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Data: 30/12/2013
Settore:
Trasporto pubblico locale
FILT CGIL E UGL TRASPORTI: «SIAMO FERMAMENTE CONTRARI A QUALSIASI IPOTESI DI RIDIMENSIONAMENTO DI ARPA» - E sulla carenza di personale i sindacati ritengono urgente e necessario procedere alla trasformazione di tutti i lavoratori part-time in attesa dell'indizione di una selezione pubblica. Arpa convoca per il 9 gennaio - La nota trasmessa dalle Organizzazioni Sindacali - Il prestito ponte e il "temporaneo sollievo finanziario" per Cirulli

In riferimento alla riunione tenutasi lo scorso 19 dicembre nella sede della Regione Abruzzo per analizzare congiuntamente la grave crisi economica e finanziaria di Arpa, le segreterie regionali di Filt Cgil e Ugl autoferro, hanno prodotto una nota formale nella quale sono state riportate le seguenti osservazioni e determinazioni:

 SI CONFERMANO tutte le nostre preoccupazioni sulla tenuta economica della società Arpa nonostante le anticipazioni di risorse garantite dalla Regione Abruzzo alla stessa azienda. Non a caso il Presidente Cirulli ha definito il "prestito ponte" di 10 milioni di euro “un temporaneo sollievo finanziario”, sottolineando che la sopravvivenza di Arpa sarà limitata a sei mesi anche nel caso in cui la Regione provvedesse a rispettare la tempistica nei pagamenti sia della quadrimestrale che dei contributi previsti per il Ccnl;

 SI CONFERMANO tutti i nostri dubbi e le nostre perplessità sulle strategie finanziarie di Arpa che hanno dato origine agli investimenti per l'acquisizione negli ultimi anni di nuovo parco rotabile e che oggi, pur in presenza di una norma (con efficacia retroattiva) approvata dal Consiglio regionale e con la quale vengono destinati 15 milioni di euro di fondi Fas per l'acquisto degli autobus, rendono di fatto attuabile un limitato accesso al suddetto finanziamento;

 SI CONFERMA la nostra totale contrarietà alle dichiarazioni e alle intenzioni del presidente Cirulli di continuare a ridimensionare Arpa attraverso il taglio immediato di 1,5 milioni di chilometri di Tpl, la contestuale riduzione di altri 30/40 turni di lavoro del personale viaggiante, la completa dismissione del settore noleggio. Una politica di tagli che, sebbene accompagnata negli ultimi tre anni dalla riduzione di 100 posti di lavoro e di importanti servizi per i cittadini, ha prodotto un'azienda seriamente indebitata e con bilanci economici annuali in forte perdita;

 SI CONFERMANO tutte le nostre preoccupazioni non solo per le difficoltà economico/finanziarie di Arpa ma anche e soprattutto per le inefficienze gestionali ed organizzative con le conseguenti diseconomie, sprechi e disservizi. Ci si riferisce in particolare:

a) all’alto tasso di evasione tariffaria e ai danni economici enormi che produce per il bilancio di Arpa (problema antico e mai affrontato seriamente dall’azienda);

b) alle officine interne messe nella condizione di non funzionare (nonostante i 220 autobus acquistati crescono i costi diretti ed indiretti per i lavori di manutenzione effettuate all’esterno);

c) agli sprechi e al mal governo di alcune sedi aziendali, situazioni più volte segnalate e denunciate senza che la Direzione aziendale intervenisse con la decisione necessaria;

d) alla poca attenzione per i servizi effettuati, in particolar modo per quelli a lunga percorrenza oggetto di concorrenza da parte di imprese private;

e) alla reticenza dei vertici aziendali a denunciare e richiedere con forza una diversa e più equa distribuzione, tra le imprese del settore, delle risorse destinate al TPL;

Inoltre, sulla carenza di personale viaggiante in Arpa, come anticipato nello stesso incontro dalle scriventi, si ritiene urgente e necessario procedere alla trasformazione di tutti i lavoratori part-time in attesa dell'indizione di una selezione pubblica che, come riscontrabile in altre regioni, è assolutamente legittima e percorribile. Risulta infatti difficile comprendere come in mancanza di un concorso pubblico per operatori di esercizio, si possa procedere ad assunzioni di lavoratori in somministrazione attraverso agenzie interinali senza che vi siano plausibili ragioni contingenti di carattere tecnico, produttivo e organizzativo. Il ricorso a chiamata diretta, con i limiti numerici e di impiego temporale, non solo non risolverebbe la copertura delle carenze strutturali di personale ma costituirebbe, invece, un sistema alquanto discrezionale e non sempre trasparente.

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