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Data: 08/06/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Pendolari in Val di Sangro «È caos nei trasporti». Atessa. La Cgil chiede un incontro ai rappresentanti delle Regioni Abruzzo e Molise «Servizio pubblico all'anno zero, operai costretti a muoversi con auto proprie» (l'articolo in pdf)

ATESSA È sempre più grave la situazione dei pendolari abruzzesi e molisani che ogni giorno arrivano in Val di Sangro nelle varie fabbriche di uno dei distretti industriali più importanti del centro sud. Oltre a mezzi obsoleti, corse saltate, percorsi su strade-mulattiera, si aggiunge la decisione della Regione Molise di sopprimere le fermate vicino le aziende dell'area industriale, mantenendo soltanto quella davanti lo stabilimento della Sevel.
A lanciare l'allarme sono le organizzazioni sindacali di Fiom Cgil Abruzzo, Cgil Abruzzo e Molise e Filt Cgil Abruzzo e Molise tramite i rappresentanti Alfredo Fegatelli, Carmine Ranieri e Franco Rolandi che chiedono un incontro urgente ai rappresentanti di entrambe le Regioni per affrontare la drammatica situazione dei pendolari della Val di Sangro.
«II problema annoso degli operai pendolari abruzzesi e molisani», scrivono in una nota i sindacati, «si è particolarmente acuito negli ultimi mesi soprattutto in conseguenza della decisione improvvisa ed unilaterale di una società concessionaria della Regione Molise di sopprimere le fermate nelle aziende sangrine. Senza voler entrare nel merito della diatriba e del contenzioso che da anni coinvolge in una stanchevole partita a scacchi, la Regione Molise e un'azienda del trasporto molisano, è inaccettabile che le conseguenze di queste beghe ricadano sugli operai che da quasi tre mesi sono stati privati di un legittimo servizio pubblico e lasciati in una condizione di totale abbandono sia da parte delle istituzioni che delle stesse aziende che operano nel nucleo industriale di Atessa».
«La mancanza di un servizio di trasporto collettivo», proseguono le sigle sindacali, «sta costringendo numerosi operai e, soprattutto coloro che si spostano dal Molise, ad utilizzare i propri mezzi privati per il tragitto casa-lavoro, sobbarcandosi peraltro ingenti costi aggiuntivi. Abbiamo assistito in questi mesi ad annunci, a prese di posizione, a dichiarazioni d'intenti e finanche a provvedimenti come il progetto denominato "Ultimo miglio" ideato e promosso nel tentativo di coordinare il trasferimento dei lavoratori nelle diverse fabbriche del distretto della Val di Sangro attraverso l'utilizzo di apposite navette. Un progetto che nei fatti è fallito ancor prima di iniziare a causa dei problemi registrati sugli orari di percorrenza e di attesa dei mezzi di trasporto provenienti sia dall'Abruzzo che dal Molise».
Dallo stop di quel progetto, rimarcano i sindacati, ormai datato all'8 aprile scorso, tutto si è «improvvisamente fermato, come se l'aver ripristinato la situazione precedente e l'aver escluso i tanti operai provenienti per lo più dal Molise e che operano nei distretti vicini, costituisca tutto sommato il male minore».

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