L'AQUILA L'operazione giunta è ufficialmente entrata nel vivo. Dopo il flop del primo tavolo di trattative tra partiti, conclusosi con l'abbandono anzitempo di Nazario Pagano, coordinatore di Forza Italia, che gli alleati hanno stoppato sulla richiesta di due assessorati per gli azzurri, il governatore Marco Marsilio e i suoi sherpa hanno avviato la mediazione che, nelle intenzioni, dovrà portare in tempi celeri alla composizione del quadro. Ci sono stati contatti nel giorno della cerimonia per il passaggio di consegne con Giovanni Lolli, a palazzo Silone, in particolare con lo stesso Pagano e con Gianluca Zelli di Azione Politica. Ieri l'interlocuzione è proseguita per via telefonica. Oggi esiste la possibilità di incontri nella Capitale, complici i lavori del Parlamento.
POSIZIONI FERME
Pur nello stretto riserbo delle parti, continua a filtrare in maniera inequivocabile la rigidità delle varie posizioni. La Lega non si sposta dalle cinque posizioni richieste: quattro di giunta e una alla presidenza dell'assise. D'altronde Salvini, in tv su Mediaset, è stato tranciante: «In Abruzzo ci hanno dato una marea di fiducia, vogliamo cominciare a lavorare, non è possibile che si perda tempo perché qualche partito sta litigando per un assessore in più o in meno. Ogni riferimento a Forza Italia è puramente casuale. Gli abruzzesi meritano una giunta che cominci a lavorare domani mattina, rispettando il voto degli elettori. La pazienza ha un limite». Un j'accuse fragoroso e dirompente a cui ieri Pagano ha replicato: «Credo che Salvini sia stato male informato. Marsilio si è insediato ieri (ieri l'altro per chi legge, ndr) e finora non è stato perso neanche un secondo. Fare la giunta compete a lui, non certo a Forza Italia, che non minaccia nessuno. Chi ha le responsabilità in questo momento se le deve assumere». Pagano ha detto de visu a Marsilio che il partito non intende arretrare dalla richiesta di due assessori, corroborata da un gruppo che il coordinatore azzurro considera di quattro eletti: tre suoi e Marianna Scoccia, inserita in extremis nella lista Udc-Dc-Idea con cui Forza Italia ha firmato un accordo nazionale, protagonisti Antonio Tajani e Lorenzo Cesa. Gli altri partiti non intendono riconoscere questo quadro, considerando la Scoccia, moglie dell'ex assessore della giunta D'Alfonso Andrea Gerosolimo, fuori dalla maggioranza dopo quella che ritengono un'imboscata pre-elettorale al momento della presentazione delle liste. E così agli azzurri resterebbe un solo posto. Alla pari di Azione Politica di Gianluca Zelli, che può vantare una sorta di accordo pre-elettorale di una certa importanza nella scelta della candidatura di Marsilio e che continua a ribadire la richiesta, netta, di un assessorato.
LO SCENARIO
A questo punto lo schema pare acclarato: 4-1-1, considerando Lega, Forza Italia e Azione Politica. Ma questa è una prospettiva che presuppone un passo indietro di Fratelli d'Italia che, avendo il governatore, potrebbe decidere di ripiegare su compensazioni di contorno pur di far partire la legislatura e l'attività di governo senza ulteriori traumi. Soprattutto se a deciderlo dovesse essere Giorgia Meloni in persona. Si potrebbe pensare a uno scenario con il sottosegretario alla presidenza attribuito a Forza Italia e il vice presidente dell'assise a Fratelli d'Italia. Ruoli certamente di secondo piano rispetto alla giunta, ma in ogni caso di un certa visibilità. Basterà? L'alternativa, poco praticabile, è che la Lega receda dai suoi intendimenti, mollando almeno una postazione. Difficilissimo ipotizzarlo alla luce delle dichiarazioni di Salvini che intende monetizzare al massimo il 27,5% ottenuto dalla urne. Proprio restando ai salviniani, sembra piuttosto delineato anche lo schema: Emiliano Di Matteo potrebbe essere favorito nella corsa alla presidenza dell'assise, con l'altro big teramano, Pietro Quaresimale, destinato alla giunta. Nell'Aquilano il più eletto, Emanuele Imprudente, è designato a rappresentare il suo territorio nell'Esecutivo. Gli altri due sarebbero Nicoletta Verì (quota rosa necessaria) e il teatino Nicola Campitelli. Per Azione Politica si valuta l'ingresso di Zelli in prima persona. Fratelli d'Italia rinuncerebbe così al più papabile, Guido Liris, recordman di preferenze.