Iscriviti OnLine
 

Pescara, 08/11/2024
Visitatore n. 740.594



Data: 11/07/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Voragini e black-out. Si allaga l'ospedale. Sommozzatori nel parcheggio interrato e in quello di via Ferrari. Centinaia di veicoli danneggiati. Ai Colli auto trascinate da acqua e fango. Il sindaco accusa: non c'era allarme. Masci sull'allerta meteo sottovalutata: era previsto codice giallo. Venti feriti, tetti sfondati e auto distrutte a Francavilla. In ospedale per la grandine anche due vigili urbani, 40 persone evacuate per gli allagamenti. A Sambuceto crolla il muro di un condominio

PESCARA La grandine, poi il nubifragio con gli allagamenti e un fiume di acqua e fango lungo le strade della città. È accaduto di tutto, ieri mattina, dalle 12.30 in poi, con una lunga serie di problemi in successione, con un bilancio pesante che comprende, tra l'altro, venti persone ferite dalla grandine (che ha creato danni enormi alle strutture e ai veicoli) e medicate in ospedale, due parcheggi allagati dove sono intervenuti i sommozzatori del nucleo subacquei dei carabinieri e vigili del fuoco e tante strade impraticabili, oltre a case, negozi e garage allagati. Ma il Coc (Centro operativo comunale) è stato attivato solo alle 14, con la comunicazione dei numeri per segnalare le emergenze, presi d'assalto per tutta la giornata così come i centralini dei vigili del fuoco che hanno ricevuto circa 320 richieste di intervento e vigili urbani. Delle venti persone rimaste ferite dalla grandine e medicate al pronto soccorso, con punti di sutura alla testa e al viso, una è stata ricoverata. Tra loro c'era anche una donna incinta, rimasta ferita al labbro. La prognosi, per tutti, va da 4 a 12 giorni, e la ricoverata è una 17enne di Pescara, che sarà curata nel reparto in Oculistica per traumi all'occhio e una ferita nella zona sopraccigliare (la prognosi è di 15 giorni). Centinaia le automobili danneggiate, con i vetri spaccati, perforati dalla potenza dei chicchi enormi di grandine, delle dimensioni di una pesca. Case, garage, negozi, scantinati allagati e chiusi, con l'emergenza scoppiata anche in pieno centro, una zona generalmente immune da questi problemi. Quattrocento le utenze rimaste senza energia elettrica, nella zona di Pescara nord e della stazione, dalle 17, dove l'acquazzone ha mandato in tilt tre cabine dell'Enel, ripristinate dai vigili del fuoco e con l'intervento dell'Enel. Panico in via Di Sotto: vetture senza controllo, trascinate dal fiume di fango sceso vertiginosamente a valle. A bordo, persone paralizzate dalla paura. E poi, nel bilancio di una giornata assurda, una ventina di auto affogate nella melma putrida del parcheggio interrato dell'ospedale. Lì sono intervenuti i sub, alla ricerca di eventuali persone rimaste lì sotto, ma per fortuna non è stato trovato nessuno. E nel pomeriggio l'allarme allagamento è scattato anche al Park Ferrari in via Ferrari dove era stata notata un'auto con i fari accesi e le ricerche dei sommozzatori sono andate avanti fino a notte. L'acqua ha invaso anche i sotterranei dell'ospedale dove si trovano le cucine, la farmacia, i depositi della biancheria e anche se la mensa è stata ripulita nel pomeriggio, a sera sono stati serviti ai pazienti pasti freddi. Gli allagamenti in ospedale sono stati risolti con le idrovore della Croce Rossa di Roseto, mentre il comitato Croce Rossa di Spoltore ha messo a disposizione del 118 di Pescara tre mezzi con il personale per assicurare continuità al soccorso sanitario. Le ambulanze del 118 hanno avuto non poche difficoltà a circolare nel traffico paralizzato, ma dalla Asl assicurano che «tutte le emergenze sono state portate a termine». Bloccate le sale operatorie, intorno alle 14, ma sono state «riattivate in pochi minuti» assicura la Asl, dopo i controlli agli ascensori e ai locali, e «le emergenze chirurgiche sono state tutte assicurate». Da Penne, il sindaco, Mario Semproni, ha comunicato a Masci la disponibilità all'utilizzo dei reparti vuoti del San Massimo per fronteggiare l'emergenza. Al porto canale, poi, è affondata una piccola imbarcazione e pezzi di asfalto sono saltati sulle strade a causa della potenza dell'acqua. Problemi anche per gli aerei: quello in partenza per Bruxelles, ha registrato un ritardo di due ore, quello in arrivo da Dusseldorf è atterrato ad Ancona. Inevitabili le polemiche. Il consigliere comunale Piero Giampietro, rimasto «bloccato in via Monte Faito, del tutto impraticabile», ha notato «una donna caduta in acqua e cassonetti trascinati nel fango dalle Gescal». «Questa è una città che da decenni cerca soluzioni tampone agli impianti fognari che non funzionano, fortuna che non ha esondato il fiume», ha sottolineato Leo Sfamurri, de Il Chiodo fisso, al centro storico, costretto a «buttare via migliaia di euro di alimenti, resi inutilizzabili da un blackout elettrico». Dal Bar stadio, allagato, di via Marconi, è stata chiesta «la chiusura della strada». Una giornata da incubo per i tanti cittadini, automobilisti e commercianti rimasti bloccati in strada, negli uffici, nei negozi, nei centri commerciali. E qualcuno si è lamentato perché le richieste di intervento sono rimaste inascoltate, come quella di Rosaria Tremontini, di via del Circuito, che dice: «Abbiamo chiamato tutti, per ore. Non è arrivato nessuno, e ci sono 4 metri di fango». L'inferno creato dal maltempo, che ha messo una intera città in ginocchio, e tra i casi disperato Tantissimi disagi per i cittadini: Rosanna Ventilii e Franca Naccarella, entrambe alloggiate, con disabili in casa, al civico 33 di via Caduti per Servizio, a Fontanelle, si sono ritrovate con «tetto, solaio, pareti, e stanze allagati». Marcello Di Enzo, papà di due bimbi, è rimasto «prigioniero» in casa, a largo Baiocchi.

Il sindaco accusa: non c'era allarme. Masci sull'allerta meteo sottovalutata: era previsto codice giallo

PESCARAHa passato il pomeriggio in strada, per valutare le situazioni di rischio. E ritiene che non ci siano stati ritardi, nella attivazione della macchina dei soccorsi, dopo la grandinata e il nubifragio. Il sindaco Carlo Masci risponde alle polemiche sui ritardi del Comune e chiarisce come sono andate le cose, anche per l'allerta meteo. «Per Pescara era previsto un codice giallo, che in una scala da 1 a 4 è pari a 2, quindi non c'era un preallarme e comunque non era previsto quello che poi è accaduto, visto che la quantità di pioggia caduta è quasi il triplo rispetto a quella ipotizzata. E abbiamo aperto il Centro operativo comunale a Palazzo di città quando si è presentata l'emergenza (i numeri di telefono per segnalare le criticità sono: 0854283400 oppure i numeri finali 250 o 544). Certo, tutto si può migliorare ma va detto che c'è stata una bomba d'acqua non indifferente e si sono allagate delle strade che mai, in passato, si erano allagate, a partire da tutta la zona del centro».Il Comune ha chiuso i parchi e i cimiteri e così sarà fino a nuove disposizioni. Nel momento in cui è scattato l'allarme, poi, sono stati chiusi tutti i sottopassi e una lunga serie di strade impraticabili, alcune delle quali sono state riaperte con il passare delle ore. Per fronteggiare la situazione eccezionale, l'amministrazione ha fatto ricorso a ditte esterne per la messa in sicurezza e la chiusura di alcuni tratti diventati percorribili. E nella zona dei Colli, martoriata dalla pioggia che scendeva a fiumi spostando cassonetti e auto, sono stati transennati alcuni tratti. Proprio ai Colli la strada si è letteralmente aperta: in via Di Sotto, all'altezza della Gmg, è suonato il primo campanello di allarme, con l'asfalto che si è sollevato. In quel punto è intervenuto attorno alle 14 il sindaco, per un sopralluogo. Un'altra voragine si è aperta in via delle Fornaci e i vigili sono stati impegnati nel recupero di un veicolo rimasto pericolosamente in bilico.Per facilitare il deflusso delle acque sono stati aperti i tombini ma non è stato sufficiente in alcune strade che sono diventate delle piscine e quindi auto e pedoni non potevano assolutamente passare. Tra le situazioni più complesse affrontate dal Comune quelle di via del Circuito, via Raiale, via Falcone e Borsellino e via Enzo Ferrari.

Venti feriti, tetti sfondati e auto distrutte. In ospedale per la grandine anche due vigili urbani, 40 persone evacuate per gli allagamenti. A Sambuceto crolla il muro di un condominio

FRANCAVILLA AL MARE Tetti delle case sfondati, tegole fatte a pezzi, vetri in frantumi, automobili distrutte. E poi stabilimenti in ginocchio, strade allagate, traffico in tilt, intere famiglie costrette a evacuare e una ventina di feriti, per fortuna non gravi, tra cui due vigili urbani raggiunti dalle schegge di vetro della loro vettura.Più che una violentissima grandinata ieri mattina Francavilla sembrava sotto un bombardamento. Blocchi di ghiaccio grandi quanto un'arancia si sono abbattuti sull'intera città, poco dopo le 12.30, distruggendo tutto quello che hanno colpito nei successivi quindici minuti. Intorno alle 13 i centralini del Comune sono letteralmente andati in tilt per l'enorme numero di telefonate in arrivo. Alla fine della giornata se ne sono contate oltre mille. Da Pretaro al Foro, da piazza Sant'Alfonso alla Sirena, passando per Michetti, Villanesi, Fontechiaro, nessuna zona è stata risparmiata. A guardare i tetti delle case dall'alto l'immagine era quella di un colabrodo. Tantissime le segnalazioni arrivate a vigili del fuoco, 118 e carabinieri. La pioggia per ore ha continuato a entrare all'interno delle abitazioni. Nelle situazioni più gravi il Comune è stato costretto ad evacuare i residenti, una quarantina, fatti accomodare in strutture trovate non solo in città ma anche nei comuni limitrofi. Camminando per le strade lo scenario era quello di guerra, con ai lati file di macchine distrutte e vetri completamente in frantumi. Tutti i sottopassi sono rimasti chiusi per ore, anche per l'acqua che dalla collina scendeva come fosse un torrente in piena. Stessa sorte è toccata alla galleria San Silvestro, impraticabile e interdetta al traffico da ora di pranzo fino a metà pomeriggio. In pochi minuti l'intera città si è ritrovata in ginocchio, sotto i colpi dei proiettili di ghiaccio e sommersa da un quantitativo d'acqua che ha investito tutto quello che ha trovato. Questa mattina il sindaco Antonio Luciani incontrerà a Pescara, insieme ai suoi colleghi degli altri comuni della costa colpiti dal nubifragio, il presidente della Regione Marco Marsilio, per formalizzare la richiesta di stato di calamità. Poi, con pazienza, Francavilla dovrà iniziare a rialzarsi. Disagi anche a Sambuceto: è crollato il muro di recinzione di un condominio in via Ciafarda. Decine di auto danneggiate e sottopassi allagati, fortunatamente nessun ferito.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it