Sono tre nuove linee di filobus (72, 73 e 74), undici chilometri andata e ritorno di collegamento tra il capolinea della metro B Laurentina e i quartieri di Roma sud. I mezzi non suono nuovi di zecca, anzi. A bordo del 74 (nella vita precedente era un 60 o un 90 sulla Nomentana) che ieri ospitava i tanti invitati alla conferenza stampa più due turisti giapponesi incappati per sbaglio, le maniglie erano avvolte dallo scotch. Le tre linee servono come navette per collegare i quartieri periferici come Tor Pagnotta, Cecchignola, Fonte Laurentina e la metro B.
Ieri l'inaugurazione con la sindaca Raggi e persino la banda della Polizia Municipale. I filobus hanno percorso solo metà del corridoio, fino al ponte sul raccordo, l'opera che è stata la principale causa del ritardo di dieci anni. La storia di questi mezzi arriva da lontano: erano 45 filobus tutti accessibili ai disabili abbandonati in un deposito. L'intera rete dei bus e delle strade del Municipio IX, soprattutto lungo le vie Laurentina e Ardeatina, è stata ridisegnata inserendo anche un asse ciclabile. La nuova viabilità offre un modo più agevole per raggiungere le stazioni metro dell'Eur e il capolinea bus di piazzale dell'Agricoltura, oltreché importanti destinazioni come il Campus Biomedico, l'ospedale Sant'Eugenio, le aree commerciali e i centri direzionali dell'EUR e Castellaccio.
L'ORA DI PUNTA
Nell'ora di punta del cosiddetto corridoio della mobilità EUR Laurentina Tor Pagnotta, le linee filobus offriranno oltre 3500 posti ogni ora. La linea 72 (ex 722) va dalla stazione metro B Laurentina, Campus Biomedico fino a Via D'arpe a Trigoria. La 73 (ex 707) parte dal capolinea Agricoltura passa per la fermata della metro Eur Palasport e confluisce in via D'arpe a Trigoria. Il filobus 74 fa questo percorso: da metro Laurentina fino a via Brunetti a Fonte Laurentina dove viene attivato un apposito nodo di interscambio con la rete filobus in via Brunetti e in via Capelli.
LA PARALISI
E mentre 45 filobus si accendono in Campidoglio è paralisi. Come diceva Enrico Stefàno. Non si riesce ancora a revocare Marcello De Vito per eleggere un nuovo presidente dell'Assemblea capitolina. Risultati pratici: niente Assemblea e niente voto su provvedimenti amministrativi come i 227 nuovi bus annunciati più e più volte e ancora spenti e fermi dentro le rimesse Atac. Durante l'agitata capigruppo di ieri Pacetti ha provato a convincere l'opposizione: «Dai raccogliete voi le firme per revocare De Vito, io vi aggiungo quelle che mancano perché non tutti sono d'accordo». Ma soprattutto ha detto: «Io la mia firma ce la metto a titolo personale, non garantisco per gli altri». E sugli «altri» si aprono due domande. La prima: gli altri sarebbero il gruppo che lui presiede ma «a titolo personale»? E poi: chi ha paura di De Vito? Chi e perché non riesce a mettere quella semplice firma per far funzionare un organo sovrano come l'Assemblea? Ah, saperlo.