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Data: 24/01/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gran Sasso, si riapre l’ipotesi referendum. Il Comune ha deciso di avviare il percorso per modificare la costituzione del contestato comitato dei Garanti

Il Comune ha avviato il procedimento per sanare un vulnus normativo che, nei fatti, impediva alle cittadinanza di esprimersi attraverso referendum consultivi. L’amministrazione ha preso piena coscienza di una questione sollevata a gran voce dal comitato Save Gran Sasso che si era fatto promotore di un referendum per rivedere i confini delle aree protette nell’ottica di infrastrutturare la stazione sciistica di Campo Imperatore. Gli esponenti si erano addirittura simbolicamente imbavagliati, nello scorso autunno, per denunciare il vizio di forma che aveva fatto naufragare l’iniziativa popolare. Ovvero la composizione del comitato dei garanti a cui va sottoposta la proposta di referendum. La presenza, tra i tre membri, di un giudice, prevista dallo Statuto comunale, è stata osservata dal Csm per ragioni di incompatibilità. Che cosa è accaduto ora? L’amministrazione, nella deliberazione di giunta dello scorso 15 gennaio, ha approvato le modifiche al regolamento sui cosiddetti istituti di partecipazione attraverso una proposta che dovrà ovviamente passare per il vaglio del Consiglio comunale. L’attuale regolamento è composto da 33 articoli e attualmente, nella parte che riguarda i referendum consultivi, prevede che il comitato dei Garanti sia composto dal segretario del Comune in qualità di presidente, dal presidente del Tribunale (o un suo delegato) e dal difensore civico regionale.
NUOVO ITERAll’atto della presentazione della richiesta di referendum da parte del comitato Save Gran Sasso (1 settembre scorso) è emersa la criticità legata alla presenza di un magistrato. Così è scattata la proposta di modifica. I referendum, se passeranno le modifiche, dovranno essere indetti quando ne faranno richiesta almeno i due terzi del consiglio comunale, un quarto dei consigli territoriali che rappresentino almeno 20 mila abitanti o cinquemila sottoscrittori. Sull’ammissibilità deciderà il “nuovo” comitato dei Garanti che sarà composto dal titolare dell’Avvocatura regionale dello Stato (presidente), dal difensore civico regionale e dal segretario generale del Comune.
Il comitato Save Gran Sasso, ovviamente, esulta. Pur con tutti i passaggi da espletare, si riaprirebbe concretamente, in questo modo, la possibilità di indire il referendum. A sostegno è arrivata anche una nota del Movimento cinque stelle, attraverso il portavoce del Meetup “Amici di Beppe Grillo - L’Aquila”, Giorgio Fioravanti: «Non possiamo non considerare questa rottura del silenzio da parte del Comune come una sonora vittoria del comitato referendario; di chi, come il consigliere regionale M5S Gianluca Ranieri, ha lamentato il mancato rispetto del sacrosanto diritto del cittadino di potersi esprimere e, più in generale, una vittoria di tutti noi cittadini aquilani che, da sempre, non abbiamo potuto godere dello strumento referendario massima espressione di democrazia partecipata. Così come, tale delibera, appare inevitabilmente una fragorosa sconfitta di chi si dissocia dall’iniziativa referendaria».

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