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Pescara, 26/04/2024
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Data: 05/04/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Finanziamenti e sicurezza dei ponti Strada Parchi e Mit divisi su tutto

L'AQUILA E' di nuovo scontro aperto tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) e Strada dei Parchi, la società che gestisce le autostrade A24 e A25. Tutto ruota, come ormai da mesi, sulle condizioni di sicurezza dei viadotti. Il ministro Toninelli ha mobilitato tecnici e ingegneri per eseguire sopralluoghi e prove di carico che, almeno nel caso del viadotto Colle Castino, sul tratto teramano dell'A24, avrebbero portato a scoprire addirittura una lesione nell'impalcato. La società, dal canto suo, attende i fondi (192 milioni) per avviare la messa in sicurezza. Due facce della stessa medaglia su cui SdP ieri ha puntualizzato una serie di aspetti.
«Il ministro Toninelli recita una nota - lo ha definito un cavillo del Mef. Ma la mancanza di copertura finanziaria, con relativa scomparsa di una parte dei fondi previsti nel decreto Genova è un fratto grave. La decisione del Ministero dell'Economia e Finanze (Mef) guidato da Tria di fermare il decreto nella parte che dà attuazione al «protocollo d'intesa sui lavori urgenti su A24 e A25, per mancanza di copertura finanziaria», è in effetti un pezzo dell'ingranaggio che si è inceppato. La prima conseguenza di quella decisione-constatazione del Mef è che la Corte dei Conti non registra il protocollo d'intesa sui lavori di A24 e A25. Quindi le delibere per avviare quei lavori non ci saranno per il momento e non si capisce fino a quando. Ricordiamo che i 192 milioni destinati alla messa in sicurezza sono fondi europei per la coesione, destinati alla Regione Abruzzo. E che ora sono magari finiti in Liguria. Come un prestito per contribuire ai lavori per rifare il ponte di Genova. Non sappiamo cosa si sono detti ieri mattina al telefono Tria e Toninelli. Invece sappiamo di certo che i lavori avviati da Strada dei Parchi, li ha finanziati per ora solo il concessionario».
ATTIVITÀ
Dice Strada dei Parchi che «restano, invece, ferme imponenti attività di messa in sicurezza. Urgenti soprattutto sul piano antisismico». «La data dell'arrivo dei fondi prosegue la nota - doveva essere ai primi di gennaio 2019. Il decreto Genova è dell'ottobre 2018. Sono passati sei mesi inutilmente. Agli atti per ora c'è una decisione documentata di carenza di copertura finanziaria». L'altro aspetto cardine è quello che riguarda l'attuale stato di sicurezza dei viadotti. Su cui Toninelli ha lanciato un nuovo allarme visionando i dati delle prove di carico Mit-Università la Sapienza su quello di Colle Castino: si sarebbe creata una lesione. «Dopo otto mesi di allarmi insensati e inesistenti, è ora di fare chiarezza replica la concessionaria -. Strada dei Parchi oggi più che mai ribadisce non solo la sicurezza delle autostrade in condizioni di esercizio. Ma chiede che si dica una parola definitiva che sgombri il campo dalla sequenza di allarmi e fake news sulla situazione dei viadotti. Dobbiamo dire che sulla situazione dei viadotti rileviamo un cambio di registro dalle parole del ministro Danilo Toninelli. E' scomparsa la parola pericolo, come non si parla più di chiusure. Mentre ieri ha lanciato il tema della micro fessura causata su un impalcato del viadotto Colle Castino. Che creerebbe, si è affrettato ieri a precisare, solo dei problemi circa la durabilità dell'opera. Ricordiamo che su indicazione del ministero, su quell'impalcato del viadotto dell'A25 nell'area di Teramo sono state fatte delle prove sperimentali condotte dall'Università La Sapienza di Roma, sotto precise indicazioni dell'ispettore ministeriale Placido Migliorino. L'esperimento è consistito nel voler mettere i carichi previsti con le norme tecniche 2018 su un viadotto progettato negli anni Sessanta e costruito oltre quaranta anni fa. Ora l'impalcato ha reagito in maniera quasi perfetta alle prove. Come se fosse stato costruito ieri. Abbiamo letto le relazioni dei docenti dell'Università la Sapienza che hanno eseguito le prove. Ecco perché non comprendiamo certe allarmistiche affermazioni. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la sicurezza».

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