, verrà inviata a Roma ulteriore documentazione. Il sindaco, specificando di essere certo di non aver commesso alcun reato, ha ricordato che la scritta risale al 1940, come confermato peraltro da testimonianze dirette da parte dei cittadini più anziani di Villa Santa Maria. Intanto, non si fermano le polemiche. «Una tempesta in un bicchiere d'acqua minerale: non si può avere paura della storia», dice Nazario Pagano, senatore di Forza Italia, citando Ennio Flaiano. «Un'iscrizione realizzata nel 1940, che è stata ripulita di recente per iniziativa del sindaco in un progetto di valorizzazione della zona e che costituisce, comunque la si pensi, un retaggio della nostra storia nazionale che va accettata, discussa e criticata per quello che è, ma non rimossa». Anche lo storico Marco Patricelli dice no alla cancellazione: «È da respingere, da chiunque abbia buon senso e un minimo di cognizione, l'idea che la storia sia una specie di torta millefoglie di cui ognuno prende solo lo strato che gli piace perché nei suoi gusti ideologici». Ma l'Anpi, associazione nazionale partigiani d'Italia, attacca: «Al sindaco di Villa Santa Maria, in quanto rappresentante istituzionale di un Comune della Repubblica antifascista, chiediamo di non dimenticare i suoi concittadini che hanno onorato la sua comunità con la lotta antifascista e a cui deve rispetto». Finamore, sempre secondo l'Anpi, avrebbe «mischiato storia, attrazione turistica, sport e risalita dei rocciatori: con le sue avventate affermazioni sul valore storico, vuole far diventare il suo Comune l'attrazione dei nuovi neofascisti?».

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