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Data: 14/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Biondi licenzia l'assessore Di Cosimo. La delegata alla Cultura: sono scioccata, l'ho letto sul web durante la riunione per la Sfilata dei carri di Carnevale

L'AQUILA «Carissimi, ho appreso la notizia dal web, mentre stavo lavorando in assessorato durante il tavolo tecnico per la Sfilata dei carri di Carnevale (per domani aveva convocato una conferenza stampa di presentazione, ndr). Sono serena e tranquilla, perché ho sempre lavorato per la mia città, dando il massimo. Aspetterò un confronto con il gruppo consiliare e quello tra il gruppo e il sindaco. Il mio lavoro è sotto gli occhi di tutti». Non ha voluto rilasciare dichiarazioni l'ex assessore alla comunale alla Cultura, Sabrina Di Cosimo, ma si è affidata al web per commentare la notizia della decisione del sindaco, Pierluigi Biondi, di estrometterla dalla giunta comunale, ritirandole le deleghe.Ieri, di buon mattino, è arrivato il classico fulmine a ciel sereno. Non che la posizione di Sabrina Di Cosimo fosse solida come una roccia: del suo avvicendamento si è parlato a più riprese, nella maggioranza. Ma era stata sempre difesa a spada tratta dal sindaco. Che ieri mattina, però, l'ha "scaricata" con un secco, scarno e durissimo comunicato: «Ho deciso di revocare le deleghe all'assessore Di Cosimo e di sospendere la stessa nelle sue funzioni in attesa di un chiarimento con il gruppo consiliare "Insieme per L'Aquila". Il provvedimento è scaturito all'esito di ripetuti comportamenti non consoni al ruolo rivestito da un rappresentante dell'organo esecutivo di un capoluogo di regione, culminati negli atteggiamenti fuori luogo tenuti in occasione di una riunione aperta alle istituzioni culturali», spiega il primo cittadino. «Le deleghe saranno eventualmente riassegnate in occasione della necessaria verifica di giunta, seguita alle elezioni regionali, che hanno premiato il buon governo cittadino. Ritengo che la coalizione debba acquisire ancora maggiore consapevolezza del compito assegnato dai cittadini, in virtù del quale è richiesto uno standard politico, amministrativo e personale sobrio e di qualità». Quindi, secondo Biondi, Sabrina Di Cosimo non avrebbe mantenuto uno standard «sobrio e di qualità». Pesanti le accuse di Biondi, che parla anche di «riassegnare le deleghe». Ma non chiarisce se alla stessa Di Cosimo o ad altri. Pare che a scatenare l'ira del primo cittadino sia stato l'atteggiamento dell'ex assessore durante la riunione di martedì con le istituzioni culturali (Tsa, Isa, etc.) sui fondi - 1,7 milioni - destinati alle celebrazioni del decennale del sisma. Alla riunione erano seduti al tavolo Giampiero Marchesi, presidente del Comitato per il decennale, Antonio Massena, esperto nominato dal Comune, Elena Bianchi, funzionaria comunale del settore, e il segretario generale Alessandra Macrì. La Di Cosimo, seduta tra il pubblico, avrebbe chiesto a quale titolo fossero presenti alcune persone in quel tavolo. E da lì la polemica che avrebbe portato poi Biondi alla cacciata. Ora si scatena la bagarre per la sostituzione anche della Di Cosimo, che si va ad aggiungere al plotone di assessori da rimpiazzare, ovvero Guido Quintino Liris (che ha anche la carica di vicesindaco), Emanuele Imprudente, entrambi eletti in consiglio regionale; poi l'onorevole Luigi D'Eramo, Anna Lisa Di Stefano, e le possibili dimissioni di Carla Mannetti, se deciderà di seguire - ma non prima di due anni - Marsilio alla Regione come direttore generale. Cinque grane, per Biondi, che deve rinominare 5 assessori su 9. Per i possibili nuovi ingressi il sindaco dovrà tirare le fila della maggioranza, visto che FI ha solo Maria Luisa Ianni e la presidenza dell'assise con Roberto Tinari. Nella partita degli assessorati possono rientrare Ersilia Lancia (FdI), Luigi Di Luzio (Lega, al posto di Imprudente, oppure il giovane Francesco De Santis), Laura Tinari (astro nascente in quota Liris, che potrebbe sostituire proprio la Di Cosimo). E poi il possibile passaggio di Monica Petrella alle Finanze, per colmare il vuoto lasciato da Anna Lisa Di Stefano. La situazione è complicata dal fatto che in consiglio non c'è più la leadership di FI, che aveva 7 consiglieri; ora il gruppo più numeroso è Insieme per L'Aquila, con i 4 fuoriusciti da FI, Vito Colonna, Giancarlo Della Pelle, Ferdinando Colantoni e Roberto Jr Silveri, e Leonardo Scimia, di Benvenuto Presente. A loro potrebbe spettare l'assessorato di FI.

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