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Pescara, 02/05/2024
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Data: 28/02/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Smog, Pescara come Milano. E il piano salute è già naufragato. Mai partita la convenzione tra 6 Comuni che prevede provvedimenti condivisi in caso di dati allarmanti. Manca il via libera in aula di Montesilvano e San Giovanni Teatino. L'assessore: «C'era l'impegno di tutti»

PESCARA Per affrontare al problema dello smog si era pensato ad una soluzione condivisa, che non si limitasse al territorio di Pescara ma comprendesse anche Montesilvano, Francavilla, San Giovanni Teatino e Spoltore. È stata messa a punto una convenzione, contenente una serie di interventi ad adottare in questi territori per fronteggiare l'inquinamento dell'aria in caso di superamento dei limiti. E il documento andava portato all'attenzione dei Consigli comunali in tempi brevi, per poi arrivare alla firma della convenzione. Ma il cerchio non si è ancora chiuso: il provvedimento, elaborato all'inizio del 2018, è stato già approvato in aula a Pescara, Francavilla, Città Sant'Angelo e Spoltore, ma manca tuttora il via libero di Montesilvano e San Giovanni Teatino. Il tempo scorre e anche se nel 2018 non è stato superato il limite dei 35 sforamenti che impone un intervento, gli ultimi dati in città di Pm10 e Pm 2.5 sono preoccupanti. Al punto che Edoardo Bai, presidente dell'Associazione medici per l'ambiente, ha equiparato Pescara a Milano. Dall'assessore pescarese Simona Di Carlo parte un messaggio chiaro: «La convenzione va approvata da tutti altrimenti non decolla. Poi va firmata e quindi si penserà a sopperire ad eventuali carenze. L'impegno con i sindaci c'era» ed è stato assunto mesi fa, per cui si presumeva che alla fine del 2018 tutti fossero pronti a far diventare operativa la convenzione. «Pescara non può pensare a misure da adottare in solitudine, che comunque vanno decise dal sindaco con la maggioranza. Non avrebbero gli effetti sperati: sarebbe inutile, cioè, limitare il traffico qui e far arrivare le auto da fuori. Nella convenzione è prevista una pianificazione a medio termine d'intesa con gli altri. Insomma, niente misure spot che non servono a niente».Da Montesilvano e San Giovanni Teatino arrivano rassicurazioni. «Stiamo lavorando per l'adesione al progetto che coinvolge diversi aspetti, anche complessi e impattanti sulla mobilità dei cittadini come, ad esempio, la possibilità di disciplinare in modo differente il traffico automobilistico, se lo smog raggiunge livelli eccessivi. È pertanto un argomento da affrontare attraverso una discussione seria e condivisa», dice il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno che ipotizza l'arrivo della delibera in aula «alla prima riunione del consiglio comunale dopo il Bilancio». Luciano Marinucci, primo cittadino di San Giovanni Teatino, spiega che gli uffici attendono «della documentazione dal Comune di Pescara. La delibera è pronta, e al prossimo Consiglio sarà in aula». E ricorda che nel suo Comune sta lavorando per creare «dei percorsi alternativi», come le piste ciclabili, perché «bisogna partire dalla base. Siamo uno dei Comuni più ciclabili d'Italia», fa notare Marinucci. «Ma è accaduto che interventi del genere siano stati contestati dai cittadini, che hanno anche raccolte delle firme» ma le polemiche non hanno fermato il Comune.Luciano Di Lorito, sindaco di Spoltore, osserva che in effetti «si poteva andare più spediti. Ma lo stare insieme su un problema enorme come lo smog è di per sé un bel passo avanti. È un bellissimo esempio di come si possono trattare gli stessi argomenti e adottare provvedimenti simili in comuni distinti». Per Di Lorito va fatto altro, come era stato ipotizzato con i colleghi sindaci dei cinque centri vicini. «Avevamo ipotizzato un progetto che contemplasse piste ciclabili, bike sharing, mezzi elettrici e car sharing (con un possibile finanziamento europeo). Ma aspettavamo che ci fosse l'impegno di tutti sulla convenzione». Per ora quella idea (ma anche la convenzione) è rimasta nell'elenco dei buoni propositi.

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