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Data: 09/07/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dipartimenti, servizi e dirigenti, i sindacati contro i nuovi assetti. La riforma della macrostruttura fa infuriare la Cgil: «Poca chiarezza». Critiche su sanità e politiche sociali «Manca anche il riferimento alle sedi»

L'AQUILA I sindacati contestano la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale su cui il governatore Marco Marsilio e la sua giunta hanno messo mano di recente. Si tratta della cosiddetta macrostruttura della giunta varata attraverso la delibera 347 dello scorso 18 giugno. Primo atto di un'operazione che, tra le altre cose, porterà cambiamenti nei ruoli chiave. E' il caso del direttore generale (tutto porta a Barbara Morgante, ex ad Trenitalia), ma anche di molti capi Dipartimento. La struttura che vuole la giunta prevede alcuni settori di diretto riferimento della presidenza. Sono l'Avvocatura, il Gabinetto, l'Audit, Controlli e Anticorruzione. I Dipartimenti saranno così organizzati: Presidenza, Risorse, Territorio-Ambiente, Agricoltura, Infrastrutture e Trasporti, Sanità, Lavoro-Sociale, Turismo-sviluppo. Sotto la Presidenza ci saranno, tra le altre cose, le funzioni Fondi europei, Protezione civile e comunicazione. Le caselle da riempire sono tante. Nel 199 i dirigenti erano 139, ora ce ne sono 62, rispetto ai 95 previsti dal fabbisogno. I pensionamenti a fine anno, una decina, più la adesioni a Quota 100, potrebbero liberare tante postazioni. Ci sono poi 22 dirigenti in proroga, il cui contratto scadrà il 22 luglio. Con la delibera di giunta 326 è stato approvato il disciplinare per il conferimento degli incarichi dirigenziali. Questo, insieme allo sblocco delle assunzioni possibile grazie all'approvazione del rendiconto 2018, presentato l'altro giorno, consentirà un intervento celere e «con sorprese», come ha detto Marsilio replicando a chi, come il Movimento Cinque Stelle, lo ha accusato di muoversi con la macchina amministrativa di D'Alfonso.
La concertazione con i sindacati, con Fedirets e Direr ha portato a qualche piccola modifica, ma nella sostanza l'impianto della macrostruttura è rimasto lo stesso. Le sigle chiedevano, tra le altre cose, di non incardinare la struttura Aiuti di Stato nella Presidenza («Conflitto tra funzioni di regolazione e funzioni di erogazioni»), così come, con lo stesso principio, di togliere l'Autorità di certificazione del Dipartimento Risorse. Chiesto, e non ottenuto, anche l'accorpamento in un unico Dipartimento di Sanità e Politiche sociali. Dalla Cgil, invece, è arrivato un secco no. La Funzione pubblica e lo Spi, il sindacato dei pensionati, dicono di aver preso atto che la Giunta «non ha recepito la quasi totalità delle osservazioni». A questo si somma «la mancata informativa preventiva». Tra le diverse osservazioni c'è, appunto, la suddivisione delle competenze in materia sanitaria e sociali. «Abbiamo anche chiesto hanno scritto Carmine Ranieri, Paola Puglielli e Antonio Iovito - che nella riorganizzazione fossero stabilite le sedi dei Dipartimenti e della Direzione, in conformità e con lo Statuto. La Cgil, poi, si è opposta nella passata legislatura all'attribuzione dei Servizi del Genio Civile dal dipartimento Opere pubbliche, Territorio e Ambiente (ora solo Territorio e Ambiente) al Dipartimento Infrastrutture e Trasporti. Il Consiglio comunale dell'Aquila fece, in merito, una mozione unitaria a sostegno. Della giunta facevano parte Guido Liris e Emanuele Imprudente, della maggioranza Roberto Santangelo. Ora dispiace vedere che proprio l'assessore Liris ha firmato la delibera con la quale si ribadisce l'assegnazione al Dipartimento Infrastrutture e Trasporti. Cambiano i ruoli ed evidentemente cambiano le convinzioni!».

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