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Data: 27/11/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto in Abruzzo - Di Stefano e Legnini: ecco gli uomini chiave delle elezioni

L'AQUILA Distanze ridotte tra centrodestra (inclusa l'area civica che fa capo a Fabrizio Di Stefano) e Cinque Stelle, centrosinistra molto staccato. La prima fotografia ufficiale delle intenzioni di voto in Abruzzo per le prossime regionali l'ha scattata Quorum-You Trend, in un sondaggio che oggi sarà diffuso sulla piattaforme di legge: Agcom e il sito internet della Presidenza del Consiglio del Ministri Dipartimento per l'editoria e l'informazione. Si tratta del primo elemento di valutazione di una certa consistenza nel percorso verso il voto ad oggi fissato al 10 febbraio: Quorum ha testato, con il metodo Cati (interviste telefoniche) un campione di 1.011 persone, tra il 20 e il 22 novembre scorsi, all'interno della regione e stratificato per età. La società ammette un margine di errore, in positivo o negativo, del 3,1%. In generale, secondo la rilevazione, a spostare gli equilibri della partita sarebbe unicamente la candidatura, nel centrodestra, di Fabrizio Di Stefano. Viceversa le sfide sarebbero in grande equilibrio.
LE AREE
Per quanto concerne il voto per aree politiche, al centrodestra unito viene attribuita una forbice tra il 34,5% e il 40,5%; ai Cinque Stelle tra il 32,5 e il 38,5; il centrosinistra oscilla tra il 20 e il 26%, mentre alle altre aree politiche viene assegnata una fetta tra il 2,5 e il 4,5%. Gli indecisi variano tra l'11 e il 17%, gli astenuti tra 9,5 e 15,5%.
LE SFIDE
L'indagine propone una serie di sfide, in particolare per quanto riguarda il centrodestra. Se il candidato fosse Di Stefano la coalizione vincerebbe senza problemi: 38-44%, contro il 24-30 della Marcozzi e il 23,5-29,5 di Legnini (ammesso che si candidi). Meno scontata la situazione con le altre sfide. Se il candidato fosse Marsilio duello in assoluta parità con i Cinque Stelle (29-35 pari), con Legnini attestato tra il 27 e il 33. Meglio con Foschi (33-39), con la Marcozzi tra il 24,5 e il 30,5 e Legnini tra il 28 e il 34. Con Morra, infine, il centrodestra perderebbe: 28,5-34,5 contro il 30,5-26,5 della Marcozzi e il 27-33 di Legnini.
La società ha proposto una serie di nomi nazionali e locali per testarne la notorietà. Stravince Berlusconi (conosciuto dal 98,2%), seguito da Di Maio (96,8) e Salvini (96,3), ma il dato interessante è quello che riguarda l'Abruzzo: il primo è Giovanni Legnini (37,6), seguito da Fabrizio Di Stefano (30,7) e Sara Marcozzi (27,3). Sconterebbero un grave deficit, in questo ambito, i tre dalla lista proposta oggi da Fratelli d'Italia per la candidatura del centrodestra: 15,2% per Giandonato Morra, 14,8% per Massimiliano Foschi, appena 9% per Marco Marsilio. Gli esponenti locali sono poi stati testati in base a quanta fiducia ripongono in loro gli intervistati. Anche in questo caso Legnini ha la percentuale più alta (13,5% ripone in lui molta fiducia, il 19,2% poca o nessuna, tra coloro che lo conoscono il 58,6 nessuna fiducia e il 41,4 molta o abbastanza); l'11,1% ripone molta fiducia in Sara Marcozzi (11,8% poca o nessuna, tra chi la conosce il 62,9% poca o nessuna fiducia e il 37,1 molta o abbastanza). Segue Fabrizio Di Stefano (8,8% molta fiducia) che precede di gran lunga Foschi (4,7%), Morra (3,1) e Marsilio (1,7).
I PROFILI
Il sondaggio valuta anche i singoli profili. Per Morra il 2,5% ha molta fiducia, il 24,2 abbastanza, il 34,3 poca, il 39 nessuna, il 22,5 non sa e l'84,8 non lo conosce. Il 3,2% ha molta fiducia in Marsilio, il 20,6 abbastanza, il 44,9 poca, il 31,4 nessuna, il 21 non sa e il 91% non lo conosce. Quadro simile per Foschi (2,3 molta fiducia, 34,8 abbastanza, 37,2 poca, 25,7 nessuna, 14,4 non sa e 85,2 non conosce). Di Stefano è valutato positivamente dal 33,7% (16,4 molta fiducia, il dato più altro tra i sondati; 17,3 abbastanza): il 47,2 ha poca fiducia, il 19,2 nessuna, il 14,9 non sa e il 69,3 non lo conosce. Risultati in linea, questi ultimi, con Sara Marcozzi e Giovanni Legnini. Per l'esponente Cinque Stelle il 10,1 nutre molta fiducia, il 38,4 abbastanza, il 35,3 poca, il 16,2 nessuna, il 16,4 non sa e il 72,7 non conosce. Per l'ex vice presidente del Csm molta fiducia nel 15,6% dei casi, 25,8 abbastanza, 41,4 poca, 17,2 nessuna, il 13,1 non sa e il 62,4 non conosce.
IL PASSATO
C'è anche una domanda relativa al giudizio sull'operato della giunta D'Alfonso. Il 2,7% lo ritiene molto positivo, il 37,2 abbastanza positivo. L'esperienza è abbastanza negativa per il 31,5% degli intervistati, molto negativa per il 28,6%. Non sa il 20,9%.
Per gli intervistati il presidente ideale è una persona con un'ottima conoscenza del territorio e dei problemi (35,2%), seguita da una persona capace di risolvere i problemi (30,6%). Molto distanti una persona con capacità di dialogo (10,5), una capace di cambiare le cose (18,1) e una di esperienza (4,2). Tra le priorità individuate ci sono innanzitutto lo sviluppo economico e l'occupazione (33,1%), poi la sanità (28,6%) e il recupero delle aree colpite dai terremoti (21,2). Sicurezza (7,9) e infrastrutture (8,2) seguono a grande distanza.

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