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Data: 06/06/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Caro pedaggi e sicurezza autostradale - Pedaggi autostradali A24 e A25: torna l'allarme aumenti. Sindaci e amministratori abruzzesi ieri di nuovo a Roma per protestare. Con loro solo due parlamentari e tre consiglieri regionali di centrosinistra. Commissario per l'emergenza Gran Sasso, Toninelli: è tutto a posto

AVEZZANO Sindaci snobbati dai parlamentari sui maxi salassi in A24/A25. Soltanto cinque rappresentanti su oltre 120 invitati hanno raccolto l'appello degli amministratori di Abruzzo e Lazio per chiedere sostegno alla lunga lotta per frenare i nuovi salassi autostradali, ormai alle porte, su A 24 e A 25. La moratoria scade a fine mese: se non interverranno novità, le tariffe saliranno del 12.89%. Per scongiurare il salasso, ieri, preceduti da un invito a partecipare al Ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, e a tutti i parlamentari e i consiglieri regionali di Abruzzo e Lazio, con in testa i presidenti Marco Marsilio e Nicola Zingaretti, sono andati in trasferta a Roma, alla Camera dei deputati, nella speranza di «trovare il sostegno dei rappresentanti del popolo». Ma degli oltre 120 invitati in sala stampa si sono presentati in 5: i deputati Stefania Pezzopane e Camillo D'Alessandro e i consiglieri regionali, Giovanni Legnini, Silvio Paolucci e Americo Di Benedetto. «Il problema delle tariffe autostradali che pesano sui cittadini», afferma il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, «non ha trovato grande riscontro tra i rappresentanti istituzionali: su oltre 120 invitati, sono intervenuti solo in 5, mentre due hanno risposto che erano impegnati. Siamo stati ignorati dai massimi rappresentanti delle istituzioni: la cosa più grave è che il Ministro Toninelli non risponde da mesi. Qui manca l'interlocutore». Intanto le lancette dell'orologio continuano a correre, mentre Ministero e strada dei Parchi non «trovano la quadra sul Pef. E la questione del blocco degli aumenti», aggiunge il consigliere provinciale dell'Aquila e presidente del consiglio comunale di Pescina, Alfonsino Scamolla, «non si vede né nello sblocca cantieri, né nel decreto crescita. Visto che non c'è nulla, a meno che il Ministro Toninelli, che finora ha brillato per l'assenza, non tiri fuori il coniglio dal cilindro, dal 1° luglio, al di là delle chiacchiere, scatterà l'aumento del 12,89%».La trasferta a Roma della delegazione di amministratori di Abruzzo e Lazio- i sindaci, Mariangela Amiconi di Magliano dei Marsi, Rinaldo Seca di Castelli, Quirino D'Orazio di San Benedetto dei Marsi, Fernando Marzolini di Rocca di Botte, Franco Paolini, vice sindaco di Cerchio, Lisa Carusi, presidente del consiglio comunale di Celano, i presidenti delle Ix e X comunità montane Lazio, Luigino Testi e Luciano Romanzi, numerosi primi cittadini laziali e i rappresentanti degli autotrasportatori, quindi, non ha centrato l'obiettivo fissato: illustrare la questione dei prezzi insostenibili per percorrere l'A24/25. «La quasi totalità degli invitati si è tenuta alla larga, mentre il sottosegretario Gianluca Vacca», dice Scamolla, «si è affacciato alla porta per poi defilarsi velocemente». Gli amministratori, però, non mollano: la settimana prossima torneranno a riunirsi a Carsoli per riaprire una stagione di lotta dura. La questione delle maxi tariffe sta per approdare all'Emiciclo: i presidenti dei gruppi del centrosinistra, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani chiederanno la convocazione di una seduta straordinaria del consiglio regionale da dedicare ai problemi che ruotano intorno alle A/24 e A/25. In attesa del consiglio, però, i partecipanti all'incontro con i sindaci puntano il dito «contro l'indifferenza del Governo davanti al rischio di un nuovo aumento dei pedaggi a partire da luglio. Sindaci, categorie produttive e pendolari», attaccano Legnini, Paolucci, Di Benedetto, Pezzopane e D'Alessandro, «non possono più essere lasciati soli. Questa è una battaglia di tutti gli abruzzesi che vedono molto vicino il rischio di una nuova pesante stangata. Da mesi il ministro Toninelli fugge dal confronto nella più completa indifferenza degli uomini abruzzesi di Governo, dei consiglieri regionali pentastellati e di alcune forze politiche, come la Lega, che sono al Governo sia a Roma che in Abruzzo, ma che anche su questa vicenda si girano dall'altra parte e fanno finta di non vedere. Il Consiglio regionale straordinario deve essere l'occasione per un'operazione verità: tutti devono sapere che da mesi il governo gialloverde lavora in maniera convinta per isolare l'Abruzzo e per stangare gli abruzzesi. Toninelli venga in consiglio regionale a spiegare i motivi di questi ritardi, di questo ostruzionismo convinto nei confronti dei sindaci e del nostro territorio»

Commissario per l'emergenza Gran Sasso, Toninelli: è tutto a posto

«È tutto a posto». Lo ha assicurato il ministro delle infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli (nella foto), a margine dei lavori del Senato sul decreto sblocca cantieri, a proposito della nomina del commissario per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, e, soprattutto, sul reperimento dei fondi necessari per eseguire le opere. Si tratta di 120 milioni di euro. «Tutto risolto», ha detto Toninelli, non solo per quanto riguarda la questione del Gran Sasso, ma anche del Mose, del terzo valico e del nodo ferroviario di Genova, oltre allo "scudo" contabile per i funzionari pubblici che firmeranno l'eventuale revoca delle concessioni autostradali . Tutte questioni, ha sottolineato il ministro, già passate al vaglio dell'avvocatura di Stato e della Corte dei conti.

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