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Data: 26/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Landini, il rosso vintage del partito Cgil e la pazza idea: «L'opposizione sono io!»

ROMA Il golfo rosso, Bella ciao, lo stile alla Corbyn, il populismo alla Melénchon, e «ora, al lavoro e alla lotta!». Dunque è arcaico Maurizio Landini, che ieri ha esordito a Bari nel primo discorso - «Il vero cambiamento siamo noi» - da segretario della Cgil? No, è vintage. E la sua operazione è un massimalismo post-moderno che avrà non il sindacato ma la politica come vero terreno di combattimento. Al tempo dei populismi, tra il giallo e il verde, quello rosso può avere trovato il suo vate raschiando il barile di tutti i miti, le retoriche, i simboli, le illusioni e gli ideologismi della sinistra. Ma il tutto in un packaging che, nella crisi generale, può risultare vendibile nel mercato della protesta. L'Operazione Landini è raccogliere la delusione di quel popolo della sinistra che il 4 marzo ha sconfessato il Pd e ha scommesso sui grillini. Restandone deluso. E ancora: Landini ovvero la sostituzione (impropria) del sindacato alla sinistra che non c'è; Landini cioè il riempimento di un vuoto, quello lasciato dai dem; Landini, ossia l'opposizione sono Io. E infatti si è messo subito ad attaccare Salvini e Di Maio: «Abbiamo vicepremier che si occupano di povertà, e non sono mai stati poveri, e che si occupano di lavoro senza aver mai lavorato.». A causa loro, ormai «c'è il rischio del ritorno dei fascismi!». Addirittura! Di fatto già oggi, a Brescia, il Comandante Maurizio al grido «ora e sempre Resistenza!» schiera la sua Cgil al fianco dell'Anpi in piazza Matteotti.
LA STRATEGIA
La strategia è quella del marcamento a uomo: il Comandante Maurizio contro il Capitano Salvini. Ieri infatti Landini è andato in visita al Cara di Bari, e poi girerà - in senso ostinato e contrario rispetto a quello del leader leghista - altri centri di accoglienza di migranti. Se Salvini è il Buttafuori, Landini è il Buttadentro. E il 9 febbraio, la prima manifestazione nazionale della Cgil contro il governo. L'unico No che il Comandante Maurizio ha deciso di non praticare è quello sulla Tav: «Non è intelligente la chiusura di tutti i cantieri delle grandi opere». La Cgil versione Maurizio sarà una sorta di Coalizione Sociale - l'agglomerato politico che voleva creare al tempo della Fiom - con tante possibili sponde. Si va dai settori più combat dei cattolici anti-salvinisti alla sinistra modello Gino Strada (la grande Chiesa da Che Guevara a Madre Teresa), da quel che resta dei consigli di fabbrica a agli intellettuali (esempio: Camilleri e gli altri firmatari dell'appello in favore dei migranti). Salotti e masse, ecco. E «non va dimenticato - parola di Landini - il bel motto: proletari di tutto il mondo unitevi!». Segue canzone degli Inti-Illimani.

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