Iscriviti OnLine
 

Pescara, 26/04/2024
Visitatore n. 736.382



Data: 10/01/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
La sfida Cgil sui licenziamenti: reintegro per tutti

ROMA La Cgil prova a far resuscitare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, seppellito con il Jobs act. A partire dalla settimana prossima il sindacato guidato da Susanna Camusso inizierà a raccogliere le firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che prevede il ripristino del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo o senza giusta causa, con tanto di abbattimento della soglia dei 15 dipendenti sotto la quale anche il vecchio Statuto non osava andare. Il diritto di chiedere al giudice il reintegro, per il sindacato di Corso d’Italia, deve valere anche per i lavoratori delle piccole aziende ingiustamente licenziati. Solo le micro-attività (quelle fino a 5 dipendenti) resterebbero fuori dalla tutela. La proposta è contenuta nella Carta dei diritti del Lavoro che la Cgil proporrà e illustrerà ai lavoratori nelle assemblee a partire dal 18 gennaio.
La Carta è una vera e propria sfida alla riforma del mercato del lavoro targata Renzi che con il Jobs act ha di fatto smantellato lo Statuto. L’articolo 18, come è noto, è stato mandato in soffitta con il contratto a tutela crescente per i nuovi assunti, attraverso il quale il dipendente può sempre essere licenziato (salvo i casi di discriminazione) dietro il pagamento di un indennizzo che aumenta con l’anzianità aziendale. Una novità in vigore dal marzo 2015 e che - sostiene il governo - ha dato la stura alla ripresa dell’occupazione. Ma la Cgil lo ha sempre ritenuto un nefasto passo indietro rispetto ai diritti conquistati negli anni dai lavoratori. Stesso discorso per la norma che (anche in questo caso modificando lo Statuto dei lavoratori) consente il controllo a distanza. «La tutela sui licenziamenti è solo una parte» delle proposte contenute nella Carta dei diritti universali del Lavoro messa a punto dalla Cgil che consta di 90 articoli, spiega il segretario confederale Nino Baseotto. «La cosa più importante - continua - è la sfera di applicazione: riguarda tutto il lavoro, non solo quello dipendente ma anche quello parasubordinato e autonomo».
È indubbio, però, che la proposta che farà più discutere sarà proprio quella relativa al ripristino e all’estensione del vecchio articolo 18. Il reintegro automatico in caso di accertamento da parte del giudice di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo oggettivo (o anche per violazioni procedurali), è escluso solo per le aziende con meno di 5 addetti. Per i licenziamenti con motivo oggettivo (quello economico) considerati illegittimi, il sindacato propone risarcimenti collegati alla retribuzione.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it