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Data: 13/06/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, si fa avanti Lotito Fs chiede risposte al Mise «La mia proposta era riservata» Adesso tutto si gioca sui conti

ROMA Nella partita a scacchi fra Atlantia e M5S su Alitalia dove Fs-Delta hanno pronto il piano industriale e l'offerta visionata dal gruppo Autostrade, fa irruzione Claudio Lotito, l'imprenditore romano della sanità, mense e facility management, nonché patron della Lazio. Con una lettera del 10 giugno su carta intestata personale, indirizzata a Gianfranco Battisti, ad di Ferrovie, Lotito si fa avanti nella «Operazione di risanamento e rilancio Alitalia» con una manifestazione di interesse (non vincolante), come quella a suo tempo inoltrata dal gruppo Toto. Come quest'ultimo, l'imprenditore romano si candida «partner industriale». Va subito precisato che nella serata di martedì 11, durante il vertice al Mise con i commissari, presente il capo di gabinetto Vito Cozzoli, Battisti non ha fatto cenno alla lettera di Lotito né a quella di Toto, ma si sarebbe dilungato sui contatti avuti con Atlantia a cui ha mostrato il piano. Ieri il gruppo dei Benetton ha puntualizzato che non sarebbe stato raggiunto alcun accordo: una prudenza formale nei confronti dei Cinquestelle con cui da mesi è in corso una guerra di posizione, dopo che il Movimento gli ha scaricato le responsabilità del crollo del Ponte. Sicché ora Atlantia, per entrare in Alitalia, chiede l'apertura di un tavolo per discutere di concessioni, investimenti, tariffe.
LE CAPACITÀ GESTIONALI
Tornando a Lotito, nella lettera, intercettata dal Messaggero presso i suoi consulenti, per conoscenza indirizzata a Cozzoli e commissari, esplicita di voler «concorrere all'iniziativa». «Segnalo l'esperienza maturata dal mio gruppo nei vari settori industriali» scrive il patron della Lazio, «che ben si conciliano con l'attività caratteristica di Alitalia». Va aggiunta «la capacità gestionale manifestata nelle varie iniziative intraprese e, soprattutto nei piani di ristrutturazione aziendale che sono stati avviati e portati a compimento con successo e piena soddisfazione degli investitori». Il riferimento è alla rinascita della Lazio a luglio 2004. «Ho preso questa squadra al suo funerale» fu una delle prime dichiarazioni da presidente del club risorto perchè Lotito si avvalse del decreto salva-calcio di Berlusconi, per mezzo fu rateizzato il debito pregresso con le Entrate (140 milioni) in 23 anni. «L'interesse a partecipare all'operazione» prosegue Lotito nella lettera, «non è finalizzato al mero investimento finanziario, ma all'intervento come partner industriale dell'attività di risanamento, sviluppo e rilancio di Alitalia». A parte la risonanza mediatica, l'avance di Lotito non cambia lo scenario visto che M5S continua a non considerare Atlantia mentre Salvini, dopo aver ricordato di aver parlato di Alitalia nel vertice di Palazzo Chigi, ha rilanciato su Atlantia. E Toninelli ieri ha ammesso la possibilità di una quarta proroga. Tria ha spiegato che occorre un'offerta vincolante per consentire l'intervento del Mef.
Ieri alle 13 ci sarebbe stato il cda di Fs in vista della scadenza del termine per l'offerta (sabato 15). Deliberato un mandato a Battisti di scrivere al Mise e ai commissari: poichè continua a mancare parte dell'equity, a questo punto Ferrovie si rimette alle decisioni del ministero di Di Maio.


ROMA Al Mise giurano che l'offerta non vincolante presentata da Claudio Lotito verrà esaminata con la massima attenzione. E che ha, almeno sotto il profilo formale, la stessa dignità delle proposte, poi respinte al mittente, inviate da Lufthansa e dalla low cost Ryanair. Per la verità gli uomini di Di Maio, e sopratutto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si aspettavano una lettera dal colosso dei Benetton o quanto meno una telefonata per avviare la trattativa. Del resto, al di là dei tatticismi, i segnali partiti da Palazzo Chigi e dalla Lega in queste ultime settimane erano stati inequivocabili. Per Matteo Salvini, leader del Carroccio, il partner ideale resta Atlantia, così come lo è per Fs che, come noto, corteggia da mesi il gruppo privato. Per adesso sul tavolo di Di Maio c'è solo la missiva di Lotito che, a giudizio del patron della Lazio, doveva restare rigorosamente riservata. Un'avance seria - giurano i collaboratori del presidente della squadra che ha vinto la Coppa Italia - che punta a capire se ci sono spazi di manovra e a conoscere, nel dettaglio, i conti della compagnia tricolore. Anche i sindacati, del resto, solitamente diffidenti, non scartano l'opzione. «Prendiamo atto che finalmente c'è un'offerta», ha osservato Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl. Certo - aggiunge - prima di esprimerci in merito vogliamo conoscerne i termini dell'offerta. E la base per la trattativa, ricordano sempre i sindacati, è quella indicata dal vice premier Di Maio, il quale ha garantito che la compagnia sarà rilanciata e non salvata, che «saranno salvaguardati i livelli occupazionali e il reddito e che sarà redatto un piano industriale espansivo».
Insomma, che gli 11 mila posti di lavoro, oltre 20 mila con l'indotto, non verranno toccati. Non è chiaro se l'operazione Alimpiao Alazio, come i social hanno subito ribattezzato l'offerta di Lotito, andrà in porto e se l'Aquila campeggerà sulla livrea degli aerei. Ma al momento si tratta dell'unico pezzo di carta arrivato al ministero. Dal fronte delle Ferrovie non trapelano commenti ufficiali, anche se Lotito potrebbe comunque far parte della cordata tricolore (insieme al Mef e ad Atlantia) con una partecipazione minore. A patto però che il presidente si convinca della bontà del piano industriale. Ai suoi ha infatti ribadito di voler esaminare la questione sopratutto sotto il profilo della tenuta industriale.
I TEMPI
La Lega, come noto, vede positivamente l'eventuale ingresso del presidente bianco celeste, mentre i 5Stelle si interrogano se forse non sarebbe stato meglio dire subito sì ad Atlantia. Chiudendo la partita senza rischiare nuovi tempi supplementari. Che del resto non sono nemmeno serviti alla Lazio per vincere l'ultimo trofeo.
Sullo sfondo la proposta di Atlantia resta ovviamente quella preferita da Ferrovie e da Delta Airlines. Sono stati propri gli americani a sollecitare nei giorni scorsi una decisione finale allo scopo di evitare una nuova proroga, sarebbe la quarta, dei tempi. Non è escluso che il Mise conceda però un altro mese per trovare una mediazione con il gruppo privato che fa capo ai Benetton. Di certo la partita deve essere chiusa in tempi rapidi, Subito dopo l'estate il carburante finanziario della compagnia, circa 450 milioni, comincerà ad esaurirsi e sarà inevitabile varare una nuova ricapitalizzazione.

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