Scoprire che Giovanni Legnini non spenderà più 38mila euro, e che Marco Marsilio investirà più o meno la stessa cifra, può certamente interessare i lettori del Centro e i telespettatori di Rete8. Il confronto nel rush finale tra i quattro candidati presidenti alle elezioni regionali del 10 febbraio è andato in onda alle 21 di ieri, sull'emittente privata diretta da Carmine Perantuono. A Sara Marcozzi, per esempio, non stupisce il fatto che i big della politica dei 5 Stelle stiano battendo in lungo a largo l'Abruzzo. Tanto meno a Marsilio che rifiuta il termine "invasione". Ma Legnini avverte che gli elettori abruzzesi non troveranno sulla scheda i nomi di Salvini, Di Maio e Berlusconi. Mentre Stefano Flajani invoca autostrade senza pedaggi e Marsilio porti dragati. La terza domanda, sulle cinque fatte ai candidati, è stata quella che ha poi acceso le polveri con Marcozzi che ha cercato di provocare Legnini che però le ha risposto in modo perentorio. Così come Marsilio, messo ancora una volta alle strette sulla sua abruzzesità troppo romana, ha ribattuto in modo veemente al candidato dei civici popolari. Condotto da Perantuono, in collaborazione con il Centro, l'ultimo confronto a quattro prima del voto non ha certamente annoiato. Lo raccontiamo così sul Centro riportando i passaggi sostanziali delle risposte dei quattro candidati di centrodestra, 5 Stelle, civici popolari e di Casapound, con la speranza di aver colto i loro messaggi agli elettori. Lavoro, lavoro, lavoro, invoca Legnini. Infrastrutture, porti, ferrovie non più borboniche, esclama Marsilio. Mentre Marcozzi propone anche una economia turistica sfruttando le bellezze d'Abruzzo che nessuna multinazionale potrà mai delocalizzare. E che dire di Flajani che spenderà solo mille euro o di Marsilio che rievoca l'infanzia a Tocco da Casauria e la ninna nanna in abruzzese che la nonna, la mamma e il papà gli cantavano per farlo addormentare. L'impressione finale è che tutti e quattro i candidati stiano lavorando con serietà e molta passione.