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Pescara, 12/12/2024
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Trasporto ferroviario, c'è veramente da essere sconcertati e demoralizzati. In un contesto già di per sé delicato nel quale incombono ulteriori pesanti tagli al settore, abbiamo assistito, con l'entrata in vigore dei nuovi orari invernali di Trenitalia, ad un'ennesima operazione a danno del nostro territorio in grado di mettere seriamente in discussione l'intero sistema dei trasporti e della mobilità cambiando le abitudini di pendolari, studenti e semplici cittadini abruzzesi che privilegiano il trasporto pubblico e che vorrebbero continuare a privilegiarlo alla luce della situazione ambientale e soprattutto economica che stiamo attraversando.
CON I NUOVI ORARI FERROVIARI PENALIZZATO IL CENTRO-SUD, MA L'ABRUZZO E PESCARA HANNO AVUTO LA PEGGIO - L'operazione di Trenitalia scattata l'11 dicembre scorso ha colpito il centro sud del paese e che ha come vittime predestinate la Regione Abruzzo e la città di Pescara in modo particolare. L'aspetto tuttavia paradossale è che l'evento sia stato rappresentato attraverso una campagna mediatica promossa dalla stessa Trenitalia, dalla quale emerge o emergerebbe uno scenario diametralmente opposto rispetto a quello che in realtà si è materializzato come un incubo per gli abruzzesi a partire da domenica scorsa.
SECONDO TRENITALIA, I TAGLI RAPPRESENTANO UNA FORMA DI EFFICIENTAMENTO DEL SERVIZIO - Quello che segue è uno stralcio tratto dal comunicato stampa di Trenitalia che ha accompagnato l'entrata in vigore di questi nuovi orari "?..Tra le novità - annuncia trionfalmente Trenitalia - ci saranno più corse per i Frecciarossa (illustre sconosciuto per l'Abruzzo), i Frecciargento e i Frecciabianca, velocizzando l'offerta sulle direttrici tirrenica e adriatica, saranno riorganizzati i treni notte che consentirà di evitare, con la realizzazione degli hub di Roma Termini e Bologna Centrale, il taglio di questi servizi. ?E poi ancora si legge sempre dal comunicato: ...Acquisto online dei biglietti e un portale multimediale che, su tutti i Frecciarossa, consentirà di vedere gratis film, concerti, cartoni animati e news. Modifiche all'offerta del trasporto regionale apportate, regione per regione in risposta a specifiche esigenze espresse dal committente Regione oppure per adeguare il numero e le caratteristiche dei treni alle effettive risorse messe a disposizione dalle singole Amministrazioni Regionali nei contratti stipulati con Trenitalia".
MUTIMEDIALITA' SUI FRECCIAROSSA? TENETEVELO E DATECI I TRENI - Premesso che gli abruzzesi rispetto al portale multimediale e alla possibilità di vedere film, concerti ecc su un Frecciarossa che non li riguarda affatto, preferirebbero più semplicemente disporre di un trasporto ferroviario decente, si fa sinceramente fatica a capire se questo comunicato stampa di Trenitalia rappresenti una semplice presa in giro per gli abruzzesi o forse più realisticamente il riassunto propagandistico da parte di un'azienda che annuncia provvedimenti che, seppur veritieri, interessano solo una parte del nostro paese e non riguardano minimamente la nostra realtà regionale dove come è noto, è accaduto tutt'altro.
ELIMINATI I TRENI NOTTURNI, AUMENTATE LE TARIFFE E I TEMPI DI PERCORRENZA DEGLI I.C., CANCELLATE LE CORSE DIRETTE - Trenitalia, con questa cosiddetta riorganizzazione del servizio, fatta passare per una strana forma di efficientamento dello stesso, ha in realtà riservato alle popolazioni abruzzesi queste sgradite sorprese: 1) l'eliminazione di tutti i treni notturni ricadenti sulla cosiddetta linea adriatica e transitanti sul nostro territorio (con nessun treno in circolazione dalle 18.00 alle 5.00 per spostarsi verso il nord del Paese);
2) la drastica riduzione dei più economici treni intercity resi per lo più poco allettanti per via degli aumenti dei tempi di percorrenza diventati ormai simili ai treni locali di una volta con la beffa di pagarli con la maggiorazione prevista per gli altrettanto famosi treni rapidi di un tempo. Un solo esempio: Treno IC 624 in partenza alle 6.48 da Pescara raggiunge Bologna (distante appena 350km) alle 11.39 dopo 4h e 51 minuti ad una media di poco superiore ai 70km orari.
3) il sostanziale aumento delle tariffe. Sempre prendendo in esame le direttrici verso nord da un giorno all'altro la tariffa minima per un Pescara Milano è passata da 42? a 62,50? (+48,8%) per un Pescara Torino da 44,5? a 69? (+55%) per un Pescara Verona da 28? a 51,75? (+84%) per un Pescara Venezia da 35? a 60,5 (+72%)
4) Ultimo aspetto non inconsistente è la drastica riduzione delle corse dirette cioè quelle che non necessitano di un cambio (quasi sempre a Bologna) che nei casi di Venezia e Verona è diventato obbligatorio su tutte le corse ma anche su Milano e Torino diventa sempre più presente con gli inevitabili sacrifici per l'utenza.
L'ASSESSORE REGIONALE MORRA E IL SINDACO DI PESCARA MASCIA NON CI CONVINCONO QUANDO AFFERMANO DI NON ESSERE STATI ALLERTATI - Ora sarebbe fin troppo facile scagliarsi unicamente su chi governa e amministra attualmente sia la Regione Abruzzo in qualità di Ente Committente che il Comune di Pescara in rappresentanza del Capoluogo abruzzese che ha subito più di tanti altri comuni gli effetti devastanti di questi tagli. Sicuramente le reazioni sia dell'Assessore Regionale Morra che del Sindaco di Pescara Mascia sono apparse davvero poco credibili. Non si può infatti non rimanere esterrefatti nel momento in cui un Assessore Regionale ai trasporti si mostra sorpreso ed incredulo di quanto accaduto aggiungendo che «dei tagli non sapeva nulla e che, - a suo dire - erano stati applicati da Trenitalia senza interpellare gli organi politici delle Regioni interessate»
SUI PAVENTATI TAGLI FERROVIARI LE REGIONI DEL SUD SI ERANO GIA' DA TEMPO COALIZZATE - Non è assolutamente vero che le Regioni non sapessero quanto stesse accadendo sui tagli alle ferrovie. La dimostrazione è nel fatto che alcune regioni del Sud Italia quali Campania, Calabria, Basilicata e Puglia si sono già coalizzate da tempo per affrontare istituzionalmente e socialmente questa grande problematica nel solo interesse di coloro che utilizzano il trasporto su rotaie per spostamenti sia interni, sia fra le regioni. In particolare in Puglia è partita un'iniziativa che vede il coinvolgimento di tutti i sindaci capeggiati dal Sindaco di Bari e Emiliano. Inoltre la soppressione dei treni notturni è strettamente connessa al licenziamento di circa 800 lavoratori che operano negli appalti ferroviari il cui dramma è stato ampiamente rappresentato anche dai mass media nazionali
E' STALLO IN ABRUZZO. MANCA PROGRAMMAZIONE ED ESECUTIVITA' - In Abruzzo invece aldilà di annunci e affermazioni rassicuranti da parte della Regione, non si è fatto nulla per evitare di subire questa ennesima umiliazione; non c'è stato nemmeno il tentativo politico di coalizzarsi con le vicine Marche che in qualità di regione limitrofa stanno affrontando analoghi disagi e proteste. Chiaramente non possiamo nasconderci dal fatto che l'Abruzzo sconti una politica sui trasporti deficitaria ed inadeguata i cui tanti problemi partono da lontano e vedono il coinvolgimento e le responsabilità di tutte le forze politiche che si sono avvicendate in questi anni. Non è accettabile che questa Regione sia ancora al palo, e faccia parte di quel ristretto numero di regioni in Italia se non l'unica, a non aver approvato un Piano Regionale Integrato dei trasporti, un piano che individui i servizi minimi da garantire e che più in generale non abbia messo in atto un processo di riforma avviato dal lontano 1997. Avremmo la necessità di poter contare su dirigenti operanti nell'amministrazione Regionale che siano profondi conoscitori del territorio, delle esigenze di mobilità e più in generale profondi conoscitori del sistema dei trasporti. Figure in grado di imporre la voce della Regione nella trattativa contrattuale con il gestore tutelando maggiormente gli interessi del territorio e dei cittadini abruzzesi.
GOVERNO CENTRALE E TRENITALIA HANNO IMPOSTO ALL'ABRUZZO LE LORO DECISIONI SU RETI E INFRASTRUTTURE - Perché è assolutamente inaccettabile che sul tema delle infrastrutture e del trasporto ferroviario, si sia consentito che il Governo centrale unitamente allo stesso Gruppo Ferrovie dello Stato, imponessero le loro decisioni penalizzando il nostro territorio. A cominciare dalla scelta strategica di escludere l'Abruzzo dall'alta velocità e, a questo punto anche dall'alta capacità, visto ciò che è accaduto. Attualmente su questo fronte, se può rincuorarci, siamo ancora in compagnia di Marche, Molise, Puglia e Calabria, ma quando saranno operativi i futuri investimenti delle Ferrovie dello Stato e che mirano ad estendere la prospettiva di alta velocità nel sud del paese fino a Bari e Reggio Calabria dalla parte tirrenica e dalla parte adriatica prolungamento da Bologna fino al nord delle Marche, a quel punto davvero l'Abruzzo sarebbe totalmente emarginato dal resto d'Italia un po' come avviene sul fronte autostradale dove i lavori e i progetti di realizzazione della terza corsia sul tratto adriatico dell'A14 di fermano proprio a ridosso del confine Marche/Abruzzo.
La Filt Cgil unitamente agli altri sindacati dei trasporti e con il sostegno convinto delle confederazioni ritiene necessario che sul tema del trasporto non di debba più navigare a vista, occorre perciò avere certezze sulle risorse disponibili e sulla loro esigibilità. Così come è necessario accelerare il processo di riforma del tpl e con esso il progetto di fusione delle aziende regionali (gomma ferro) . Per far sì che non vada perso altro tempo prezioso, stante anche le ultime notizie che giungono dalla Manovra del Governo sul capitolo liberalizzazioni, abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro urgentissimo con la Regione già fissato per il prossimo 22 dicembre.
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